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Il calendario di novembre da Cambi Casa d’Aste è davvero fitto di vendite pensate per varie tipologie di collezionisti. Sono infatti ben 13 gli appuntamenti che percorrono l’undicesimo mese dell’anno. Non contando quelli già conclusi (dalla numismatica al Design) le proposte in arrivo spaziano dai gioielli alla filatelia, dall’arte cinese agli arredi provenienti da raffinate dimore del nord Italia fino a L’Art de la Table e ai dipinti antichi.

Qui ci soffermiamo sull’asta 864 del prossimo 22 novembre a Milano. In una tornata unica pomeridiana andrà all’incanto un’approfondita selezione di solo cento pezzi: tutti capolavori o rarità in ceramica e vetro di Murano realizzati nel Novecento da grandi autori e da grandi manifatture italiane.

«In un catalogo nuovo, rilegato nero e oro, spiccano le immagini di un centinaio di oggetti. Ad aprire la selezione una trentina di manufatti e sculture in ceramica realizzate dai primi del Novecento fino agli anni Settanta» raccontano dalla maison. Sono ben nove i lotti a firma Galileo Chini tra vasi, coppe e piatti realizzate nelle fornaci a Firenze ed espressione del più puro stile liberty. Molto bello il grande piatto Mugello 1920 ca in terracotta maiolicata a lustri con decoro floreale e piume di pavone (lotto 5, € 2.000 – 2.500). Il Futurismo è rappresentato da un piatto di Dante Baldelli per la manifattura Rometti di Umbertide (lotto 13, € 1.200 -1.500) ed un vaso raro di Tullio d’Albisola con decoro ironico di conigli (lotto 12, € 1.500 -2.000). L’Art Decò si manifesta con alcune ceramiche di Lenci, tra cui spicca la donna sul mappamondo di Helen König di Scavini del 1935, stimata 7-8 mila euro (lotto 19) ed il centrotavola fantastico con le maschere di Mario Sturani, che rappresentò l’Italia nella grande mostra dell’Art Decò En Europe tenutasi a Bruxelles nel 1989 (lotto 20, € 3.000 – 3.500). Di Gio Ponti, oltre a due lavori per Ginori, sono in catalogo due donne uccello in biscuit fortemente ispirate alla pittura di Alberto Savinio (lotto 22, Gabbianelli, Milano 1950 ca, stima € 3.500-4.000).

Chiudono la prima parte alcune sculture barocche di Franco Garelli, due capolavori di Alfonso Leoni, grande maestro faentino per la prima volta sul mercato dell’arte (lotto 30, Faenza 1971 Movimento musicale turchese (Tondo turchese), € 15.000-20.000) e un vaso raro di Enzo Mari per Danese.

«Ma il cuore dell’asta è il vetro di Murano di cui Cambi è leader italiano nell’aggiudicazione dei pezzi più importanti della produzione del Novecento – proseguono dalla maison –  Tra i settanta lotti in vendita vi sono alcuni capolavori, come gli animali in vetro pulegoso di Napoleone Martinuzzi realizzati per la Venini negli anni Trenta (lotto 61, € 8.000-10.000). Di Carlo Scarpa, ormai l’autore più richiesto dal mercato internazionale, sono proposti alcuni tra i suoi lavori più celebri in pasta vitrea rossa nei suoi esordi alla vetreria Cappellin, tra questi un vaso sferico dalla superficie iridata e con decoro in foglia oro (lotto 42, € 6.000-8.000). Per la Venini, due oggetti presentati alla Biennali di Venezia:  una coppa con le Macchie e una rara coppa a Pennellate (€ 12.000- 15.000)».

A rappresentare il dopoguerra, alcuni tra i vetri più iconici della produzione muranese tra cui una collezione di vasi di Ercole Barovier a Tessere, Millefili, Efeso, Barbarico e un grande vaso serie Intarsio a sezione ovale con decoro di tessere in forma di losanga verdi e bolle sommerse che quota € 4.000-5.000 (lotto 52) e i sommersi a più colori di Flavio Poli per la Seguso Vetri d’Arte, oltre a una bottiglia della serie Pezzati di Fulvio Bianconi per Venini (lotto 74, € 9.000-10.000).

Testimone del passaggio di grandi artisti a Venezia negli anni Sessanta è la scultura raffigurante un volto femminile, Dea in vetro massiccio su disegno di Max Ernst e realizzata da Egidio Costantini per la Fucina degli Angeli (lotto 84, € 6.000-8.000). L’unico autore americano che lavorò alla Venini nel Glass Studio è Thomas Stearns e negli anni Cinquanta realizzò alcuni vasi sperimentali nella tecnica A Fili e a Incalmo che sono presenti in catalogo.

Top lot dell’asta e copertina del catalogo è però un pezzo degli anni Trenta, l’iconico vaso a Dieci Anse in vetro pulegoso verde smeraldo su disegno di Napoleone Martinuzzi per Venini (lotto 63), gemello di quello regalato a Gabriele D’Annunzio ed ancora conservato al Vittoriale. Alto 25,5 cm, il vaso Murano 1935 ca sarà presentato a una stima importante di € 40.000 – 50.000

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