Valanga Marmolada: video del crollo, testimonianze e opinioni esperti
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AGGIORNAMENTO – VIDEO RIPRESO DALL’ALTO DELLA ZONA INTERESSATA DAL CROLLO (QUI)
Valanga sulla Marmolada oggi. Il video del Soccorso alpino documenta il distacco di un seracco di ghiaccio. La valanga ha travolto un gruppo di escursionisti, provocando morti e feriti (video alla fine dell’articolo.
Valanga Marmolada, il testimone: “Un’onda nera”
Salvi per miracolo dopo la valanga sulla Marmolada oggi. E’ quanto racconta un’alpinista che si trovava sulla Marmolada con il marito in un’intervista alla Tgr Rai Trentino. “Abbiamo sentito un rumore come se fosse di una pioggia fortissima, ci siamo voltati e abbiamo visto sei o sette persone che hanno cominciato a correre per scappare però è venuta giù un’onda nera velocissima che ha coperto tutto – ha raccontato – C’erano delle guide alpine che ci hanno un attimo calmato e hanno chiamato i soccorritori, ci hanno detto cosa fare”.
Il Soccorso alpino del Trentino spiega che sull’area della valanga di ghiaccio non è attualmente operativo personale per l’elevato pericolo di ulteriori distacchi, ma che continuerà per tutta la serata e nelle ore notturne il presidio dell’elicottero di Trentino Emergenze dotato di Artva a bordo e con agganciata la campana Recco – una tecnologia utilizzata per la ricerca di persone disperse che viene agganciata all’elicottero e consente di captare dei segnali provenienti da superfici riflettenti e da dispositivi elettronici – per effettuare una ulteriore bonifica dall’alto.
Valanga sulla Marmolada, cosa è successo: l’esperto
La valanga di ghiaccio crollata oggi pomeriggio sulla Marmolada “non stupisce” il glaciologo del Cnr Roberto Roberto Colucci, che all’Adnkronos spiega così l’accaduto: “Da un punto di vista glaciologico si è staccato un seracco, c’è stata cioè la frattura con relativo scorrimento verso valle, di un grosso pezzo di ghiacciaio, nei pressi della cima della Marmolada”.
Una frattura dovuta “a diverse cause, una di lungo periodo e due di breve periodo. Quella di lungo periodo è ascrivibile al riscaldamento globale, al fatto cioè che il ghiacciaio si sta riducendo e quindi è sempre più fragile”. A cui si aggiunge “il fatto che quest’anno ha nevicato poco, quindi c’è poca neve residua che protegge il ghiacciaio dal caldo estivo, ma soprattutto che sono settimane e settimane nel corso delle quali abbiamo registrato valori di temperatura straordinariamente elevati, molto al di sopra delle medie normali di giugno e luglio”.
“Un caldo perdurante, aggravato da quest’ultima ondata di calore che arriva dal Nord Africa – prosegue Colucci – che ha portato ad avere tanta acqua liquida, che si è messa a scorrere dentro il ghiacciaio e alla base del ghiacciaio stesso, di fatto lubrificando il contatto tra il ghiacciaio e la roccia o tra uno strato e l’altro di ghiaccio e quindi facendo sì che questo pezzo molto grande di ghiaccio si staccasse e crollasse verso valle”.
Se il crollo non stupisce, lo fanno però le sue conseguenze: almeno 6 i morti e 8 i feriti. “Se il seracco fosse caduto di notte, non sarebbe successo niente. Ci sarebbero solo state il giorno dopo persone a fotografare la montagna di ghiaccio venuta giù. Invece è caduta nel momento in cui c’erano delle cordate e il risultato è questo”.
Messner: “La montagna è sempre pericolo”
”Una tragedia, certo. Ma la montagna è sempre pericolosa, l’alternativa è l’arrampicata indoor, bellissima, ma è un altra cosa”. Così l’alpinista Reinhold Messner interviene dopo la valanga che si è verificata oggi sulla Marmolada. Parte della calotta di Punta Rocca è crollata e ha provocato una valanga di ghiaccio, neve e rocce che ha travolto la via normale che porta sulla cima causando morti e feriti.
”Il ghiaccio della Marmolada -dice all’Adnkronos- è molto sottile e sicuramente il caldo globale ha la sua parte in questo crollo, ma la montagna è sempre pericolosa. C’e’ sempre il rischio della caduta di seracchi. Sotto il ghiaccio sottile si formano dei ruscelli che poi possono portare al distacco di pezzi anche grandi. Chi si trovava nella linea della caduta probabilmente non poteva sfuggire. Ma la montagna, lo ribadisco è sempre pericolosa. Molti pensano che sia facile, che non ci siano rischi, ma non è così”.
Secondo Messner questi rischi però si possono ridurre e sicuramente una via valida ”è andare in montagna con la guida alpina o, lo ripeto, in alternativa, andare nelle palestre indoor. Bellissimo sport quello delle arrampicate al chiuso, ma che ha niente a che vedere però con l’alpinismo”.
Certo il riscaldamento globale sta peggiorando la situazione e questi eventi sono anche frutto di questa evoluzione negativa. ”Specialmente nelle Dolomiti -sottolinea- si vede che il permafrost cede e fa cadere pezzi dapertutto. Io vado in montagna da decenni, se prima si assisteva a un distacco in un anno, adesso sono cinque volte di più. E quando la slavina viene giù, come oggi, si porta massi di roccia e ghiaccio anche enormi, grandi come case, che poi diventano grossi come armadi e sempre più piccoli fino a diventare grandi come teste e quindi vengono giù anche migliaia di pezzi”.
VIDEO DEL CROLLO
(AdnKronos)
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