
G7, accordo sulla Global Minimum Tax: ok alla soluzione parallela per gli Usa
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Intesa raggiunta sul sistema “side-by-side” che esenta i gruppi statunitensi da alcune regole. Giorgetti: “Compromesso onorevole, tuteliamo le nostre imprese”
Il G7 ha raggiunto un accordo sulla Global Minimum Tax, accettando una soluzione parallela proposta dagli Stati Uniti per evitare frizioni nel sistema fiscale internazionale. Il compromesso, noto come modello “side-by-side”, prevede l’esenzione dei gruppi statunitensi dalle due principali regole del Pilastro 2 dell’OCSE: quella sull’inclusione del reddito e quella sugli utili sotto tassati, riconoscendo le regole già vigenti negli Stati Uniti in materia di tassazione minima.
Nel comunicato diffuso dalla presidenza canadese, si sottolinea come l’intesa permetta di preservare i progressi ottenuti nel contrasto all’erosione della base imponibile e al trasferimento degli utili, garantendo maggiore stabilità al sistema fiscale globale.
Il sistema affiancato rappresenta, secondo i firmatari, un passo avanti verso un’intesa più ampia sulla tassazione dell’economia digitale e la salvaguardia della sovranità fiscale dei singoli Stati. I lavori proseguiranno per semplificare l’amministrazione e la conformità del Pilastro 2, introducendo inoltre una revisione dei crediti d’imposta in modo da renderli più coerenti e uniformi nel trattamento, soprattutto quelli non rimborsabili basati su sostanze.
La soluzione condivisa, si legge ancora, escluderà completamente i gruppi statunitensi dall’applicazione delle regole internazionali su utili esteri e nazionali, a condizione che non si verifichino rischi di concorrenza sleale o di nuove erosioni fiscali.
Soddisfatto il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, che commenta: “È un compromesso onorevole trovato con l’amministrazione americana che protegge le nostre imprese dalle ritorsioni automatiche previste dalla clausola 899 dell’Obbba in discussione al Senato Usa. Ora serve continuare a lavorare su questo percorso e favorire il dialogo”.
L’intesa rappresenta un passaggio chiave per l’equilibrio fiscale globale, in un momento in cui le tensioni commerciali e le sfide legate alla digitalizzazione rendono urgente un coordinamento più stretto tra le potenze economiche mondiali.
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(con fonte AdnKronos)
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