Alluvione Emilia Romagna: allarme sanitario per l’acqua stagnante
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L’alluvione in Emilia Romagna solleva preoccupazioni per la salute a causa delle precarie condizioni igieniche dell’acqua stagnante, che potrebbe essere contaminata da reflui fognari, sostanze chimiche e rifiuti agricoli o industriali. L’Ausl Romagna ha segnalato queste problematiche sul proprio sito e ha diffuso raccomandazioni per evitare situazioni di rischio durante le operazioni di sgombero e pulizia.
Secondo l’Ausl Romagna, i potenziali pericoli legati all’alluvione includono:
- Tetano: si consiglia di fare attenzione alla presenza di oggetti arrugginiti o contaminati dal fango che potrebbero causare infezioni tetaniche.
- Infezioni gastrointestinali: quando l’alluvione coinvolge il sistema fognario e i reflui, c’è un aumento del rischio di contrarre infezioni intestinali che si manifestano con vomito o diarrea. Si raccomanda di evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche di fango e di lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone.
- Utilizzo di acqua corrente: nelle zone alluvionate, è consigliabile seguire le indicazioni del proprio comune per sapere se l’acqua erogata è potabile.
- Muffe e spore: con il passare del tempo, l’acqua e l’umidità possono favorire la formazione di muffe e spore nocive per la salute. Gli esperti suggeriscono di aerare le zone colpite dall’alluvione il più possibile per favorire l’asciugatura di pareti e pavimenti.
- Produzione di monossido di carbonio o altre sostanze pericolose: l’uso di generatori a combustione può comportare il rischio di emissioni di sostanze nocive e inodore. Si consiglia di utilizzare i generatori in modo sicuro, preferibilmente in aree esterne e ben ventilate.
Per quanto riguarda il comportamento da seguire, gli esperti dell’Ausl ricordano di evitare il contatto con le acque alluvionali per non contaminarsi con acqua o suolo inquinati. Nel caso in cui il contatto sia inevitabile, si consiglia di indossare stivali o calzature robuste, evitare ciabatte e infradito, utilizzare guanti e lavare accuratamente le mani con sapone e acqua corrente dopo il contatto. Inoltre, si sconsiglia ai bambini di giocare con il fango e l’acqua.
Il dottor Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, mette in evidenza su Twitter il reale rischio di infezioni gravi per gli abitanti delle zone alluvionate in Romagna. La presenza costante delle acque fognarie e delle acque contaminate dai resti animali mette le persone più vulnerabili, come bambini e anziani, a rischio di gastroenteriti, dermatiti e congiuntiviti. Bassetti sottolinea l’importanza di proteggersi da patologie come epatite A, salmonella, colibatteri, amebe e leptospire, utilizzando guanti e stivali e evitando di camminare a piedi nudi nell’acqua. Si sottolinea l’importanza di adottare tutte le misure necessarie per prevenire epidemie e proteggere la popolazione.
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(con fonte AdnKronos)
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