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Published

4 mesi ago

18 Agosto 2025

Bre-news

Alla Casa Bianca bilaterale tra Usa e Ucraina, poi colloqui allargati con Meloni, Macron, von der Leyen e gli altri leader

Washington – È atteso per oggi, lunedì 18 agosto, l’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca. Un faccia a faccia delicato, seguito da una sessione allargata con i leader europei e dal pranzo di lavoro. A partecipare saranno, tra gli altri, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer, il presidente finlandese Alexander Stubb, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il segretario generale della Nato Mark Rutte.

Dopo lo scontro di febbraio. L’incontro arriva sei mesi dopo il vertice burrascoso del 28 febbraio scorso, che terminò nello Studio Ovale con un violento scontro verbale tra Zelensky, Trump e il vicepresidente Usa JD Vance, presente anche oggi.

Il nodo territoriale. Al centro del confronto tornano le richieste territoriali avanzate da Vladimir Putin, che nell’ultimo incontro con Trump in Alaska aveva chiesto la cessione del Donetsk. Zelensky, intervenuto ieri a Bruxelles, ha ribadito che la Costituzione ucraina non consente alcuna cessione di territori: “Putin non è riuscito a conquistare il Donetsk in 12 anni e ancora non ci riesce”.

Le garanzie di sicurezza. Il secondo tema cruciale riguarda le garanzie di sicurezza per Kiev. Zelensky ha spiegato che devono essere “molto pratiche, garantire protezione terrestre, aerea e marittima e sviluppate con la partecipazione dell’Europa”. Ursula von der Leyen ha rilanciato da Bruxelles, sostenendo che l’Ucraina deve diventare “un porcospino d’acciaio, indigesto per possibili invasori”.

La posizione europea. La premier Meloni, intervenuta alla “call dei Volenterosi” con altri leader, ha ribadito la necessità di “pressione collettiva sulla Russia e garanzie solide e credibili per Kiev”. Macron ha anticipato che gli europei chiederanno a Trump fino a che punto intende sostenere queste misure, sottolineando che sono essenziali non solo per l’Ucraina ma per l’intera sicurezza europea.

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