Israele tira dritto e continua con i raid su Rafah
Israele respinge la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia e non molla la presa su Rafah
La Corte Internazionale di Giustizia (CIG) ha ordinato a Israele di interrompere immediatamente l’assalto militare alla città di Rafah, nella Striscia di Gaza, definendo la situazione umanitaria nel territorio palestinese come “disastrosa”. La sentenza, pronunciata dal giudice Nawaf Salam, è stata emessa in risposta a una richiesta urgente del Sudafrica.
Israele ha respinto la sentenza, continuando con i suoi raid, soprattutto sul campo profughi di Shaboura, nel centro di Rafah. Secondo la BBC, un attivista presente presso l’ospedale kuwaitiano ha descritto boati terrificanti e dense colonne di fumo. Anche il Times of Israel ha riportato notizie di un massiccio raid aereo israeliano nella stessa zona.
La Corte ha espresso dubbi sulla sufficienza delle misure di evacuazione e sicurezza adottate da Israele per proteggere i civili a Gaza, ordinando al paese di garantire il libero accesso a qualsiasi commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite incaricata di indagare sulle accuse di genocidio. Israele deve presentare un rapporto sui progressi entro un mese.
Israele ha risposto tramite una nota congiunta del capo del Consiglio di sicurezza nazionale e del portavoce del ministero degli Affari esteri, definendo le accuse del Sudafrica false e oltraggiose. Il ministro del gabinetto di guerra, Benny Gantz, ha ribadito che Israele continuerà le sue operazioni per garantire la sicurezza dei cittadini e liberare gli ostaggi, operando secondo il diritto internazionale.
L’Autorità Palestinese ha chiesto maggiore pressione internazionale su Israele affinché attui la decisione della Corte, ritenendo che confermi l’accusa di crimini di guerra contro Israele. Il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato che le decisioni della Corte sono vincolanti e confida che le parti si conformino.
In Italia, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha incontrato il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese, Mohammed Mustafa, dichiarando l’intenzione dell’Italia di svolgere un ruolo di ponte per la pace e annunciando nuovi finanziamenti di 35 milioni di euro per la popolazione palestinese. Mustafa ha espresso gratitudine per l’impegno dell’Italia nel processo di pace.
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(con fonte AdnKronos)
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