
Ucraina-Russia, Trump attacca Zelensky: “Così allontana la pace”. Rinvio a Londra e gelo sulla Crimea
L’ex tycoon accusa il leader ucraino di “prolungare i campi della morte”. Washington frena sul riconoscimento della Crimea e prepara un possibile incontro con Putin
Nel giorno in cui salta l’atteso vertice a Londra tra i ministri degli Esteri di Ucraina, Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania, Donald Trump torna ad attaccare duramente Volodymyr Zelensky. La causa del rinvio? Il rifiuto di Kiev di discutere il piano di pace elaborato dagli Usa, soprattutto per l’ennesimo “no” ucraino al riconoscimento della Crimea come territorio russo.
Trump non ha usato mezzi termini: “Sono dichiarazioni come quelle di Zelensky a rendere difficile risolvere questa guerra”, ha scritto il presidente americano in un post su Truth Social, definendo la posizione del leader ucraino “dannosa per ogni tentativo di negoziato”.
Il nodo Crimea: “Persa sotto Obama, non si discute”
“La Crimea è stata ceduta senza sparare un colpo”, ha accusato Trump, scaricando la responsabilità sulla presidenza Obama. “Nessuno sta chiedendo a Zelensky di riconoscere la Crimea come russa”, ha precisato, ma secondo lui non ha senso tornare su un punto “perso da tempo”. Il tycoon ha anche ricordato la storica presenza di basi navali russe nella penisola.
Poi, un avvertimento che suona come un ultimatum: “O pace, o altri tre anni di guerra prima di perdere tutto il Paese”, ha detto, aggiungendo che “le dichiarazioni incendiarie” di Kiev “non fanno altro che prolungare i campi della morte”.
Casa Bianca: “La pazienza del presidente si sta esaurendo”
A rafforzare il messaggio, è intervenuta anche la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt: “Il presidente è frustrato, vuole fermare le uccisioni e arrivare a un’intesa. Ma Zelensky continua a remare contro”.
Intanto, mentre i rapporti tra Washington e Kiev si irrigidiscono, quelli tra Trump e il Cremlino sembrano prendere una piega diversa. Il presidente americano ha lasciato intendere di poter incontrare Vladimir Putin subito dopo il suo viaggio in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi a metà maggio.
Nuovi contatti tra Trump e il Cremlino
Secondo quanto riferito da Axios, l’inviato di Trump, Steve Witkoff, sarà a Mosca venerdì per un nuovo faccia a faccia con Putin. L’ultimo risale all’11 aprile. “Pensiamo di avere già un’intesa con la Russia – ha detto Trump – ora serve un accordo con Zelensky, ma è molto più difficile”.
Zelensky replica: “Agiamo in base alla Costituzione. I partner ci sostengono”
Il leader ucraino ha risposto su X, sottolineando l’importanza dell’incontro a cinque a Londra, pur nel rinvio del vertice formale: “Le emozioni sono state forti, ma si è lavorato per la pace”. E ha allegato una vecchia dichiarazione del 2018 dell’ex segretario di Stato Mike Pompeo, in cui si ribadiva il rifiuto degli Stati Uniti all’annessione della Crimea da parte della Russia.
“L’Ucraina agirà sempre in conformità con la sua Costituzione. E siamo certi che anche gli Stati Uniti resteranno fedeli ai loro principi”, ha concluso Zelensky.
Il Cremlino accusa l’Europa: “Non vuole negoziare”
Infine, da Mosca è arrivato un duro attacco all’Occidente. “L’Europa vuole la guerra, non la pace”, ha affermato il portavoce Dmitry Peskov al settimanale francese Le Point. “Finora è stata Washington a dettare la linea”, ha aggiunto, sostenendo che le divisioni tra i Paesi alleati siano la causa principale del fallimento del vertice di Londra.
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(con fonte AdnKronos)
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