Elezioni New York, Andrew Cuomo riduce leggermente distacco da Zohran Mamdani
A cinque giorni dal voto per il sindaco di New York, il socialista Zohran Mamdani resta in vantaggio, ma Andrew Cuomo accorcia nei sondaggi
A cinque giorni dal voto per le elezioni New York, si entra nella fase più tesa. L’ultimo sondaggio della Quinnipiac University registra un recupero di Andrew Cuomo, che scende a soli dieci punti di distanza da Zohran Mamdani, il candidato democratico di area socialista. Mamdani guida con il 43%, mentre Cuomo, in corsa da indipendente dopo la sconfitta alle primarie, è al 33%.
Segue, con il 14%, il repubblicano Curtis Sliwa, fondatore dei Guardian Angels, che ha ignorato gli appelli di Donald Trump a ritirarsi per favorire Cuomo. Resta un 6% di indecisi, percentuale che lascia aperti margini di sorpresa nello sprint finale.
Elezioni New York – Il peso di Trump e la rimonta di Cuomo
Il sostegno indiretto di Donald Trump – che ha definito Mamdani “un comunista” – ha galvanizzato parte dell’elettorato centrista e imprenditoriale di Cuomo. L’ex governatore, travolto nel 2021 da accuse di molestie, sta puntando a rappresentare l’alternativa moderata per fermare la “deriva socialista” della città.
Cuomo avverte che una vittoria di Mamdani “farebbe scomparire la New York che conosciamo”, portando “crollo immobiliare, fuga di capitali e caos finanziario”. La sua rimonta è stata favorita anche dal ritiro del sindaco uscente Eric Adams, coinvolto in un’inchiesta poi archiviata.
Il programma di Mamdani: una New York per la classe lavoratrice
Il cuore della proposta di Zohran Mamdani è “abbassare il costo della vita per la classe lavoratrice di New York”. Il candidato punta su misure sociali radicali: congelamento degli affitti per chi vive in case a canone stabilizzato, creazione di una rete pubblica di supermercati con prezzi calmierati, trasporti gratuiti sugli autobus e asili nido pubblici gratuiti per i bambini fino a 5 anni.
Un piano che, secondo il New York Times, costerebbe 7 miliardi l’anno, finanziato da un aumento delle tasse per i redditi oltre il milione di dollari e da un innalzamento della corporate tax dal 7,5% all’11,5%.
Le polemiche su Gaza e il voto della comunità ebraica
La posizione di Mamdani su Gaza è diventata uno dei punti più controversi della campagna. Cuomo lo accusa di “non condannare Hamas”, dopo un’intervista in cui il democratico aveva parlato di “genocidio israeliano”. Mamdani ha replicato di essere stato tra i primi a chiedere un “cessate il fuoco bilaterale” e ha respinto le accuse di antisemitismo.
Nonostante ciò, Cuomo ha conquistato l’appoggio di una parte consistente della comunità ebraica newyorkese, mentre Mamdani può contare sul sostegno dei giovani ebrei progressisti contrari alla guerra.
Una sfida simbolica per il Partito Democratico
La corsa tra Cuomo e Mamdani ha assunto un valore nazionale. La vittoria di Mamdani, sostenuto da Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, rappresenterebbe un successo storico per l’ala sinistra dei Democratici e un segnale di riscatto contro la presidenza Trump.
Per Cuomo, invece, la sfida è l’occasione per rilanciare la propria carriera politica e riaffermarsi come figura di equilibrio in una città divisa tra socialismo urbano e moderatismo centrista.
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(con fonte AdnKronos) Elezioni New York
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