Inflazione a giugno +1,7%: pesa il caro vacanze e volano i prezzi degli alimentari
Istat segnala rincari diffusi su trasporti, turismo e generi alimentari. Cresce il “carrello della spesa” e aumenta la spesa annua per le famiglie italiane
Sale ancora l’inflazione in Italia. A giugno 2025, secondo i dati definitivi dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,2% su base mensile e dell’1,7% su base annua (era +1,6% a maggio). A incidere maggiormente sono i rincari nel comparto alimentare e nel settore turistico, che colpiscono duramente le famiglie italiane alle prese con le vacanze estive.
Crescono anche il “carrello della spesa”, che passa da +2,7% a +2,8%, e l’inflazione di fondo, che sale da +1,9% a +2,0%. L’aumento è trainato soprattutto dai beni alimentari non lavorati, cresciuti del +4,2% annuo, e dai servizi legati ai trasporti (+2,9%).
Nel comparto energetico, si segnala una riduzione dei prezzi (-2,1%), con una forte decelerazione della componente regolamentata (+22,6% rispetto al +29,3% di maggio). In flessione anche i beni durevoli (-0,8%) mentre i prezzi dei beni alimentari per la cura della casa e della persona crescono da +2,7% a +2,8%.
L’inflazione colpisce in particolare i consumi quotidiani: il tasso di variazione dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto è salito da +1,5% a +2,0%. Secondo l’Istat, l’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,4% per l’indice generale e +1,8% per la componente di fondo.
Vacanze estive sempre più care
Le associazioni dei consumatori parlano di una vera e propria stangata estiva. Il Codacons stima un aggravio annuo di +559 euro per la famiglia media e +761 euro per un nucleo con due figli, a causa degli aumenti su voci legate al turismo: voli nazionali (+38,7%), traghetti (+19,6%), pacchetti vacanza nazionali (+8,7%), alberghi (+2,9%), villaggi vacanza (+3,6%) e case vacanza e B&B (+5,9%). Aumenti anche per musei (+4%), ristoranti (+3%), bar e gelaterie (+3,8%).
Cibo e bevande: aumenti a due cifre
Assoutenti segnala un incremento annuo del +3,5% per cibi e bevande analcoliche, con un impatto da +320 euro per una famiglia con due figli. Rincari record per burro (+19,7%), caffè (+24,8%), cioccolato (+12,9%), cacao (+21,3%), uova e frutta fresca (+7,2%), agrumi (+15,8%), pesche (+13,5%), pomodori (+7,4%) e gelati (+4,6%).
I commenti dei consumatori
Secondo Massimiliano Dona (Unione Nazionale Consumatori), il dato più preoccupante è l’aumento costante delle spese obbligate. “Anche un’inflazione sotto il 2% produce effetti pesanti sui bilanci familiari”, avverte. Per una coppia con due figli, l’aggravio è stimato in +630 euro annui, di cui +320 solo per alimentari e bevande. Per una famiglia media, la spesa aggiuntiva è pari a +453 euro: 221 per cibo e bevande, 234 per il carrello della spesa.
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(con fonte AdnKronos)
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