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Stato d’emergenza in Ecuador, dove il presidente Moreno ha ordinato il coprifuoco dalle venti alle cinque del mattino, in tutti quei luoghi nelle vicinanze dei palazzi istituzionali e installazioni strategiche, a seguito degli scontri che dalla scorsa settimana si stanno verificando nel paese. Le proteste antigovernative continuano e purtroppo c’è da segnalare la morte di due manifestanti. Le manifestazioni sono iniziate in seguito al taglio dei sussidi al carburante e si sono intensificate tanto da costringere il presidente Lenin Moreno a spostare la sede del governo da Quito a Guayaquil, dopo che nella giornata di ieri oltre un centinaio di manifestanti si sono introdotti nella sede dell’Assemblea nazionale a Quito. Le forze dell’ordine hanno sparato lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Il prezzo dei carburanti si è letteralmente raddoppiato dopo la decisione di Moreno del taglio ai sussidi e oggi più di 10mila persone del movimento degli indigeni, hanno aderito allo sciopero indetto per chiedere al governo di fare marcia indietro. Al momento si contano oltre 600 feriti.

 

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