Omicidio di Martina Carbonaro, la confessione: “Ha rifiutato mio abbraccio, l’ho colpita alle spalle”
Alessio Tucci ribadisce l’ammissione davanti al gip: fermo per omicidio pluriaggravato. Il governo in visita ai genitori della vittima
Martina Carbonaro “ha rifiutato il mio abbraccio e l’ho colpita di spalle”. Con queste parole Alessio Tucci, 18 anni, ha confermato stamane la propria confessione davanti al giudice per le indagini preliminari Stefania Amodeo, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo. Il giovane è accusato dell’omicidio pluriaggravato e dell’occultamento del cadavere della sua ex fidanzata, la 14enne uccisa ad Afragola, in provincia di Napoli.
Assistito dal suo legale, Mario Mangazzo, Tucci ha ammesso di aver colpito Martina con almeno tre colpi alla testa usando un grosso sasso, ritrovato durante i primi rilievi nell’ex alloggio del custode dello stadio Moccia, luogo del delitto. Accanto al corpo, anche gli occhiali della ragazza. Dopo l’aggressione, avrebbe cercato di nascondere il cadavere coprendolo con rifiuti.
La giudice si è riservata sulla convalida del fermo e sulla conferma della misura cautelare in carcere.
Nel frattempo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha incontrato questa mattina i genitori della vittima ad Afragola, esprimendo la vicinanza del governo e un abbraccio da parte della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Fatti così non sono mai del tutto prevedibili – ha dichiarato Mantovano – ma possiamo agire per ridurre le aree di degrado che favoriscono simili tragedie. È quello che stiamo facendo da due anni a Caivano e in altre zone a rischio”.
Riferendosi all’ambiente in cui è avvenuto il delitto, il sottosegretario ha sottolineato la sovrapposizione tra il fenomeno del femminicidio e il degrado sociale: “Quando una ragazza di 14 anni viene uccisa in un luogo simile, è difficile separare le due dimensioni. Serve un intervento complesso”.
Mantovano ha infine ricordato le iniziative promosse dal governo: un disegno di legge per introdurre un reato specifico richiesto da molte associazioni, l’inserimento di ore settimanali di educazione civica focalizzate sulle relazioni tra uomo e donna, e percorsi formativi per i docenti. “C’è ancora molto da fare – ha concluso – ma le misure avviate sono già significative”.
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(con fonte AdnKronos)
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