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No green pass, sgombero porto Trieste con lacrimogeni e idranti
Il varco 4 del Porto di Trieste è libero dopo lo sgombero dei portuali e dei manifestanti No green pass. Le forze dell’ordine hanno utilizzato idranti e lacrimogeni facendo pressione sulle centinaia di manifestanti, spinti verso l’area parcheggio del porto.
Alcuni portuali si sono inginocchiati. Altri rappresentanti della protesta hanno parlato con le forze dell’ordine probabilmente per trovare una transizione pacifica.
“Siamo disarmati, abbiamo bambini a casa, vergogna”, grida una manifestante all’indirizzo dei poliziotti. Qualche momento di tensione quando forze di polizia e manifestanti si sono trovate corpo a corpo: sono scattate le manganellate degli agenti con gli scudi alzati.
Guerriglia in strada nei pressi del porto
Lo sgombero dei manifestanti No green pass e portuali al porto di Trieste si conclude con momenti di guerriglia in strada, nei pressi del sito, dove continua la protesta. Nuova carica delle forze dell’ordine in strada dopo che i manifestanti hanno cercato di creare una barriera con i cassonetti ancora tra il fumo dei lacrimogeni sparati dalla polizia.
Salvini e Meloni all’attacco
“Settimana scorsa si permette a un manipolo di neofascisti di mettere a soqquadro Roma, oggi si usano gli idranti contro i pacifici lavoratori e cittadini a Trieste. Ma al Viminale come ragionano?”, afferma Matteo Salvini attaccando il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il Viminale per lo sgombero a Trieste. E con lui anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Idranti contro i lavoratori che scioperano contro il Green pass al porto di Trieste. Lo stesso Governo che nulla ha fatto per fermare un rave illegale di migliaia di sbandati, nulla ha fatto per impedire l’assalto alla sede della Cgil, nulla fa per fermare l’immigrazione illegale e combattere le zone franche dello spaccio e della criminalità, che nulla fa contro le occupazioni abusive di case e palazzi privati, tira fuori dai depositi gli idranti per usarli contro dei lavoratori che scioperano pacificamente per non essere discriminati sul posto di lavoro. Così come vuole la Costituzione, così come richiesto pure dalla Ue. Sindacati muti, media accondiscendenti, forze politiche di maggioranza plaudenti. Ecco in cosa stanno trasformando l’Italia”, scrive su Facebook Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia.
(AdnKronos)
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