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Bayesian: indagine per naufragio e omicidio colposo plurimo
La Procura di Termini Imerese indaga su eventuali responsabilità dietro il tragico affondamento. Sei le vittime, mentre si intensificano le ricerche sul relitto per chiarire le dinamiche dell’incidente
La Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo in seguito al tragico affondamento del veliero Bayesian al largo di Porticello, nei pressi di Palermo, che ha causato la morte di sei persone. “Siamo solo all’inizio delle indagini – ha dichiarato il procuratore capo Ambrogio Cartosio durante una conferenza stampa – ma non escludiamo che ci possano essere sviluppi significativi.”
La tragedia ha scosso la comunità, con cinque delle sette vittime trovate nelle cabine a sinistra del veliero, probabilmente alla ricerca di bolle d’aria per sfuggire all’acqua che invadeva l’imbarcazione. “L’autopsia sui corpi sarà eseguita presto,” ha aggiunto Cartosio, precisando che l’indagine, al momento contro ignoti, potrebbe presto portare all’identificazione di eventuali responsabili.
Tra le questioni chiave dell’indagine, c’è la valutazione delle responsabilità nella gestione della navigazione e la verifica delle condizioni del veliero prima dell’incidente. “Stiamo cercando di capire cosa sia successo nelle fasi cruciali del naufragio – ha affermato il pm Raffaele Cammarano – e perché l’equipaggio, in gran parte salvo, non sia riuscito a salvare i passeggeri.”
Si indaga anche sulle condizioni meteo della notte del naufragio: secondo quanto emerso, il veliero potrebbe essere stato colpito da un downburst, un fenomeno meteorologico con raffiche di vento che possono superare i 100 km/h, contribuendo all’improvviso affondamento dell’imbarcazione.
La Guardia Costiera ha espresso l’intenzione di recuperare il relitto, al fine di analizzarlo e chiarire definitivamente le cause del naufragio. “Abbiamo già avviato le procedure per il recupero del veliero, che sarà fondamentale per le indagini,” ha confermato l’ammiraglio Raffaele Macauda.
Nel frattempo, la Procura ha ringraziato i Vigili del Fuoco e la Guardia Costiera per il coraggio e l’eccezionale impegno dimostrato durante le operazioni di soccorso, sottolineando le difficoltà incontrate nelle immersioni a 50 metri di profondità, tra arredi fluttuanti e condizioni operative estremamente rischiose.
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(con fonte AdnKronos)
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