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L’Unione Europea ha ora un “obiettivo chiaro: dal 2035 in poi nell’Ue potranno essere vendute o messe sul mercato solo auto a emissioni zero“. Lo dice l’eurodeputato olandese di Renew Europe Jan Huitema, relatore del Parlamento sul file, illustrando in conferenza stampa a Bruxelles i contenuti dell’accordo politico provvisorio raggiunto ieri sera in trilogo dal Consiglio e dal Parlamento Europeo su standard più rigorosi in materia di emissioni di anidride carbonica per auto e furgoni nuovi.

Lo scopo è andare verso una mobilità a emissioni zero. In vista dell’adozione formale (il testo dovrebbe andare “presto” al voto in plenaria, secondo Huitema) i colegislatori hanno convenuto un obiettivo di riduzione delle emissioni di Co2 del 55% per le auto nuove e del 50% per i nuovi furgoni entro il 2030 rispetto ai livelli del 2021 e un obiettivo di riduzione delle emissioni di Co2 del 100% sia per le auto nuove che per i furgoni entro il 2035.

Huitema ha chiarito che “l’obiettivo di questa legge non è bandire il motore a scoppio”, ma far sì che “dal 2035 solo auto a emissioni zero potranno essere messe sul mercato”. Ed emissioni zero “significa no anidride carbonica, no ossidi di azoto”, ha aggiunto. In pratica, se i costruttori saranno in grado di realizzare un motore a combustione interna a emissioni zero, nulla osta a che venga montato su auto immesse in commercio dopo il 2035. “Siamo all’inizio di una grande transizione in Europa”, che riguarda “non solo le auto ma anche altri mezzi di trasporto: è una pietra miliare” nel percorso verso la neutralità climatica, ha aggiunto l’olandese.

Il meccanismo di incentivazione regolamentare, spiega il Parlamento, sarà mantenuto per i veicoli a zero e basse emissioni (Zlev) fino al 2030. Nell’ambito del meccanismo, se un produttore soddisfa determinati parametri di riferimento per la vendita di veicoli a zero e basse emissioni, può essere premiato con obiettivi di Co2 meno severi. I colegislatori hanno deciso di aumentare il parametro di riferimento al 25% per le auto e al 17% per i furgoni fino al 2030.

L’accordo include una formulazione sui carburanti neutrali in termini di emissioni di Co2 in base alla quale, previa consultazione con le parti interessate, la Commissione presenterà una proposta per l’immatricolazione dei veicoli che funzionano esclusivamente con combustibili di questo tipo dopo il 2035 in conformità con il diritto dell’Ue, al di fuori del campo di applicazione delle norme sui parchi veicoli e in conformità con l’obiettivo della neutralità climatica dell’Ue.

L’accordo include una clausola di revisione che garantirà che nel 2026 la Commissione valuti a fondo i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100% e la necessità di riesaminare gli obiettivi tenendo conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l’importanza di una transizione praticabile e socialmente equa verso emissioni zero. Inoltre, l’accordo prevede un rafforzamento di altre disposizioni normative: ad esempio riducendo il tetto dei crediti di emissione che i produttori possono ricevere per le eco-innovazioni che riducono in modo verificabile le emissioni di Co2 sulla strada, fino a un massimo di 4 g/km all’anno dal 2030 al 2034 (attualmente fissato a 7 g/km all’anno).

La Commissione svilupperà una metodologia comune dell’Ue, entro il 2025, per valutare l’intero ciclo di vita delle emissioni di Co2 di automobili e furgoni immessi sul mercato dell’Ue, nonché per i carburanti e l’energia consumati da questi veicoli. Sulla base di questa metodologia, i costruttori possono, su base volontaria, riferire alla Commissione sulle emissioni del ciclo di vita dei nuovi veicoli che immettono sul mercato. L’accordo mantiene una deroga per i produttori di piccoli volumi fino alla fine del 2035. Il testo dell’accordo politico provvisorio sarà presto reso disponibile.

La proposta rivede le norme esistenti, modificate nel 2019. L’accordo politico provvisorio raggiunto nei negoziati del trilogo dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio e dal Parlamento. Secondo il regolamento, ogni costruttore deve garantire che le emissioni medie di Co2 della sua flotta di veicoli di nuova immatricolazione in un anno solare non superino il suo obiettivo di emissioni annuali specifiche. I produttori possono continuare a immettere sul mercato veicoli con motori a combustione, ma se superano il loro obiettivo di emissioni in un determinato anno, devono pagare un premio di 95 euro per grammo di Co2/km al di sopra dell’obiettivo per veicolo immatricolato. Di conseguenza, con i nuovi obiettivi concordati, i veicoli a emissioni zero alla fine diventeranno più economici dei veicoli alimentati a combustibili fossili.

La revisione delle norme sui combustibili alternativi (Afir), attualmente in discussione tra il Consiglio e il Parlamento, dovrebbe consentire di sviluppare un’infrastruttura per consentire ai conducenti di ricaricare i propri veicoli negli Stati membri. La proposta di revisione degli standard di prestazione delle emissioni di Co2 per auto e furgoni fa parte del pacchetto Fit for 55. Presentato dalla Commissione Europea il 14 luglio 2021, il pacchetto mira a consentire all’Ue di ridurre le proprie emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Il Parlamento ha adottato una serie di emendamenti alla proposta della Commissione nella sessione plenaria dell’8 giugno scorso. Il 29 giugno scorso il Consiglio Ambiente ha raggiunto un orientamento generale sulla proposta.

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(AdnKronos)

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