
Aree interne della Sardegna: tra spopolamento e ricchezza culturale da valorizzare
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La mappatura della Strategia nazionale evidenzia criticità legate a servizi essenziali e opportunità di crescita grazie al patrimonio culturale diffuso nell’entroterra sardo
Le aree interne italiane, pur caratterizzate da spopolamento e invecchiamento della popolazione, rappresentano un patrimonio culturale da tutelare. La recente mappatura della Strategia nazionale delle aree interne (Snai) mostra che il 48,3% dei Comuni italiani è situato in territori con difficoltà di accesso a beni e servizi fondamentali, come sanità, istruzione e mobilità. Particolarmente colpiti sono i Comuni del Mezzogiorno, dove si concentrano 44,8% delle aree interne, con Basilicata, Molise, Sardegna e Sicilia in primo piano.
La ricchezza culturale delle aree interne
Nonostante le difficoltà socio-economiche, le aree interne sorprendono per l’importante offerta culturale. Un Comune su tre dispone di almeno un museo, monumento o sito archeologico. In tutto, circa il 39,4% dei luoghi della cultura italiani si trova nelle aree interne, percentuale che sale al 48% per i parchi e le aree archeologiche.
La Sardegna, con le sue aree archeologiche e musei, emerge tra le regioni più ricche di patrimonio culturale nelle zone interne. 178 strutture culturali su 263 presenti sull’isola sono localizzate in queste aree, rappresentando quasi il 68% del totale. La regione si distingue anche per il numero di siti archeologici: dei 61 presenti sull’isola, il 78,7% si trova nelle aree interne, evidenziando un potenziale turistico non ancora pienamente sfruttato.
Una cultura accessibile ma ancora poco visitata
Nonostante la vasta offerta culturale, molte di queste strutture culturali sono poco frequentate. Nel 2022, 1.194.593 visitatori hanno varcato le soglie dei musei e dei siti delle aree interne della Sardegna, con 923 mila biglietti pagati. Tuttavia, il 33,1% delle strutture ha registrato meno di mille visitatori l’anno, mentre solo lo 0,6% ha superato i 100 mila.
Valorizzazione e nuove strategie per il futuro
Per migliorare l’attrattività di questi luoghi, l’Istat ha rilevato che il 44,9% delle strutture sarde è interessato ad investire in campagne di comunicazione per attrarre più visitatori, seguite da manifestazioni culturali ed eventi. Il supporto finanziario per tali iniziative non manca: la Programmazione Territoriale 2021-2027, avviata nel gennaio 2025, prevede un finanziamento di oltre 400 milioni di euro, il 61% dei quali destinati a valorizzare l’ambiente e il patrimonio culturale delle aree interne.
La Sardegna, con la sua ricchezza storica e culturale, ha davanti a sé l’opportunità di trasformare le sue aree interne in un polo di attrazione culturale, invertendo così la tendenza allo spopolamento e offrendo un nuovo impulso allo sviluppo economico e turistico locale.
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(con fonte AdnKronos)
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