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“Stanotte c’è stata una quantità incredibile di bombe al fosforo, 50 attacchi aerei, razzi, artiglieria e tutto ciò che i barbari possono usare contro l’umanità. La vita a Mariupol adesso è un giorno pari a un anno”. Così, in un video pubblicato sul canale Telegram, il vice comandante del battaglione Azov Sviatoslav Palamar. “Io chiedo chi ha dato tempo a Mosca per nascondere crimini di vastità difficile da immaginare, chi ha dato la possibilità all’orda di portare dei propagandisti pagati in città”, dice Palamar.

Chiedo al mondo di dire con fermezza, senza indulgenza che questa non è una guerra per il territorio, questo è un genocidio; è la distruzione di un popolo che viene attaccato. Noi resisteremo per il nostro futuro, per i nostri figli, per il futuro dei vostri figli. Sono certo – prosegue Palmar – che abbiate fatto di tutto affinché i soldati di Mariupol vedessero le proprie famiglie, curassero le proprie ferite e seppellissero i compagni d’arma, affinché i bambini insieme ai loro genitori uscissero dai rifugi di Azovstal in un territorio senza bombardamenti”, aggiunge Palamar. Che conclude: “Chiedo alla dirigenza politico-militare delle azioni ben decise per evacuare i civili e i militari da Mariupol. Oggi dirò non che Mariupol è l’Ucraina, ma che l’Ucraina è Mariupol”.

“Abbiamo fatto il calcolo approssimativo di quanto i russi abbiano speso non per la costruzione degli asili, scuole, ospedali o semplicemente pensare ai loro anziani ma per la guerra a Mariupol. Sono delle cifre inimmaginabili. Solo ad ora, stando ai calcoli minimi, i mezzi militari distrutti sono costati loro 162 milioni di dollari. 288 milioni di dollari per tutti i voli dell’aviazione. Per i militari russi uccisi a Mariupol il governo dovrebbe rimborsare 661 milione di dollari. In totale sono 1.111.200.180 dollari senza contare le spese per equipaggiamento, carburante, cibo e così via”. E’ il calcolo del vice comandante del battaglione Azov Sviatoslav Palamar, che ha diffuso le cifre in un video pubblicato sul canale Telegram del battaglione ucraino.

Con quei soldi “si sarebbero potute costruire 163 scuole, oppure 273 asili. 12 ospedali moderni, 32 ospedali ostetrici, 82 farmacie”, dice ancora Palamar. Che aggiunge: “Non potremo mai capire le loro azioni, perché noi non distruggiamo, noi costruiamo sempre. Oggi noi resistiamo, e salviamo vite”.

(AdnKronos)

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