
Gaza, Israele valuta conquista di Gaza City: pressioni e negoziati
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Il capo di stato maggiore Zamir: «Obiettivo è la sconfitta di Hamas». Tajani: «No a occupazione, serve soluzione a due Stati». Trump: «Hamas non libererà ostaggi senza cambiamenti»
Il capo di stato maggiore dell’Idf, Eyal Zamir, ha annunciato l’avvio di una nuova fase delle operazioni a Gaza, in linea con la decisione del governo, ribadendo che tutte le opzioni militari mirano alla sconfitta di Hamas. In passato aveva avvertito che un’occupazione della Striscia rischierebbe di “trascinare Israele in un buco nero” e di mettere in pericolo gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. Zamir ha precisato che le forze israeliane sono pronte a conquistare Gaza City come già fatto in altre aree, ma ha chiesto di dare “respiro” a truppe e riservisti per operare in modo più efficace.
Secondo fonti diplomatiche citate da Haaretz, la leadership politica israeliana potrebbe rinviare o annullare l’operazione militare in caso di accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi. Hamas, secondo fonti palestinesi, condizionerebbe ogni progresso nei negoziati alla rinuncia di Israele al piano di conquista. Intanto il capo negoziatore di Hamas, Khalil al-Hayya, si trova al Cairo per proseguire i colloqui mediati dall’Egitto.
Sul fronte internazionale, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha ribadito la contrarietà a qualsiasi piano di occupazione di Gaza, chiedendo la riunificazione di Cisgiordania e Striscia sotto l’Autorità Palestinese e sostenendo la soluzione a due Stati. Ha ricordato l’impegno italiano negli aiuti umanitari, con oltre 300 tonnellate di beni inviati nell’ambito dell’iniziativa “Food for Gaza”, e ha sottolineato la necessità di garantire accesso pieno agli aiuti e di evitare lo sfollamento di massa dei palestinesi.
Il presidente statunitense Donald Trump, intervistato da Axios, ha espresso scetticismo sulla possibilità che Hamas liberi gli ostaggi “nella situazione attuale” e ha lasciato intendere che il gruppo non possa restare a Gaza. Pur non sostenendo apertamente l’operazione israeliana, ha affermato che è necessaria maggiore pressione militare, ricordando l’attacco di Hamas del 7 ottobre.
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(con fonte AdnKronos)
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