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Si apre la lotta alla successione tra Alessandro Di Battista e Giuseppe Conte

L’esito imprevisto del voto di ieri sulla piattaforma Rousseau, che impegna i 5Stelle a presentarsi con liste proprie alle prossime elezioni in Emilia Romagna e in Calabria, ha suscitato un terremoto che rischia di travolgere il loro capo, Luigi Di Maio.
Terremoto che potrebbe far tremare anche la leadership di Giuseppe Conte e di tutto il suo Governo giallorosso.
Intanto Beppe Grillo, messo in discussione anche lui dal voto plebiscitario di ieri, sebbene cerchi di tenersi in disparte, oggi dovrebbe essere a Roma per incontrare lui e gli altri capi e concordare la linea del Piave del suo MoVimento.

La posta in gioco infatti è alta, perché riguarda il destino del MoVimento stesso che, come abbiamo già osservato, sta rischiando di fare una fine simile a quella dell’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini.

“Da oggi i 5S come li abbiamo conosciuti, non esistono più”, taglia corto il notista politico de La Repubblica, Stefano Folli. “Sono felice per un risultato inatteso e clamoroso. Un risultato che è una sconfessione della linea dei vertici del partito”, ha dichiarato allo stesso quotidiano l’eurodeputata Laura Ferrara, cosentina d’adozione.

Di Maio incorona Di Battista

Quanto a Di Maio, nella tempesta, fa capire apertamente che, in caso di una sua defenestrazione, il suo successore non è certo Giovanni Conte, ma Alessandro Di Battista.

Che aria tira ai vertici del MoVimento

“Il ruolo del capo politico singolo ha fallito” anche per Roberta Lombardi, capogruppo dei 5S alla Regione Lazio, la quale propone che “il prossimo imminente quesito su Rousseau sia dedicato ai soli cittadini emiliano-romagnoli e calabresi con una vera possibilità di scelta tra andare al voto da soli, cercando di coinvolgere liste civiche vere; andare al voto in coalizione con il Centrosinistra; andare in coalizione con il Centrodestra”.
“Sappiamo fare due cose insieme: riorganizzare e andare ad elezioni”, dice ancora la Lombardi in un lungo post su Facebook.
Il senatore Nicola Morrra, Presidente della Commissione Antimafia, ha detto a Radio 24 che “il voto di ieri su Rousseau dimostra che l’uomo solo al comando scoppia, c’è la necessità di gestire il MoVimento in maniera più collegiale e plurale. […] Dobbiamo difendere la nostra identità: perché dovremmo sostenere Bonaccini?”

Tante le reazioni dei Cinque Stelle

Di Maio deve saltare? “Adesso deve cambiare la dirigenza politica, l’uomo solo al comando è un errore”, risponde Dalila Nesci, deputata M5S. Per la Calabria propone il nome di Francesco Aiello, ordinario di Politica economica all’Università della Calabria.
Infine Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento europeo, dichiara ad Agorà su RaiTre: “Il consiglio che gli do’ [a Di Maio, ndr] è sempre cercare di governare i fenomeni, piuttosto che di subirli”.

Ma per Luigi Di Maio è tardi, e la misura di quanto sia ormai logorata e finita la sua leadership la da’ solo la forza con la quale si è incollato alla sua poltrona di coordinatore del MoVimento e di Ministro degli Esteri.

GDP

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