Agricoltura bio, Mammuccini: “Legge fondamentale per conversione agroecologica”
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“Siamo molto soddisfatti. È una legge attesa da oltre 15 anni e 3 legislature e rappresenta il riconoscimento di un impegno di tanti agricoltori, spesso giovani, e di operatori della filiera che hanno creduto nella scommessa di conciliare il legittimo interesse d’impresa con il bene pubblico della difesa del suolo, della biodiversità e della salute dei cittadini”. Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio (federazione nazionale nata nel 1992 per iniziativa di organizzazioni di tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica), commenta all’Adnkronos il via libera definitivo alla legge sull’agricoltura biologica, arrivato ieri al Senato.
“Si tratta di una norma fondamentale per sostenere la conversione agroecologica, che consente anche all’Italia di avvalersi del sostegno economico dedicato a questa agricoltura sostenibile certificata per far crescere il settore sia in termini di produzione che di consumi. Grazie a questa legge il biologico può diventare il motore di rilancio dell’intero comparto agroalimentare – spiega – L’Italia ha una forte vocazione al biologico, che va incrementata e valorizzata con investimenti in ricerca, innovazione, formazione e comunicazione per continuare ad essere leader tra i Paesi europei che stanno investendo fortemente in questa forma di agricoltura che tutela l’uomo e l’ambiente, oltre a creare concrete opportunità di occupazione per i giovani e le donne”
Tra le principali novità introdotte dalla norma, “va sottolineata la possibilità di registrare il marchio biologico ‘Made in Italy’, istituire distretti biologici che consentano di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e adottare un Piano d’Azione nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico”.
I numeri
“Con 2,1 milioni di ettari, 102mila in più rispetto al 2019, l’Italia è il terzo Paese in Ue come superficie coltivata a biologico, la precedono Spagna (2,4 milioni di ettari) e Francia (2,5 milioni di ettari). Il nostro Paese è primo in Ue come numero di produttori biologici attivi (71.590) e come incidenza di superficie bio sul totale 16,6%”, continua Mammuccini.
“Positivi anche i valori del mercato. I dati dell’Osservatorio Sana, promosso da Bologna Fiere e curato da Nomisma, evidenziano nel 2021 (anno terminante a luglio) un andamento in crescita del 5% per quanto concerne i consumi interni – spiega – La spesa delle famiglie italiane si è attestata a 4,6 miliardi di euro: 9 famiglie su 10 hanno acquistato almeno un prodotto biologico nel 2021. Negli ultimi dieci anni i consumi interni hanno registrato un’impennata del 133%. Notevole l’incremento dell’export che è aumentato dell’11%, raggiungendo quota 2,9 miliardi di euro, con una crescita negli ultimi dieci anni del 156%”.
(AdnKronos)
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