Pizzaballa e Teofilo a Gaza con 500 tonnellate di aiuti dopo il raid israeliano sulla chiesa
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Dopo l’attacco che ha colpito la Chiesa della Sacra Famiglia provocando tre vittime, i leader cristiani in missione tra gli appelli alla tregua e le scuse ufficiali di Israele
Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, insieme al patriarca greco-ortodosso Teofilo III, è arrivato a Gaza con un carico di 500 tonnellate di aiuti umanitari destinati alla popolazione civile. La missione si svolge all’indomani del raid israeliano che ha colpito la Chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza City, provocando tre morti e diversi feriti, tra cui il parroco Gabriel Romanelli.
Ad annunciare la missione è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha dichiarato di essere in contatto diretto con il cardinale. “Il Governo italiano chiede a Israele di interrompere le azioni militari e di garantire in maniera totale la sicurezza dei due inviati nella loro importante missione”, ha affermato il ministro, sollecitando anche un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
“La guerra a Gaza deve cessare”, ha ribadito Tajani, “è necessario puntare su una soluzione diplomatica per fermare gli attacchi che colpiscono i civili, liberare gli ostaggi israeliani e consentire l’ingresso degli aiuti umanitari”.
L’attacco alla chiesa è stato definito dalla Casa Bianca “un errore da parte degli israeliani”. La portavoce Karoline Leavitt ha riferito di un colloquio tra il presidente Donald Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, al termine del quale quest’ultimo ha promesso un chiarimento pubblico.
“Israele si rammarica profondamente che un colpo vagante abbia colpito la Chiesa della Sacra Famiglia”, ha dichiarato l’ufficio di Netanyahu in una nota. “Ogni vita innocente persa è una tragedia. Condividiamo il dolore delle famiglie e dei fedeli”, si legge ancora, con la precisazione che è stata avviata un’indagine sull’accaduto.
L’esercito israeliano ha confermato che la chiesa è stata colpita accidentalmente da frammenti di un proiettile sparato da un carro armato durante un’operazione militare in città. Anche questo episodio, come altri recenti attacchi a siti religiosi, è al centro di un’inchiesta interna per verificare eventuali responsabilità operative.
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(con fonte AdnKronos)
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