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Il virus ha raggiunto un tasso di mortalità del 67% – evidenzia Save The Children – ben al di sopra la media per l’ebola.

“Nella Repubblica Democratica del Congo, l’epidemia del virus ebola ha causato 2mila vittime e il focolaio continua a provocare la morte dei bambini e a distruggere famiglie e comunità” ha dichiaratoHeather Kerr, direttrice nazionale nella RDC di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

“Questo è stato un focolaio particolarmente letale, con un tasso di mortalità del 67%, molto più alto del tasso medio di mortalità per l’ebola (55%)[1]. I più piccoli sono i più colpiti – ben oltre 500 bambini sono morti, molti altri hanno perso almeno uno dei genitori o non possono più andare a scuola, perché sono chiuse o perché sono costretti a lavorare per guadagnare. Il focolaio inoltre non è sotto controllo – solo ieri è emerso un nuovo caso nella vicina Uganda, dove a una bambina di 9 anni proveniente dalla RDC è stato diagnosticato il virus. Esiste un rischio reale che l’epidemia continui per almeno un altro anno, con la concreta possibilità di un impatto a livello regionale” ha proseguito Kerr.

“Mentre il bilancio delle vittime cresce, Save the Children lavora instancabilmente con i partner e il governo per insegnare alle comunità come prevenire nuovi casi e rispondere rapidamente quando vieneindividuato un caso sospetto. Stiamo formando operatori sanitari e supportando le strutture ospedaliere esistenti per identificare e isolare i casi di ebola. Stiamo anche diffondendo a bambini e famiglie le giuste informazioni sul virus, poiché sappiamo che la disinformazione è uno dei principali ostacoli al trattamento efficace di questa malattia. I nostri team lavorano all’interno delle comunità, per aiutare le persone a capire come proteggersi dal virus e garantire che chi si sente male, cerchi immediatamente cure mediche” ha aggiunto Kerr.

“Non vogliamo continuare a contare morti. La comunità internazionale deve predisporre nuovi fondi per aiutare a prevenire la diffusione del virus nella regione e a evitare che ci siano ulteriori vittime. Dobbiamo continuare a lavorare con le comunità per trovare il modo di porre fine a questa epidemia. Il governo della Repubblica Democratica del Congo deve inoltre garantire che vi siano dosi sufficienti del vaccino Merck per almeno un altro anno e aumentare il numero di vaccini autorizzati a contrastare l’epidemia di ebola” dice ancora Kerr.

“Chiediamo infine al governo della Repubblica democratica del Congo di garantire che durante questa crisi, l’educazione dei bambini non venga interrotta, assicurandosi che le scuole non vengano chiuse a causa dell’epidemia di ebola e che tutti i bambini abbiano accesso ad un’educazione di qualità durante l’emergenza” ha concluso Kerr.

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