La Sfida dell’Ambiente: i cinque punti di non ritorno
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Sentimento Universale
L’ansia del ritardo si insinua nelle menti di due generazioni consapevoli che si avvicinano a una realtà spietata. Punti critici nell’ambiente, considerati irrimediabili, minacciano di scatenare catastrofi imprevedibili.
Monitoraggio e Prevenzione
Per contrastare il peggio, il monitoraggio costante e la prevenzione diventano priorità cruciali. Evitare il panico è essenziale, ma mantenere alta l’attenzione è vitale per prevenire disastri imminenti.
La Sostenibilità come Prassi
Oltre a monitorare, adottare comportamenti sostenibili diventa imprescindibile. Non basta solo proclamare la “sostenibilità”, ma è fondamentale integrarla nel quotidiano, trasformandola in un’azione concreta.
Scopriamo insieme di quali punti si tratta.
Global Tipping Points
Presentato il 6 dicembre alla Cop28, il Global Tipping Points Report è una valutazione autorevole dei rischi e delle opportunità dei punti di svolta sia negativi che positivi nel sistema Terra e nella società.
Secondo il report, cinque importanti punti critici sono già a rischio di essere superati a causa del riscaldamento in questo momento e altri tre sono minacciati nel 2030 mentre il riscaldamento globale supera 1,5 gradi.
Il danno totale causato dai punti di non ritorno negativi sarà di gran lunga maggiore del loro impatto iniziale. Gli effetti si riverseranno sui sistemi sociali ed economici globalizzati e potrebbero superare la capacità di adattamento di alcuni paesi. I punti di non ritorno negativi mostrano che la minaccia posta dalla crisi climatica ed ecologica è molto più grave di quanto comunemente si pensi e ha una portata mai affrontata prima dall’umanità.
Attualmente non esiste una governance globale adeguata alla portata delle minacce poste dai punti di non ritorno negativi. Superare un punto critico, addirittura potrebbe innescarne altri, causando un effetto domino di cambiamento accelerato e ingestibile ai nostri sistemi di supporto vitale. Prevenire ciò – e farlo in modo equo – dovrebbe diventare l’obiettivo principale e la logica di un nuovo quadro di governance globale. La prevenzione è possibile solo se le società e i sistemi economici vengono trasformati per ridurre rapidamente le emissioni e ripristinare la natura.
L’attuale approccio del cambiamento incrementale lineare, favorito da molti decisori, non è più un’opzione. Le istituzioni di governance esistenti e gli approcci decisionali devono adattarsi per facilitare il cambiamento trasformazionale.
Fondamentali per raggiungere questo cambiamento trasformativo sono le opportunità di punti di svolta positivi, in cui i cambiamenti desiderabili nella società diventano auto promotori. Le azioni concertate possono creare le condizioni abilitanti per innescare una trasformazione rapida e su larga scala. La storia umana è ricca di esempi di bruschi cambiamenti sociali e tecnologici. Esempi recenti includono l’aumento esponenziale dell’elettricità rinnovabile, la portata globale dei movimenti per la giustizia ambientale e l’accelerazione della diffusione dei veicoli elettrici. Le minacce di punti di svolta negativi potrebbero essere mitigate se ci fosse un grande sforzo per innescare altre opportunità di punti di svolta positivi.
I punti critici
Se la temperatura globale dovesse superare di 1,5 gradi quella del periodo preindustriale (usata come riferimento negli accordi internazionali come quelli di Parigi) potrebbero verificarsi delle serie criticità: sciogliersi le piattaforme di ghiaccio della Groenlandia e dell’Antartide occidentale, le enormi aree di permafrost nordamericane, cambiare la corrente nel Mare del Labrador e danneggiarsi gran parte delle barriere coralline tropicali. Tra i 2 e 4 gradi di aumento perderemmo altri meccanismi cruciali che regolano il clima, come quelli che generano le piogge torrenziali nel Sahel e in qualche modo limitano la desertificazione a sud del Sahara, mentre oltre i 4 gradi perderemmo definitivamente anche tutti i ghiacci antartici e la corrente Atlantica.
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(AdnKronos)
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