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AGGIORNAMENTO – SEGUI LA DIRETTA NEWS DI OGGI 4 FEBBRAIO DELLE CONSULTAZIONI DEL PRESIDENTE INCARICATO MARIO DRAGHI A QUESTO INDIRIZZO QUI

3 FEBBRAIO – Ecco le Dichiarazioni di Mario Draghi pochi minuti dopo aver ricevuto l’incarico per formare un Governo. Draghi ha dichiarato che scioglierà la riserva dopo il giro di consultazioni.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito l’incarico di formare un Governo al professor Mario Draghi. Draghi si è riservato di accettare e a breve farà una dichiarazione”. Lo ha comunicato il Segretario Generale


—— TIMELINE ——


23.22 – “Penso che Draghi sia il miglior presidente del Consiglio per l’Italia, in particolare in questo momento. Draghi era presidente della Bce, è ammirato nel mondo. E’ la speranza del Paese”. Lo dice Matteo Renzi in una intervista alla Cnn. “L’Italia è un grande Paese ma ha bisogno di visione per uscire dalla crisi. Se si continuasse con la strategia del giorno per giorno – avverte il leader di Italia Viva – non saremmo in grado di creare una via d’uscita dalla crisi”. Molti “non hanno capito perché aprire la crisi”, dicendo “non è adesso il momento”. “Ma io – insiste Renzi – penso che fosse proprio questo il momento, per trovare la via d’uscita dalla crisi: Draghi sarà in grado di farlo”.

23.21 – “Secondo me Draghi è un profilo di livello altissimo, non si può negare la competenza. Non dobbiamo attaccare la persona ma dobbiamo dire con chiarezza che siamo contro un governo tecnico. Dobbiamo spingere per arrivare a un governo politico, che sia però fatto di persone capaci”. Così Stefano Buffagni durante l’assemblea dei gruppi M5S. “Sicuramente Renzi starà già pensando a far cadere il governo Draghi…”, ironizza il viceministro uscente.

22.53 – “Sarò responsabile nei confronti del mio Paese. Mattarella non va ascoltato a giorni alterni. I cittadini chiedono stabilità. Si ascolti Draghi senza pregiudizi”. Così la deputata M5S Rosalba Cimino durante l’assemblea dei gruppi 5 Stelle.

22.46 – “Sono assolutamente contraria al governo tecnico e in particolare al nome di Draghi, che è la negazione di tutte le nostre battaglie”, dice la deputata Emanuela Corda durante l’assemblea dei gruppi M5S.

22.34 – “Sono contento che il centrodestra sia riuscito a evitare un Conte Ter, che sarebbe nato su basi già fragilissime. Ascolteremo le proposte di Draghi con attenzione e spirito di collaborazione”. Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nel corso del suo intervento a Stasera Italia.

22.18 – “Ogni tanto fa bene dire ‘abbiamo sbagliato’. Se si vuole ripartire, ci vuole un azzeramento della dirigenza M5S. Quali poltrone di quali ministri avete messo davanti a tutto? Voglio nomi e cognomi. Quanti sono gli opzionati per il partito di Conte? Non è che coloro che dicono ‘Conte o voto’ cercavano una candidatura nell’eventuale nuovo partito?”. Lo ha chiesto il deputato M5S Andrea Colletti nel corso dell’assemblea dei gruppi 5 Stelle.

22.10 – “Noi auspichiamo che questa maggioranza corrisponda all’appello del Capo dello Stato, una maggioranza larga. Altrimenti se dopo le tarantelle di Renzi, dovessimo sottostare a quelle di Salvini non avremmo fatto un grande servizio al Paese”. Lo dice Andrea Orlando a La7.

22.02 – “Le regole della democrazia sono molto chiare. La volontà popolare è rappresentata dalle forze presenti in Parlamento il cui mandato, ricevuto dagli elettori, non è stato quello di un governo tecnico ma, lo ribadisco, è stato quello di proporre un governo politico al Paese che rispondesse alle esigenze degli italiani”. E’ quanto ribadisce Luigi Di Maio in un post su Facebook, nel quale ricorda che “nel 2018 il MoVimento 5 Stelle ha preso il 33% dei voti, in Parlamento siamo la forza politica più grande e come abbiamo già dimostrato, siamo determinanti. Ora dobbiamo mostrarci compatti, serve unità”. “Nessuno provi a dividerci”, conclude.

21.53 – “E’ stato un incontro interlocutorio. Clima positivo ma posizioni diverse”. Lo dice Andrea Orlando a La7 al termine dell’incontro Pd-M5S-Leu. “C’è la volontà di continuare” nell’alleanza e il senso della riunione, aggiunge, è quello di un “contributo a migliorare il clima in cui può nascere il nuovo governo”. Orlando ribadisce che “non basta un nome”, serve un maggioranza e “bisogna lavorare per costruirla. Noi stiamo facendo il nostro”.

21.49 – “La riunione di questa sera tra Pd, Leu e 5stelle è stata importante per proseguire nel percorso comune intrapreso in questo anno e mezzo di governo. Percorso che ci ha visto, in questa fase difficile del nostro paese, fare scelte importanti a difesa degli italiani per non lasciare indietro nessuno in questa crisi. Nel rispetto delle reciproche posizioni sull’attuale fase politica questo percorso non si ferma”. Lo affermano i capigruppo di LeU Loredana De Petris e Federico Fornaro al termine dell’incontro con Pd e M5S.

21.41 – Il governo Draghi spacca il centrodestra e manda in corto circuito Forza Italia. L’ala moderata che fa capo soprattutto a Mara Carfagna è in fermento, perché non vuole seguire i sovranisti Meloni-Salvini che gridano al voto e dicono no a ‘Super Mario’. La vicepresidente della Camera ha trascorso l’intera giornata tra telefonate e incontri. Nel pomeriggio sono stati avvistati nel suo ufficio a Montecitorio Giovanni Toti e Gaetano Quagliariello di ‘Cambiamo’. Raccontano di una Carfagna sempre più insofferente e si rincorrono le voci su una possibile scissione.

21.35 – “Spero che sia un altro Parlamento ad eleggere il prossimo Presidente della Repubblica”. Lo ha affermato il segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite di ‘Otto e mezzo’ a La7.

21.29 – “Il nostro obiettivo è rilanciare l’asse che ha governato il paese con disciplina e onore. Pd-M5S-Leu: vogliamo mantenere con ostinazione una prospettiva unitaria e riformatrice. Ci confronteremo nelle prossime ore su tutto. Chi ha puntato a separarci rimarrà deluso”. Lo scrive su twitter Arturo Scotto di Leu dopo la riunione con Pd e M5S.

21.17 – “Nel quadro del lavoro che si è avviato dopo il conferimento dell’incarico al professor Draghi, pur nel rispetto del confronto che si è aperto tra le forze politiche, è positiva la disponibilità di Pd, M5S e Leu di voler continuare a tenere aperta una prospettiva politica unitaria”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine dell’incontro da remoto con le delegazioni di M5S e Leu.

21.07 – “Ma non era l’asse del male? Adesso che serve a far nascere il governo Draghi (noi ci stiamo lavorando) vuoi che sia considerato indissolubile. Prevedo che se Ciampolillo sarà determinante lo eleverai a statista (non conosco Ciampolillo)”. E’ la replica su twitter del vicesegretario Pd Andrea Orlando a Carlo Calenda.

21.05 – Terminato l’incontro tra Pd, M5S e Leu. La riunione è durata circa due ore.

21.01 – “Dopo aver parlato per giorni di europeismo relativamente a Ciampolillo e compagnia come pilastri del Conte Ter, il Pd ha il dovere di chiarire al M5S che se non appoggiano Draghi nessuna alleanza futura sarà possibile”. Lo scrive su Twitter Carlo Calenda,, leader di Azione.

20.53 – “Un governone tutti insieme dalla Boldrini, a Zingaretti, alla Lega, ai Cinquestelle sarebbe improponibile”. Lo ha affermato il segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite di ‘Otto e mezzo’ su La7.

20.46 – Rispetto ad un ipotetico governo di Mario Draghi, “se c’è un progetto sono disposto a mettermi in gioco a prescindere dagli interessi della Lega, se c’è una squadra all’altezza e un progetto chiaro, se ci sono le condizioni partecipiamo assolutamente”. Lo ha affermato il segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite di ‘Otto e mezzo’ su La7.

20.34 – “È totalmente inventato e frutto di fantasia quanto sostenuto dal sito Dagospia, secondo cui avrei chiamato i vertici del M5S chiedendo di votare contro Draghi in cambio di una ricandidatura garantita da Conte”. Lo afferma Rocco Casalino, portavoce del premier uscente Giuseppe Conte.

20.27 – “Le pressioni saranno fortissime. Vi accuseranno di tutto. Di essere artefici dello spread. Di irresponsabilità. Di blasfemia perché davanti all’Apostolo Draghi non vi siete genuflessi. Voi non cedete. Questa ‘manovra’ è stata pensata ad hoc per indebolire il Movimento e plasmare il Recovery ad immagine e somiglianza di Confindustria. Non cedete. Dovranno farcela con le loro forze, non con il nostro avallo”. E’ l’appello rivolto ai parlamentari M5S da Alessandro Di Battista, che in un post su Facebook scrive: “La linea era chiara ed era sostenuta dalla maggior parte degli italiani: Sì Conte Presidente del Consiglio e NO Renzi al governo. Qualsiasi sostegno (diretto, indiretto o mascherato) ad un governo Draghi diventerebbe un NO Conte Presidente del Consiglio e Sì a Renzi. Ovvero a colui che ha creato tutto questo. È inaccettabile”.

20.19 – “L’assemblea del M5S, sospesa in attesa degli sviluppi del confronto congiunto con Pd e Leu, si sta rivelando molto utile. Ci aiuta a restituire al dibattito in seno al nostro gruppo una dimensione di responsabilità, e contribuisce a contenere fughe in avanti e prese di posizione impulsive, figlie dell’onda emotiva. Siamo compatti sulla volontà di proseguire nella costruzione di un’Italia migliore, per superare la pandemia, completare il piano vaccini e usare al meglio i fondi del Recovery Plan. Il senso di responsabilità che il momento richiede ha accompagnato tutti gli interventi del gruppo M5S. Quel senso di responsabilità cui vanno improntate tutte le nostre scelte, in ossequio ai richiami del Presidente della Repubblica. Il momento è cruciale. Siamo determinati a costruire un esecutivo di tipo politico nel rispetto delle scelte di Mattarella. Del resto Mattarella non ha mai parlato di governo tecnico ma di governo di alto profilo. Siamo il partito di maggioranza e siamo stati votati per fornire risposte ai cittadini”. E’ quanto afferma il sottosegretario all’interno Carlo Sibilia, commentando i lavori dell’assemblea dei gruppi M5S.

20.07 – Si consumerà su Draghi una rottura nel centrodestra? “Spero di no”, risponde la leader di FdI, Giorgia Meloni, nel corso della registrazione di ‘Restart’, in onda stasera su Rai2. “Chi conosce il percorso di Fratelli d’Italia -spiega l’ex ministro- sa che in questi anni abbiamo lottato più degli altri per la compattezza della coalizione, anche quando lo pagavamo sul piano dei consensi. L’unità del centrodestra è un valore e farò del mio meglio per perseguirlo ma certo non snaturare me stessa”. “Se il governo Draghi nascesse – continua Meloni- avrebbe gli stessi problemi dei governi precedenti: una platea di partiti che lo sostiene troppo eterogenea per fare cose chiare. Mi chiedo: se si mettono insieme nello stesso governo Pd e Lega, esattamente, qual e’ la politica migratoria che facciamo? Difendiamo i confini o facciamo entrare tutti come vuole il Pd? Qualcuno mi deve rispondere, perché poi i provvedimenti di un qualunque governo passano per il Parlamento”. ”Ho fatto una proposta per la compattezza del centrodestra -sottolinea- . Possiamo trovarci insieme sull’astensione, in una posizione intermedia, è il massimo dove posso arrivare. Se poi gli altri preferiscono fare altre scelte non sarà colpa mia”.

20.01 – “Non condivido la scelta del Presidente della Repubblica di aver escluso il voto e mi pare anche, francamente, che alcune motivazioni che il Presidente Mattarella ha addotto fossero forzate. Ad esempio non mi ha convinto sulla questione dei tempi, visto che 60 giorni e più sono già trascorsi dalla crisi innescata da Renzi agli inizi di dicembre. Io non ho nulla contro Mario Draghi ma è una scelta che non mi sento di avallare. Continuerò a fare quel che posso per lavorare ad uno scenario che porti l’Italia al voto.” Lo ha detto la leader di FdI, Giorgia Meloni, nel corso della registrazione di Restart in onda stasera su Rai2. “L’Italia non è una democrazia di serie B, il popolo ha diritto di scegliere e di farlo soprattutto nei momenti di difficoltà”, ha concluso Meloni.

19.58 – “L’assegnazione dell’incarico di formare il nuovo governo ad una personalità di alto profilo come Mario Draghi, rappresenta un fatto nuovo e politicamente rilevante e merita da parte di Forza Italia e di tutto il centro-destra la necessaria attenzione. Ascolteremo e proporremo senza pregiudizi e si può ragionevolmente auspicare che lo stesso avverrà da parte del presidente incaricato. Nell’interesse del Paese è bene che finisca la stagione delle patenti di europeismo, di liberalismo o di popolarismo assegnate da chi mai è stato votato. L’emergenza che stiamo vivendo suggerisce di fare immediatamente le cose che servono agli italiani, anziché attardarsi a discutere di formule e di etichette. C’è da essere grati al Presidente della Repubblica, per l’ineccepibile gestione della crisi e per la scelta coraggiosa che ha sancito, come era inevitabile, la dissoluzione di una maggioranza e di un governo non all’altezza della serietà della crisi”. Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

19.55 – ”Siamo in una fase molto delicata sia dal punto di vista politico, ed è sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto nella gestione dell’emergenza sanitaria. Con il ministro Speranza ci siamo confrontati sull’opportunità di questa Stato-Regioni in una giornata così complessa ma abbiamo condiviso con il presidente Bonaccini e con molti presidenti durante la giornata che i tempi della crisi non sono compatibili con le risposte immediate e quotidiane dell’emergenza. A maggior ragione dobbiamo uscire dal confronto di oggi con la consueta leale collaborazione e una risposta unitaria”. E’ quanto avrebbe detto, a quanto si apprende, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia nel corso della riunione con le Regioni, Speranza e Arcuri sull’aggiornamento del piano vaccini. ”Chi siede qui ha il dovere di anteporre l’unità, la serietà e la velocità davanti a tutto nella campagna di vaccinazione e negli interventi sulle reti sanitarie regionali – avrebbe aggiunto Boccia – Abbiamo affrontato con fermezza gli inconvenienti delle forniture europee dei vaccini. Il commissario Arcuri ha prontamente mobilitato le strutture dello Stato. Non ci sono pagelle tra Regioni, siamo tutti in campo per la stessa squadra”.

19.50 – “Bisogna restare uniti per costruire in queste ore esecutivo politico. Si riparta dalle parole e dalla scelta del Presidente Mattarella e si tenga linea comune con Pd e Leu. Mi aspetto dal prof. Giuseppe Conte parole di responsabilità per aiutarci in questa impresa”. E’ quanto afferma la deputata Dalila Nesci, deputata del M5S, animatrice del think tank Parole Guerriere.

19.40 – “A chi dobbiamo dire grazie se non a lui? Una persona semplice, cittadino tra i cittadini, che qualche anno fa arrivò come uno sconosciuto a guidare il Paese. Come tutte le volte che il Movimento 5 Stelle esprime le proprie idee, le proprie proposte, queste vengono criticate, denigrate, rispedite al mittente. Ma poi tutti abbiamo assistito al grande percorso di Giuseppe Conte, ai suoi discorsi densi di umanità e sensibilità, al suo parlare finalmente alle donne e agli uomini di questo Paese, e tutti ci siamo immedesimati, abbiamo sentito un nuovo battito a smuovere le nostre coscienze. Ci ha dimostrato che è possibile affrontare le problematiche della gente comune, di chi ha bisogno, degli ultimi senza dover render conto ai poteri forti. Non siamo disposti a tornare indietro. Non saremo complici dell’ennesimo Governo tecnico non voluto dagli italiani. Abbiamo bisogno di uomini in grado di ascoltare le esigenze reali dei cittadini italiani. Capacità che gli ‘esperti’ che abbiamo avuto nel passato hanno dimostrato di non avere. Un grazie sentito ad un Presidente che ha guidato l’Italia, in uno dei momenti peggiori della storia, lui sì, con coraggio, risolutezza e senso dello Stato. Rimane l’unico Presidente del Consiglio che appoggeremo”. Così in un post su Facebook la vicepresidente del Senato Paola Taverna (M5S).

19.39 – La “campagna di vaccinazione resti fuori da crisi e da contese politiche. È la cosa più importante per tutto il Paese”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine dell’incontro in videoconferenza con le Regioni.

19.33 – “Le notizie che stanno trapelando in queste ore sul colloquio tra Giuseppe Conte e Mario Draghi sono totalmente inventate. In particolare, è destituita di fondamento l’indiscrezione secondo cui nel corso dell’incontro si sarebbe parlato di incarichi di governo per il Presidente Conte. Ancora una volta si torna a ribadire che in questa fase tutti i virgolettati e retroscena attribuiti a Giuseppe Conte sono destituiti di fondamento”. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi.

19.31 – Aspettando l’impatto dell’ex presidente della Bce sulla politica, per ora è evidente un ‘effetto Draghi’ anche sul web, in particolare su Twitter. La società Reputation Science ha infatti monitorato le conversazioni online e ha registrato come nell’ultima settimana, con un picco tra la serata di martedì 2 e le prime ore di mercoledì 3 febbraio, l’ex presidente della Bce è stato menzionato sul web oltre 260 mila volte. Nelle 24 ore precedenti l’incontro al Quirinale, inoltre, il suo nome compare abbinato a quello del presidente Mattarella in oltre 35 mila contenuti online. Il mondo dei social ha accolto con frenesia la sua convocazione come testimonia la grande popolarità degli hashtag #Draghi e #DraghiPremier. Tra i ‘tweet’ che hanno ottenuto maggiori interazioni, al primo posto compare quello con il quale l’account ufficiale del Quirinale ha annunciato la convocazione di Mario Draghi (5.700 Retweet e 20,8 mila like). Al secondo posto la battuta del comico Luca Bizzarri (“Draghi non ha un profilo Twitter. È già qualcosa” ha scritto il comico genovese ) seguita dalla reazione di Carlo Cottarelli. L’economista – anch’egli in passato incaricato di formare un nuovo governo – saluta con favore la convocazione di Draghi e scrive: “Un solo commento sugli eventi di questa sera: per fortuna che abbiamo un presidente come Mattarella. Non credo ci potesse essere una scelta migliore di Draghi per il nostro Paese”, generando molti retweet e apprezzamenti.

19.24 – A quanto si apprende il vertice del centrodestra, previsto in serata, dopo quello di questa mattina alla Camera non si terrà più questa sera. Lo si apprende da fonti dell’alleanza.

19.22 – Al via l’incontro da remoto tra le delegazioni del Pd, del M5S e di Leu. Per il Pd sono presenti il segretario Nicola Zingaretti, il vicesegretario Andrea Orlando, il capodelegazione Dario Franceschini, i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci, la presidente Valentina Cuppi. Per la delegazione di Leu sono presenti Nicola Fratoianni, Loredana De Petris, Federico Fornaro, Arturo Scotto. Per il M5S sono presenti Vito Crimi, Andrea Cioffi, Ettore Licheri, Davide Crippa e Riccardo Ricciardi.

19.21 – “Non si può mandare il Paese allo sfascio. Il quadro politico è molto chiaro. Purtroppo non c’è una maggioranza sul professor Conte, perciò il Presidente della Repubblica ha indicato la strada di un governo di alto profilo, perché le nuove elezioni cadrebbero in un periodo di fuoco e comunque non domani; perché l’Italia deve fronteggiare la pandemia; perché bisogna garantire a tutti le vaccinazioni; perché c’è una crisi economica tremenda e perché a breve finirà il blocco dei licenziamenti”. È quanto dichiara all’Adnkronos il deputato M5S Francesco Sapia, che spiega: “Io non ho voluto questa situazione, non ho interessi personali, non bramo promozioni, non cerco la riconferma e sarei dispostissimo a tornarmene a casa, se non si riuscisse a risolvere la crisi. Oltretutto non ho alzato creste, da deputato”. “Da persona che ha patito tanto per motivi di salute, vedo e vivo la sofferenza degli italiani, degli imprenditori, dei lavoratori, dei precari, delle partite Iva, delle famiglie, dei malati cui a causa del Covid sono purtroppo saltati interventi e visite, dei più deboli. Questa realtà – sottolinea il parlamentare pentastellato – non può lasciarci indifferenti. Non possiamo preoccuparci dei calcoli sul consenso e dei tatticismi di palazzo, che peraltro abbiamo rimproverato a chi per narcisismo smisurato ha provocato la caduta dell’esecutivo”.

19.16 – “Draghi figura d’alto profilo. Il Presidente Mattarella ha individuato una personalità che può dare delle risposte ma deve trovare una ‘sponda’ politica in Parlamento. Il Paese ha bisogno di un Governo con le gambe solide oppure la parola ai cittadini”. E’ la linea dell’Udc, che trapela dal partito.

19.01 – “Io credo che il punto non sia attaccare o meno Draghi, Mario Draghi è un economista di fama internazionale che ha legittimamente e correttamente risposto a un appello del Capo dello Stato. Io credo che il punto qui sia un altro e prescinde dalla figura di Mario Draghi. Il punto qui è che la strada da intraprendere a mio avvisto è un’altra. E, come ho detto, è quella di un governo politico”. Così Luigi Di Maio durante l’assemblea M5S.

18.59 – “Non facciamoci travolgere dal racconto delle ultime ore, un racconto ingiusto e creato ad arte per creare instabilità. Il governo, e il presidente del Consiglio, hanno saputo gestire una stagione drammatica e lo hanno saputo fare perché hanno preso decisioni ‘politiche'”. Così il ministro uscente Lucia Azzolina durante l’assemblea dei gruppi M5S. “Anche decidere di mettere 10 miliardi di euro sulla scuola è stata una decisione politica, così come quella di non tagliare migliaia di insegnanti. Rinunciare alla ‘politica’, di fronte ad una emergenza come quella che stiamo vivendo, sarebbe una sconfitta per tutti. Il Movimento deve restare unito e ricordarsi che è la prima forza politica in Parlamento”, ha aggiunto.

18.57 – Si è riunita oggi pomeriggio la direzione nazionale di ‘Noi con l’Italia’, dove il presidente del partito, Maurizio Lupi, ha riferito sul vertice con i leader del centrodestra. La direzione ha ribadito la volontà di procedere insieme con la coalizione nell’ascolto e nella valutazione delle proposte del presidente incaricato. La scelta del presidente della Repubblica, si legge in una nota, “è stata un’indicazione di altissimo profilo, una personalità rispettata a livello internazionale e con una conoscenza della macchina amministrativa dello Stato che gli deriva dalla lunga esperienza al mistero del Tesoro”. “L’iniziativa con cui il presidente Mattarella ha deciso di tirare il Paese fuori dell’impasse in cui si era impantanata la trattativa nella maggioranza -viene sottolineato- merita il massimo rispetto e attenzione. Draghi ha detto che ascolterà la società civile e i partiti, crediamo sia giusto ascoltare le sue idee per affrontare l’emergenza pandemica, quella economica e quella sociale senza pregiudizi, e poi, insieme, decidere con l’unico criterio della costruzione del bene comune. L’unica alternativa che resta è quella delle elezioni, che sono sempre un segnale di vitalità della democrazia”, conclude il documento.

18.56 – “Non ci sono alternative al voto? Io ho ribadito la posizione di Fdi, non condividiamo quello che sta accadendo, l’Italia non è una democrazia di serie B”. Lo dice Giorgia Meloni, parlando a La7. “Mezzo passo verso l’altro è l’astensione, ma solo se tutto il centrodestra fa la stessa scelta”, ha aggiunto.

18.53 – “Il presidente incaricato Mario Draghi ha sottolineato come questo sia un momento difficile e che per uscire da questa drammatica emergenza servano risposte all’altezza della situazione. Abbiamo lavorato con impegno per ricostruire un governo politico ma bisogna ammettere che non c’erano le condizioni e che quella fase si è chiusa. Da qui bisogna ripartire, sapendo che l’apertura di Draghi al confronto con i partiti politici e con i gruppi parlamentari apre invece con fiducia ad una prospettiva di legislatura. Una buona base per creare un clima di fiducia”. Così Donatella Conzatti senatrice Italia Viva intervistata da Sky Tg24.

18.52 – Qualcuno l’ha definito il ‘lodo Meloni’. Durante il vertice di oggi del centrodestra convocato da Matteo Salvini per trovare una linea comune su un governo Draghi, Giorgia Meloni avrebbe dato la sua disponibilità anche ad astenersi, pur di garantire l’unità della coalizione, divisa tra chi è tentato dal sostegno e chi invece, come Fdi, preferisce andare subito alle urne. Per noi la priorità resta il voto, ma l’unità del centrodestra conta altrettanto e, per spirito di coalizione, sono pronta a valutare l’astensione, purché tutti siano d’accordo, avrebbe detto Meloni, lanciando un messaggio preciso a chi, invece, vorrebbe votare la fiducia a ‘Super Mario’. Una mossa, secondo alcuni alleati, per ‘stanare’ e ‘sminare’ gli eventuali sì a Draghi, che sancirebbero la fine della coalizione. L’astensione come punto di caduta per preservare l’unità dell’opposizione, fanno notare, sarebbe poi anche l’escamotage per andare alle consultazioni con il premier incaricato con una delegazione unica. In collegamento dalla Provenza Silvio Berlusconi avrebbe consigliato di rinviare ogni commento a dopo le consultazioni. Vediamo cosa ci dirà Draghi, speriamo che non metta alla Giustizia un ministro giustizialista, avrebbe detto il Cav, esprimendo preoccupazione sul prossimo Guardasigilli.

18.50 – “Ricordiamo che nel 2018 abbiamo preso il 33% dei voti e in Parlamento siamo la forza politica più grande, siamo determinanti. Ora dobbiamo mostrarci compatti. Molti scommettono su una nostra scissione, sono anni che ne raccontano, mentre a scindersi sono stati altri. Noi dobbiamo reagire con forza e sangue freddo. Chiedo unità a tutti, compattezza a tutto il Movimento. Nessuno pensi di dividerci”. Così Luigi Di Maio in assemblea M5S.

18.45 – ”In questo momento bisogna creare le condizioni perché Mario Draghi possa sciogliere positivamente la sua riserva e accettare l’incarico a cui è stato chiamato dal presidente Mattarella. Uniamo l’Italia migliore per contrastare la pandemia e rilanciare l’economia”. Lo scrive il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, su Twitter.

18.45 – “Ho ‘scoperto’ Draghi su consiglio di Prodi, poi siamo diventati amici. Era il 1983 e io ero nel governo Goria. E anche Obama, quando c’erano dei problemi in economia, diceva ‘chiamate Mario’!”. A raccontarlo, a ‘Un Giorno da Pecora’, su Rai Radio1, è l’esponente di Centro Democratico Bruno Tabacci.

18.44 – “Per mesi abbiamo chiesto al governo di affrontare seriamente i problemi del paese chiedendo maggiori certezze occupazionali a chi rischia di perdere il lavoro, più garanzie alle imprese che rischiano la chiusura e soprattutto più risorse alla sanità per affrontare l’emergenza sanitaria ed il piano vaccinale. Non abbiamo mai ricevuto risposte all’altezza della situazione ed anzichè ricevere segnali di forte discontinuità abbiamo riscontrato solo un totale arroccamento. Oggi siamo al fianco del presidente Mattarella che con saggezza ha saputo lanciare un appello accorato alle forze politiche affinchè possano sostenere un progetto di sguardo lungo, di crescita e di alto rendimento”. Lo afferma in una nota Francesco Scoma di italia Viva, membro dell’ufficio di presidenza della Camera.

18.44 – “Le regole della democrazia sono molto chiare. E credo che la via democratica alla ricostruzione dell’Italia, in virtù anche del lavoro svolto fino ad oggi, dell’impegno profuso, dei risultati ottenuti, sia quella di un governo politico. La volontà popolare è rappresentata dalle forze parlamentari, il cui mandato ricevuto dagli elettori non è stato quello di un governo tecnico ma, lo ribadisco, è stato quello di proporre un governo politico al Paese che rispondesse alle esigenze degli italiani”. Così Luigi Di Maio, intervenendo durante l’assemblea dei gruppi M5S.

18.39 – “Si è chiusa, per responsabilità ben chiare di Renzi e Italia Viva, una fase di governo che ha visto protagonisti Pd, M5s e Leu. Forze che hanno provato a rilanciare l’azione del governo Conte, a cui va un ringraziamento sincero, fino all’ultimo momento”. Lo scrive Anna Rossomando sulla sua pagina Facebook. Bene ha fatto il segretario Zingaretti a ribadire che le ragioni del lavoro programmatico condiviso e dell’alleanza con M5s e Leu non sono venute meno, a partire dalla protezione delle fasce più deboli, dal rilancio economico e dall’investimento nella sanità pubblica -aggiunge la vice presidente del Senato, del Pd-. Ora il Presidente della Repubblica ha conferito l’incarico a una personalità di livello internazionale come Mario Draghi. Il lavoro per il bene comune del Paese ha bisogno di una forte maggioranza politica ed europeista”.

18.38 – “Il M5S è nato proprio dalle pessime azioni politiche di governi tecnici,e da quelle scelte di ‘lacrime e sangue’ che avevano compresso i diritti sociali. Da anni denunciamo l’inadeguatezza della vecchia politica, che ha sempre perseguito interessi di parte rispetto al bene comune. Purtroppo ora su questa inadeguatezza si creano le basi di un ulteriore Governo di questa natura con a capo un uomo ritenuto il salvatore della Patria. Lo stesso uomo che però è anche ricordato per i ‘derivati di stato’ che vi invito ad approfondire”. Così Giovanni Currò dei 5 Stelle.

18.38 – “Sono contro il governo tecnico, ci aspettano dei passaggi delicati e credo che sia determinante il contributo politico. Renzi ha cercato di dividere il progetto che stavamo portando avanti con Pd e Leu. Penso sia necessario sedersi a un tavolo con Draghi e capire cosa ci propone. Se rimaniamo fuori non possiamo contribuire al Piano nazionale di ripresa e resilienza, al piano vaccini ecc. Vediamo le carte e poi ne discutiamo”. Così il ministro uscente Federico D’Incà, intervenendo durante l’assemblea dei gruppi M5S.

18.30 – “Nessuno ha chiamato me o altri della Lega, io” di Draghi “l’ho scoperto come voi, leggendo le agenzie”. Lo dice Matteo Salvini, ospite di Radio Radio, smentendo di essere stato messo al corrente del coinvolgimento di Mario Draghi, per la costituzione di un nuovo governo. Nel centrodestra “ognuno ha le sue posizioni, io come segretario del primo partito” della coalizione di centrodestra “devo cercare di fare sintesi”, continua, spiegando che “anche oggi nella riunione del centrodestra ho suggerito di andare ad ascoltare, a capire, a valutare” quello che dirà Draghi.

18.29 – “Mario Draghi è uno dei simboli dell’Europa. Nel momento in cui l’eurozona stava implodendo dopo la crisi finanziaria del 2008 tra veti ed egoismi dei paesi più forti, Draghi impose un cambio con una politica monetaria espansiva, cioè: più moneta in circolazione ad un costo più basso, e quindi più investimenti e riduzione del costo dei mutui e degli interessi bancari. Fu un intervento politico a tutti gli effetti”. Lo scrive Francesco Verducci del Pd su Fb. “Permise a molti cittadini di investire risparmiando, a molti imprenditori di rilanciare le aziende, agli Stati di non fallire evitando costi sociali che avrebbero pagato i più deboli. Se oggi l’Europa è in piedi ed è stata capace di ripensarsi e di rilanciare una politica di investimenti per affrontare la crisi sociale ed economica lo si deve anche a quelle basi. Per questo credo che il Governo Draghi avrà una fortissima impronta europeista e che tutti gli europeisti debbano accettare questa sfida”. “Non mi stupisco che Meloni e Salvini dicano di no. Ma spero che tutte le forze che hanno sostenuto il secondo Governo Conte scrivano con Mario Draghi un programma europeista per sconfiggere la pandemia e pensare un nuovo modello di sviluppo che metta al centro le infrastrutture sociali per il lavoro, per il diritto allo studio, per le nuove generazioni”.

18.29 – “Governo Draghi? Stasera non posso dire cosa voto. Non so di cosa stiamo parlando, con chi va al governo, quando si va a votare, ma se mi dice andiamo a votare tra due anni non si può”. Lo dice Matteo Salvini, intervenendo a Radio Radio, sottolineando la sua posizione rispetto a un esecutivo a guida Draghi. “Non può essere la pandemia la scusa per non votare, per bloccare la democrazia”.

18.19 – “In Parlamento la stessa maggioranza che ha eletto la presidente Von Der Layen in Europa può sostenere l’iniziativa di Mario Draghi”. È quanto propone il senatore dem Dario Stefano, presidente della commissione Politiche Ue. “Il Partito Democratico – continua- deve continuare a dare il suo contributo in termini di contenuti, garantendo sostegno pieno alla iniziativa del presidente Mattarella per affrontare, con autorevolezza, le tre emergenze alle quali l’Italia è chiamata: un Recovery veramente puntato al futuro, una campagna di vaccinazione efficace e provvedimenti ben calibrati per rimettere in moto l’economia”.

18.12 – “In questo momento così complicato, dobbiamo far sì che il Partito Democratico sia determinante nella costruzione di una linea politica progressista, anche con un governo Draghi dalle caratteristiche tutte da definire”. Lo dice il capo delegazione Pd al Parlamento europeo Brando Benifei.

“Le parole di oggi del segretario Nicola Zingaretti danno la giusta direzione di marcia” e credo “che il sostegno a questo tentativo voluto dal Presidente della Repubblica debba essere legato ad alcune priorità per noi irrinunciabili: ad esempio, la proroga del blocco dei licenziamenti e una contestuale riforma degli ammortizzatori sociali, l’approvazione della legge Zan contro l’omofobia, la riforma fiscale per rendere il nostro sistema più progressivo e più favorevole alle esigenze delle nuove generazioni, un Recovery Plan nazionale per progetti di sostenibilità ambientale e di sviluppo digitale che siano davvero all’insegna dell’inclusione”, sottolinea.

“Per ottenere questi risultati le forze politiche che hanno sostenuto il governo Conte bis devono lavorare in sinergia in queste ore. La decisione di Zingaretti di proporre subito un incontro tra PD, LEU e M5S va proprio in questa direzione e merita di essere sostenuta senza incertezze”, conclude Benifei.

18.11 – “Il lavoro portato avanti finora insieme a Giuseppe Conte rappresenta un percorso molto importante. Questo percorso non finisce qui. Sarà importante continuare a coordinarci con lui”. Così il ministro della Giustizia uscente Alfonso Bonafede durante l’assemblea dei gruppi M5S.

18.09 – “La pianta si riconosce dai frutti. Non è l’unico ma è sicuramente uno di quei frutti, dimostra che la pianta ha senso, e soprattutto che la pianta è viva e ha radici profonde”. Non nasconde una punta di orgoglio e di soddisfazione padre Giovanni La Manna, rettore dell’Istituto Massimo di Roma, prestigioso istituto scolastico dei Gesuiti, nel commentare l’incarico avuto dall’ex allievo Mario Draghi, chiamato dal presidente Mattarella a guidare un governo che dovrà traghettare il Paese nelle difficili sfide dell’emergenza economica e sanitaria. “Questa persona, come molte altre che hanno frequentato le nostre scuole – sottolinea padre La Manna all’Adnkronos – ci conforta ad impegnarci ancora di più in questa sfida che è l’educazione. I Gesuiti hanno iniziato a fare scuola dalla fine del Cinquecento, abbiamo La responsabilità di attualizzare questa esperienza portandola avanti e facendola crescere e Mario Draghi offre l’opportunità di vedere concretamente che l’educazione dei padri Gesuiti ha qualcosa da dare nella crescita degli alunni, rendendoli protagonisti del loro percorso di crescita culturale, umana e spirituale”.

“E’ bello – prosegue padre La Manna – vedere come ricordi ancora i nomi da tanti suoi professori e come non abbia mai tagliato i legami”. A dimostrazione del profondo legame del Presidente del Consiglio incaricato con la sua scuola, padre La Manna ricorda come Draghi, “quando parla della sua esperienza ricorda nomi e cognomi dei padri con i quali è stato in relazione”, e il fatto che un confratello gesuita celebrò il matrimonio dell’ex governatore della Banca d’Italia e “da presidente della Bce tenne l’elogio funebre del suo Rettore, padre Franco Rozzi”.

“Come Gesuiti puntiamo alla crescita umana, spirituale e culturale della persona, e questa completezza entra nelle scelte di una persona. Il mio desiderio, come Rettore, è che la testimonianza di una persona come Draghi per gli studenti di oggi, sia la dimostrazione di come quello che si fa e l’impegno quotidiano diano i frutti desiderati. Il nostro impegno è accompagnare ciascun alunno nella ricerca del proprio bene e del bene della Comunità e in questo senso Draghi è stato capace di individuare questo bene”.

18.04 – “Il professore Mario Draghi ha profilo di grande qualità, e’ apprezzato in Europa e nel contesto internazionale. I socialisti lo ascolteranno, daranno utili contributi e saranno, come sempre, pronti a dare una mano a chi intende lavorare per il bene dell’Italia”. È quanto ha scritto il segretario del Psi Enzo Maraio in un post su Facebook.

“Davanti a noi la gestione della emergenza pandemia e la necessità di dare segnali concreti a famiglie ed imprese in difficoltà. Su questi temi ci confronteremo non rinunciando mai al primato della politica”, aggiunge.

18.00 – Bisogna vedere se c’è la possibilità di “entrare nel governo con qualche nostra personalità di rilievo. Se si dice no a Draghi ci saranno le elezioni, il nostro compito è portare i nostri temi al governo del Paese”. Così la deputata Federica Dieni durante la congiunta M5S. Prima di dire no a Draghi, ha rimarcato la parlamentare calabrese, “bisognava aspettare l’assemblea di oggi”.

17.57 – “Dopo aver creato insieme a Bruno Tabacci le condizioni per far avere a Conte la non scontata maggioranza assoluta alla Camera, i Deputati Rizzone, Berardini, De Girolamo e Lombardo rivolgono allo stesso Conte un appello alla responsabilità: agli ex colleghi del M5S, ma soprattutto al Presidente del Consiglio uscente Giuseppe Conte, che sempre abbiamo sostenuto – e nel quale ancora crediamo – chiediamo ora di prendere posizione e agire in maniera costruttiva. Non è il momento delle divisioni, del populismo dei pasdaran o dei pregiudizi: è il momento di pensare al Paese. L’appello di Mattarella è chiaro. Occorre un Governo di alto profilo in grado di gestire la crisi portata dalla pandemia evitando di perdere le risorse messe a disposizione dall’Europa.” E’ quanto si legge in un comunicato.

“I deputati, che vedrebbero bene una partecipazione attiva di Giuseppe Conte al nuovo Governo, aggiungono: “È chiaro che avremmo preferito un governo politico con Conte alla guida, ma dobbiamo essere realisti: ora la strada obbligata è quella di mettere in sicurezza l’Italia. È abbastanza deprimente vedere come molti di coloro che fino a qualche giorno fa ci chiedevano di essere costruttivi sostenendo la maggioranza nell’esclusivo interesse dei cittadini ora si dimostrino irresponsabili iniziando a mettere in contrapposizione due figure autorevoli come Conte e Draghi, che a nostro avviso dovrebbero fare squadra nell’interesse comune. Capiamo che qualcuno possa avere il dente avvelenato o provare rancore per Renzi, ma con i personalismi non si va da nessuna parte. Se ognuno pensa al proprio orgoglio e al proprio ego, al Paese chi ci pensa?”

17.55 – “Il presidente Berlusconi nei giorni scorsi aveva chiesto discontinuità e la nascita di un governo dei migliori, per mettere il Paese in sicurezza e per far ripartire l’Italia. L’implosione dell’ex maggioranza – verificatasi anche grazie alla nostra linea, chiara e coesa – ha archiviato definitivamente una nuova possibile esperienza di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – sottolineando la drammaticità di un momento complicatissimo per la pandemia, per la crisi economica, per le scadenze europee, per i fondi del Recovery che vanno ‘conquistati’ -, ha indicato una personalità di altissimo profilo ed indiscusso valore per tentare di formare un esecutivo della competenza: Mario Draghi”. Lo afferma in una nota Renato Brunetta, deputato di Forza Italia e responsabile economico del movimento azzurro. “A questo punto – considerando anche le notizie parziali e confuse emerse dopo l’ultimo vertice del centrodestra – chiedo al presidente Berlusconi di convocare al più presto gli organi di partito e i gruppi parlamentari, per analizzare in modo approfondito e responsabile gli scenari che abbiamo davanti, ed affrontare così nel migliore dei modi le consultazioni che ci saranno nelle prossime ore con il presidente del Consiglio incaricato”, conclude Brunetta.

17.55 – “Sarò chiara. Non c’è alcuna possibilità di una partecipazione o anche di un sostegno da parte di Fratelli d’Italia al governo Draghi. Gli italiani hanno il diritto di votare”. Lo scrive in un post Giorgia Meloni. “Continuiamo a lavorare per tenere il centrodestra unito e portare gli italiani alle elezioni. Fatevene una ragione”, conclude la leader di Fdi.

17.54 – Bisogna votare, voglio capire chi dei nostri vuole votare la fiducia a Draghi e chi no… E’ il senso del ragionamento espresso in assemblea dal sottosegretario M5S uscente Alessio Villarosa.

17.51 – “Voglio che sia chiaro che cosa vuol fare Conte, se un partito proprio, il leader del M5S o il leader del centro”. Lo ha detto Sergio Battelli, presidente della Commissione Politiche Ue della Camera, nel corso dell’assemblea dei gruppi 5 Stelle. “Monti nasceva in una fase di austerity, Draghi si colloca in un’altra fase storica: oggi dobbiamo spendere tanto e bene”, ha aggiunto, continuando: “Governo politico? Sono d’accordo. Sappiamo cosa ci dirà Draghi? No. E allora credo che dovremmo giocare a carte scoperte e vedere cosa ci proporrà”.

17.50 – Slitta alle 19 il vertice dell’esecutivo di Cambiamo!, previsto inizialmente alle ore 18 per fare il punto sulla situazione del governo. La riunione si terrà nella sede del gruppo in piazza Madama. Alla riunione è prevista la partecipazione del leader Giovanni Toti.

17.46 – Il presidente incaricato Mario Draghi ha lasciato Montecitorio.

17.46 – “Mario Draghi ha una storia che parla da sé, è stato l’espressione di poteri finanziari prima ancora che economici che hanno sottratto diritti sociali a popoli oltreché Stati dopo aver permesso che gli Stati in questione si indebitassero. Noi siamo nati per contrastare quei poteri, di conseguenza la chiusura deve essere netta”. Lo ha detto il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, durante l’assemblea dei gruppi M5S.

“Però dobbiamo ricordare che Mario Draghi, esattamente come alcune Istituzioni europee che lui ha anche guidato, è stato protagonista di recenti evoluzioni che gli hanno permesso di scrivere a marzo passato un editoriale abbastanza famoso per il Financial Times in cui ha sostenuto posizioni, francamente, ben diverse dalle quelle sostenute nel 2011, nel 2012, ecc. Posto che un Governo di alto profilo del Presidente non è esattamente un Governo tecnico, quindi, noi dobbiamo rimanere in attesa di questa prospettiva che verrà chiarita da Draghi. Io prima di vedere cammello non pago moneta”, ha aggiunto il senatore grillino.

17.45 – “Giuseppe Conte, o i limiti del trasformismo politico”. Le Monde intitola così il ritratto de ‘l’avvocato del popolo’, scrivendo che dopo le sue dimissioni da presidente del Consiglio, gli italiani ancora non hanno capito chi sia veramente.

Avvezzi “ai meandri del parlamentarismo”, gli italiani sono abituati a vedere personalità poco conosciute diventare presidente del Consiglio. “Ma è più raro che, nel momento in cui il nuovo venuto è chiamato a lasciare la scena, abbiano l’impressione di non saperne molto di più sull’uomo che li ha governati”, nota il quotidiano francese.

“Diventato maestro nell’arte di costruire i compromessi più creativi fra forze contrarie, Giuseppe Conte non sarebbe potuto rimanere a lungo al potere senza il sostegno del presidente della repubblica Sergio Mattarella, che aveva circondato questo avvocato senza esperienza di consiglieri rotti ai giochi delle giostre parlamentari”, continua Le Monde. “Incarnazione perfetta, per i suoi detrattori, del puro pragmatismo, dove l’imperativo di restare primeggia su tutto il resto”, Conte è riuscito comunque a diventare “una figura rassicurante per gli italiani” mentre, di fronte all’emergenza sanitaria, “si trovava fra le mani più poteri dei suoi predecessori”. Fino alla fine ha resistito alla tentazione di creare un suo partito, restando sempre in cima ai sondaggi per popolarità. “Il tutto -conclude il giornale – “senza che gli italiani abbiano saputo, veramente, chi fosse”.

17.42 – L’ex presidente della Bce Mario Draghi “è l’unico che può fare sintesi”, consentendo la nascita di un governo “di unità nazionale”, unendo “centrodestra, centrosinistra e la parte buona dei Cinquestelle”. Anche se la decisione “spetta al segretario Matteo Salvini”, un’unione delle forze politiche è necessaria per gestire i soldi di Next Generation Eu, e “probabilmente” anche del Mes sanitario, perché si tratta in parte di debiti, che ricadranno sulle spalle delle “prossime generazioni”. A dirlo chiaramente all’Adnkronos è Gianantonio Da Re, eurodeputato della Lega, già sindaco di Cappella Maggiore e poi di Vittorio Veneto, segretario provinciale della Lega a Treviso e poi segretario regionale del partito in Veneto, dal 2015 al 2019.

Leghista di lunghissimo corso, Da Re vede il possibile governo Draghi come un’occasione politica da cogliere per il Carroccio, premesso che le scelte spettano al segretario. Giuseppe Conte, afferma Da Re, “abbiamo visto che non è riuscito ad aggregare una forza in grado di governare il Paese. Quindi sono arrivate le sue dimissioni e l’incarico a Mario Draghi. Premesso che queste sono cose che decide il segretario Matteo Salvini, Draghi è una personalità riconosciuta, a livello europeo e non solo, per capacità e lungimiranza”.

Draghi, ricorda da Re, ha lanciato “il Qe, che è come stampare moneta: ha risolto alcune problematiche all’Italia. E’ l’unico che può fare sintesi, per un governo che comprenda sia il centrodestra che il centrosinistra, e la parte buona dei Cinquestelle. Perché ci sono i matti, ma ci sono anche quelli ragionevoli”.

L’ex presidente della Bce, continua Da Re, “è una figura importante, per gestire i 209 mld di euro stanziati” con Next Generation Eu, “e probabilmente si ricorrerà anche al Mes. Vuol dire che avremo un budget di 250 mld. Non possono essere gestiti da questo o quel partito: ci deve essere una condivisione generale, di destra e sinistra, perché andremo a impegnare le future generazioni. Perché gran parte di queste risorse sono a debito e andranno restituite”.

“Si impegnano questi soldi – aggiunge – non nelle p….e, come il reddito di cittadinanza, che non ho mai appoggiato, ma in fondi certi per le imprese, secondo le linee generali fissate dall’Ue. Con Mario Draghi questo si può fare: con altri – conclude – un governo di unità nazionale non può aver vita”.

17.40 – “Ci auguriamo dunque che in Parlamento, partendo dall’alleanza tra PD, M5S e Leu, una solida maggioranza di forze politiche con una chiara ispirazione europeista possa raccogliere l’invito del Presidente della Repubblica e convergere, con unità e responsabilità, per assicurare stabilità al Paese votando la fiducia ad un Governo Draghi”. Lo dice Piero De Luca, deputato del Pd.

“Un Esecutivo autorevole composto auspicabilmente da figure, tecniche e politiche, di alto profilo. Non possiamo permetterci oggi salti nel vuoto, davvero pericolosi per il presente e il futuro dell’Italia”, aggiunge il capogruppo in commissione Politiche Ue di Montecitorio.

17.38 – “Concordo con Crimi, si deve realizzare il terzo esecutivo politico che può nascere solo se non ci prestiamo a nessun governo tecnico o governissimo”. Si apprende siano queste le parole del deputato del M5S Luigi Gallo nel suo intervento durante l’assemblea. “Nella costruzione del terzo esecutivo politico il M5S deve fare 3 cose: rafforzare l’iniziativa politica del M5S scegliendo temi strategici per la nostra identità con una guida scelta tra le personalità più istituzionali, più in vista e di maggior qualità e spessore del M5S e quelle più riconoscibili dai cittadini; individuare per Conte un ruolo importante dentro o fuori al governo perché il destino del M5S è ormai legato a stretto giro in un filo rosso indissolubile con Giuseppe Conte; dimostrare al sistema, che punta sulla nostra fragilità che siamo molto più forti. Renzi ha voluto sfasciare l’alleanza strutturale tra Leu, Pd e M5S e ora vogliono costruire l’alternativa con i 2 Matteo, banchieri, piano Colao e stravolgendo totalmente l’attuale scenario politico, lo stesso che stava appena iniziando a curare le enormi ferite dell’Italia dei governi del passato”.

17.37 – “Io credo che si debba fare di tutto perché il governo Draghi nasca. Adesso serve una guida al paese, come ricordava ieri il Presidente Mattarella”. Lo scrive Matteo Orfini sulla sua pagina Facebook.

“Vedremo che governo sarà e quale maggioranza lo sosterrà. Comprendo e condivido lo sforzo di portare anche le altre forze della ex maggioranza a sostenere questo governo. Ma c’è un punto che dobbiamo avere chiaro: serve il Pd. E serve che torni ad essere protagonista. Lo pensavo in questi mesi, lo penso ancor più oggi”, spiega Orfini.

“Non possiamo affidarci solo alla politica delle alleanze (soprattutto nel momento in cui giustamente proponiamo una riforma elettorale che non le prevede). Non possiamo anteporre schemi politicisti agli interessi del paese. Che è un paese dolente, preoccupato, stremato. Serve il Pd. Serve tornare ad avere il coraggio di un punto di vista autonomo. Sull’agenda politica, sul futuro del paese”, prosegue l’esponente dem.

“Serve tornare ad essere riconoscibili e riconosciuti per ciò che pensiamo e proponiamo e non solo per il ruolo di equilibrio tra le diverse spinte. Serve ogni tanto anche osare. È ovvio che in una coalizione il nostro punto di vista vivrà di continue mediazioni e che non tutto potrà essere ottenuto. Ma quello in cui crediamo deve essere chiaro e visibile, molto, ma molto di più di quanto è stato fin qui”, sottolinea Orfini.

“Perché in politica c’è bisogno di realismo. Ma anche di potersi riconoscere in un progetto politico. E tantissime persone oggi non chiedono che questo. Ecco, oggi serve anche ripartire da qui, da noi. Dal Pd”, conclude.

17.36 – “Oggi abbiamo una comune consapevolezza di essere avvinghiati a un destino comune, al di là delle sorprese del futuro. Insieme si vince e insieme si perde. Dentro di noi abbiamo principi e valori, noi siamo il MoVimento dei cittadini, dei governi espressione dei cittadini. A Mattarella abbiamo indicato due strade: o un governo Conte o ridare la voce ai cittadini”. Così Ettore Licheri, capogruppo M5S al Senato, durante la congiunta 5 Stelle.

“I governi non si fanno guardando i curricula finanziari, se lo avessimo fatto questo Paese non avrebbe il reddito di cittadinanza, le comunità energetiche. Abbiamo sempre detto o Conte o la parola ai cittadini: quante volte ho detto nelle assemblee che Renzi voleva la testa di Giuseppe Conte e fare a pezzi il MoVimento 5 Stelle. Sforziamoci tutti di non fargli realizzare la seconda parte del piano: quello è l’obiettivo di un intero sistema dietro Matteo Renzi. Noi restiamo la voce dei cittadini, una variabile imprevedibile del sistema Italia. Noi non voteremo un governo tecnico ma, qualora avesse una sua maggioranza, voteremo sì a quei provvedimenti che andranno incontro ai cittadini. Questo dobbiamo fare: essere lineari e coerenti”, ha aggiunto.

17.31 – “Gli italiani vogliono sapere se esiste un progetto concreto per uscire quanto prima dall’emergenza sanitaria ed economica. Vogliono che i loro figli tornino a scuola. Draghi ha l’autorevolezza per gestire Ricovery Plan e vaccinazione di massa. È credibile nelle istituzioni europee, decisive per affrontare entrambi i problemi, è credibile nell’ambiente internazionale. Siccome la pandemia ha generato nuove disuguaglianze, dovremo pretendere una forte dose di riformismo umanitario per sanare le ferite. Questa è la priorità”. È quanto ha scritto in un post su Facebook il senatore del Psi, Riccardo Nencini.

17.25 – I mercati guardano “favorevolmente alla soluzione” di un governo guidato da Mario Draghi. E’ quanto sostiene Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di Ubs Wm in Italia in un’analisi sulla situazione politica italiana. “Un governo decisamente favorevole all’Ue e favorevole al mercato – sottolinea – allevierebbe le preoccupazioni per gli asset italiani. I titoli di Stato italiani, avendo già assorbito buona parte dello shock iniziale legato alla crisi politica, continuano a offrire un discreto rendimento rispetto ai titoli di Stato degli altri paesi periferici dell’Eurozona, e sono supportati dagli acquisti della Bce”.

17.24 – “A Draghi giunga il sostegno di una larga condivisione parlamentare in cui si raccolgano i partiti e i singoli parlamentari davvero convinti e partecipi di una scelta europeista e che consenta di rispettare i tempi della consegna dei piani relativi al Recovery Fund su cui sono mancate finora la determinazione e la chiarezza d’intenti necessarie”. Lo riferisce il partito di’spirazione cristiana Insieme che “valuta positivamente la decisione del Presidente della Repubblica di affidare l’incarico di formare il nuovo Governo a Mario Draghi”.

“Le indicazioni del Presidente Mattarella tengono evidentemente conto della necessità che l’Italia partecipi pienamente al processo europeo e, dunque, dia corso nella maniera più adeguata, e valorizzando le effettive competenze, all’utilizzazione di tutti gli strumenti straordinari disponibili, tra i quali il Next Generation Eu e il Mes sanità a proposito del quale Insieme auspica che si trovi in Parlamento la condivisione necessaria per la sua attivazione – si legge – L’Italia inoltre è già nelle piene funzioni di Presidente del G 20 che, tra le altre cose, ha nella propria agenda la questione del debito pubblico mondiale, in generale, e quello dei paesi in via di sviluppo, in particolare. Il nostro Paese, dunque, ha l’occasione di sostanziare un impegno internazionale diretto al bene comune, alla riduzione delle disuguaglianze e alla promozione di un progresso umano integrale”.

“La giornata di ieri segna la fine di un’intera stagione politica e conferma la necessità di avviare un processo di trasformazione politico, istituzionale, sociale ed economico cui devono partecipare tutte le forze vive del Paese. Devono essere superati quegli schematismi che l’hanno finora bloccato in una sterile contrapposizione tra due schieramenti politici che, in realtà, non esistono più perché sostituiti da una frammentazione e dell’avvio di una lotta “per bande” che non nobilita né la Politica né il ruolo del Parlamento e, tanto meno, quello del Governo”.

Il neo partito fondato tra gli altri da Stefano Zamagni precisa inoltre “che dall’attuale situazione di stallo si esce affrontando le questioni finora più trascurate quali quelle del lavoro, dell’impresa, dei corpi intermedi e del Terzo settore, della famiglia. Questa nuova maggioranza – sollecita – deve anche rivedere tutte le linee programmatiche seguite finora in materia di salute e del piano vaccinale, di lavoro, ambiente, istruzione, oltre che essere consapevole delle prossime scadenze che riguardano importanti questioni come quelle del carico fiscale sulle categorie più danneggiate dalla pandemia e dalla prossima fine del blocco dei licenziamenti”.

“Come ha ricordato il Presidente della Repubblica, il Paese non può permettersi gli inevitabili ritardi conseguenti allo scioglimento delle Camere e al ricorso alle elezioni anticipate che, comunque, in una situazione normale sarebbe la cosa più ragionevole e più democratica da fare. E’ pertanto necessario – conclude – che tutte le forze sinceramente europeiste facciano una scelta di responsabilità e concorrano a partecipare ad un nuovo processo che potrebbe avviarsi con una governo affidato a una personalità tanto apprezzata a livello europeo e mondiale”.

17.20 – “Quella del voto su Rousseau e una ipotesi da non trascurare. Ovviamente dico ipotesi perché dobbiamo aspettare che prima ci sia un contenuto reale da sottoporre, votare su una persona soltanto mi sembra riduttivo”. Così Vito Crimi durante l’assemblea dei gruppi M5S. “Ovviamente anche in questi ultimi giorni con Pd e Leu c’è stato un lavoro e confronto durante il tavolo alla Camera. C’è stato un comportamento leale, contrariamente a Renzi. Oggi incontriamo le delegazioni di Pd e Leu per ascoltare le loro posizioni e per confrontarci, anche allo scopo di non disperdere il patrimonio acquisito, sul quale abbiamo avviato un percorso in questo ultimo anno e mezzo”.

17.10 – “Togliendo alibi a chi pensa che sia un ‘no’ precostituito sulla figura di Mario Draghi, smentisco tale ricostruzione riconoscendo pubblicamente la figura di altissimo spessore alla quale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato questo incarico. È il concetto stesso di governo tecnico che non potrò mai appoggiare come soluzione ai problemi. Per volere della nostra Costituzione, un Governo deve esprimere la maggioranza politica rappresentata in Parlamento”. Così, in una nota, la vicepresidente del Senato Paola Taverna.

17.08 – L’incontro tra la delegazione Pd e quelle di M5S e Leu si svolgerà alle ore 19 da remoto.

17.05 – “Il giudizio sui partiti è un po’ ipocrita, questo fare di tutta l’erba un fascio è ipocrisia. Gli italiani sanno distinguere tra chi ha usato il badile per costruire e il piccone per distruggere. Il Pd è la forza che anche e soprattutto nei momenti più difficili ha sempre lavorato per costruire nell’interesse del Paese, è una certezza”. Lo ha detto Nicola Zingaretti a radio Immagina.

17.03 – Il presidente incaricato Mario Draghi, dopo il colloquio a palazzo Chigi con Giuseppe Conte, è tornato alla Camera per un sopralluogo in vista delle consultazioni.

17.01 – “Vince Renzi, perde la buona politica. Renzi manda a casa un’esperienza di governo promettente. Vince lui, perde il Paese. Perdiamo noi che crediamo nel rapporto tra sinistra e Movimento 5 stelle. Voleva mandare a casa Conte e ci è riuscito. Voleva mettere le mani sul Recovery e vedremo come andrà a finire. Mattarella ha fatto il suo dovere incaricando Mario Draghi, ribadendo l’incompatibilità di elezioni a giugno. Renzi, da buon giocatore d’azzardo, ha puntato tutto sulla impossibilità del voto anticipato e ha avuto ragione, almeno fin qui. Rimane l’amaro in bocca per una politica che appare fragile, con poca capacità di visione”. Così in una nota Massimiliano Smeriglio, eurodeputato indipendente eletto nelle liste del Partito Democratico.

17.00 – Rete unica, acciaio, aerei, autostrade. Sono molti e di peso i dossier industriali in attesa di soluzione che dal Governo Conte passano nell’agenda del nuovo governo che, una volta sciolta la riserva, sarà guidato da Mario Draghi. Vicende che si trascinano da tempo, dove alta è la posta in gioco visto che si tratta di asset strategici per la competitività del sistema Paese. Ma non solo. In primavera, con la scadenza di molti consiglio di amministrazione di aziende pubbliche, il nuovo esecutivo sarà impegnato nella delicata partita delle nomine.

16.57 – “Il Paese ha bisogno di un esecutivo politico”, ha detto il guardasigilli uscente Alfonso Bonafede durante l’assemblea dei gruppi M5S. “Siamo una forza politica responsabile, il paese ci vede come responsabili, siamo una forza che sa rinunciare ai propri veti, ma che ha sempre la schiena dritta”. “Con l’ultima settimana siamo riusciti a dimostrare al paese che c’erano pretesti finalizzati a realizzare un disegno preciso, cioè far cadere il governo. Ci siamo aperti anche alle proposte degli altri al tavolo, anche sulla giustizia”, ha sottolineato Bonafede.

16.53 – “Draghi alla riscossa per trovare uno sbocco alla crisi politica”. Così scrive oggi le Monde, che ha dedicato ampio spazio alla crisi italiana. “Mario Draghi, l’uomo cui si attribuisce il salvataggio della zona euro nel 2012 in piena crisi del debito, è chiamato al capezzale di uno dei suoi anelli deboli, l’Italia”, afferma l’autorevole quotidiano francese. “Mai sottostimare le personalità discrete che parlano poco”, scrive il giornale, riferendosi all’azione del presidente Sergio Mattarella, le cui dichiarazioni pubbliche “sono rare e calibrate” e i messaggi “più diretti di quanto sembra”. Le sue parole di ieri si situano nel solco del suo appello “alla cultura della responsabilità” nel discorso di fine anno.

16.53 – “Io oggi voglio dire grazie a Giuseppe Conte, va detto in una giornata come questa. Perchè credo che Conte abbia guidato il governo e l’Italia in uno dei momenti più drammatici dal Dopoguerra. Abbiamo tentato di farlo al meglio e anche con grandi risultati, quello più importante aver ricollocato l’Italia nel solco del miglior europeismo dopo i deragliamenti che c’erano stati”. Lo dice Nicola Zingaretti a Immagina. “Ha anche favorito il fatto che forze politiche un tempo distanti si sono ritrovate e hanno fatto sintesi”.

16.52 – “L’opzione tra governo ed elezioni non esprime necessariamente un’alternativa secca: governo Draghi ed elezioni si possono combinare anche in modo modulare, cioè prima un esecutivo guidato dall’ex presidente della Banca centrale europea, poi il voto subito dopo l’estate come avverrà in Germania. E se Mattarella sciogliesse le camere prima del semestre bianco, sarebbe il nuovo Parlamento ad eleggere il prossimo presidente della Repubblica. Si potrebbe dunque immaginare una road map in cui durante la prima fase di governo di emergenza si anticipi la data delle elezioni”. A tratteggiare lo scenario è il costituzionalista Giovanni Guzzetta che, conversando con l’Adnkronos del conferimento dell’incarico a Mario Draghi, afferma: “Con il Recovery siamo in una vera e propria ‘fase di costituente’ economica ma manca quella istituzionale”.

16.51 – A quanto si apprende da fonti dell’alleanza, nel vertice di centrodestra, tra le ipotesi da approfondire anche quella di un eventuale voto di astensione che tutta la coalizione potrebbe assumere nei confronti di Draghi. In particolare, raccontano che il tema sarebbe stato messo sul tappeto anche da Giorgia Meloni, dopo aver ribadito che la linea dovrebbe essere quella di puntare al voto. In subordine, l’astensione potrebbe essere una opzione ‘unitaria’ che terrebbe insieme le varie sensibilità. Secondo le stesse fonti, la proposta non sarebbe stata accolta positivamente. Contrarie Forza Italia e Cambiamo, mentre la Lega riflette sul da farsi.

16.48 – “Oggi ho ascoltato l’intervento di Draghi al Quirinale. Ha posto i temi nella maniera corretta rivolgendosi in modo corretto al Parlamento, alla politica, ai partiti e alle forze sociali per uscire insieme da questa situazione. Non solo una grande risorsa, ma anche un personalità che ha iniziato a interloquire con il Paese nella maniera corretta”. Lo dice il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, a ‘Immagina’. “Draghi è una personalità di grande prestigio, una forza e una risorsa apprezzata nel mondo e credo che puo’ portare l’Italia fuori dall’incertezza determinata dalla crisi di governo”, ha detto ancora.

16.46 – Il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi ha da pochi minuti lasciato Palazzo Chigi dopo un colloquio di circa un’ora e 20 con il premier uscente, Giuseppe Conte.

16.46 – Come M5S abbiamo dato tutto, la crisi è degenerata anche a causa del Pd che non ha fatto nulla con i suoi eletti passati a Italia Viva. E’ il senso del ragionamento espresso dal senatore Danilo Toninelli durante il suo intervento all’assemblea dei gruppi grillini.

16.45 – “Ora la politica ha davanti dei momenti molto importanti. Tutte le scelte che si dovranno fare nei prossimi mesi sono scelte politiche. Il Pd nell’interlocuzione con Draghi metterà in campo contenuti, visioni, idee”. Lo ha detto Nicola Zingaretti a radio Immagina.

16.41 – Un involontario ma efficace spot per le precauzioni anti-Covid. Gesti semplici che hanno permesso al presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, all’arrivo e all’uscita al Quirinale di sottolineare l’importanza delle misure adottate per fronteggiare la pandemia. All’ingresso del palazzo, l’ex governatore della Bce, naturalmente munito di mascherina, si è subito sottoposto alla rilevazione della temperatura. Poi, dopo il colloquio con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’ingresso nel Salone delle Feste togliendo il dispositivo di protezione solo prima di rendere la dichiarazione alla stampa. Al termine, qualche passo per uscire, poi la rapida retromarcia: “prima me la rimetto”, indossando nuovamente la mascherina.

16.41 – “Auspicavo l’arrivo di Draghi da tempi non sospetti. Ha gia salvato l’Europa e ora l’Italia ha una occasione Unica perché è il migliore. Occorre Unità e tutti dobbiamo fare il tifo per lui perché da luce e speranza al nostro Paese. Forza Presidente, siamo con Lei. #SuperMario”. Così Lapo Elkann su Twitter commenta l’incarico affidato a Mario Draghi dal Presidente della Repubblica.

16.40 – Ascoltiamo Draghi, può essere che voglia fare un governo politico anche se non credo che sarà così. E’ il ragionamento espresso dal sottosegretario uscente Manlio Di Stefano nel corso dell’assemblea dei gruppi M5S.

16.40 – Il no a Draghi è doveroso, è nel Dna del Movimento. Lo dice il senatore Danilo Toninelli durante l’assemblea dei gruppi M5S.

16.34 – “No a un governo Draghi”, la posizione ribadita in assemblea M5S da Paola Taverna.

16.32 – “Anche a Draghi porteremo le nostre proposte per la libertà, libertà di crescere, libertà di studiare, di uscire, di costruire, di edificare, di lavorare”. Così Matteo Salvini, intervenendo a un convegno della Lega, al Senato, sulla povertà. “Noi, al di là delle alchimie politiche, vogliamo confrontarci sui temi: flat tax, stop a codice degli appalti”.

16.30 – “Renzi aveva come obiettivo è spaccare tutto e tutti. E tra le varie cose questa soddisfazione non gliela dobbiamo dare”. Così Vito Crimi durante l’assemblea dei gruppi M5S. “Oggi ci ritroviamo con un governo tecnico. Mettete da parte Draghi, al di là della persona, pensate a un governo tecnico che è freddo e calcolatore. Un governo tecnico avrebbe mai potuto fare il reddito di cittadinanza? Un governo tecnico avrebbe potuto fare misure costose ma innovative e di rilancio come il superbonus al 110% e le comunità energetiche? Queste sono operazioni che può fare un governo politico, non un governo che ha la necessità di far quadrare i conti. Un governo tecnico non fa il bene del Paese, abbiamo già dato” ha aggiunto Crimi

16.27 – La voce c’è anche nell’enciclopedia Treccani ‘Ciampi boy’ loc. s.le m. -Collaboratore e consigliere di Carlo Azeglio Ciampi; chi si ispira alla sua scuola”. Ma l’espressione ‘Ciampi boys’ nasce negli anni ’90 sui giornali per indicare quel gruppetto di economisti, a cominciare da Mario Draghi, lanciati nella vita pubblica da Carlo Azeglio Ciampi, allora governatore della Banca di Italia, poi super ministro del Tesoro nei governi Prodi e D’Alema, presidente del Consiglio e infine presidente della Repubblica.

Draghi diventò direttore generale del Tesoro nel ’91 su proposta del ministro del Tesoro Guido Carli (pare su suggerimento dell’allora numero uno della Banca centrale Ciampi, che gli diede personalmente la notizia e che lo aveva voluto in Bankitalia per una consulenza) e vi rimase per dieci anni: con Carlo Azeglio Ciampi ministro fu ritenuto il regista della stagione delle privatizzazioni.

Se Mario Draghi è considerato il primo dei Ciampi boy, tra gli economisti nel tempo indicati come vicini al ‘padre della moneta unica’ in Italia ci sono Fabrizio Barca, Tomaso Padoa Schioppa, Paolo Savona, ora alla guida di Consob con specializzazione in economia monetaria al Mit di Boston, dove collaboro’ con Franco Modigliani uno dei maestri di Draghi. E ancora Vittorio Grilli, già ministro del Tesoro, fino a Dario Scannapieco, attuale presidente della Bei.

16. 24 – Il tentativo del Conte Ter è fallito sotto i colpi di Matteo Renzi. Non far fallire anche la prospettiva politica dell’alleanza giallorossa è ora la priorità del Pd. Si muove Nicola Zingaretti per primo. “Con Draghi si apre una fase nuova. Chiederò un incontro a M5S e Leu”, dice il segretario e sottolinea:”Non bisogna perdere la forza e le potenzialità di un’alleanza con il Movimento 5 stelle e con Leu, basata su proposte comuni sul futuro dell’Italia”.

Poi scende in campo Dario Franceschini: bisogna lavorare per “salvare il rapporto tra Pd e M5s”, sia pure in un “nuovo quadro”. Franceschini rivolge un appello esplicito ai 5 Stelle sull’orlo della scissione sul sì o no Draghi. “Capisco che è un percorso stretto perché ho visto da vicino le diverse anime del Movimento, ma penso che sia possibile dare una risposta positiva a Mattarella, senza far saltare la prospettiva di una alleanza tra di noi che avrebbe come conseguenza da un lato di bloccare l’evoluzione verso una cultura di governo dei Cinque Stelle e dall’altro di arrivare separati al voto con questa legge elettorale”.

Di qui la richiesta di un incontro a M5s e Leu per trovare una “posizione comune”. Lo dice anche il capogruppo Andrea Marcucci in assemblea coj i senatori dem. “E’ importante che il Pd dia un contributo importante per uscire dalla crisi, nelle prossime ore Zingaretti incontrerà Leu e M5S per concordare una posizione comune”. E la base di questa posizione comune con cui presentarsi alle consultazioni di Draghi viene descritta così da Nicola Oddati, membro delle segreteria: “Giusta l’iniziativa di Zingaretti. Pd, Leu e Movimento 5 stelle non devono disperdere il patrimonio costruito e devono avere una posizione comune e responsabile verso il tentativo di #MarioDraghi. Occorre una maggioranza politica e con un chiaro profilo europeo”. Ed ancora il vicecapogruppo alla Camera, Michele Bordo: “Sarebbe utile una maggioranza politica ampia ed europea non un governo tecnico”.

16.21 – Prima di giudicare e dare indicazioni sul voto, Silvio Berlusconi vuol capire cosa intende fare il premier incaricato Mario Draghi. In collegamento via Zoom con il vertice di centrodestra il Cav, raccontano, avrebbe consigliato di muoversi a piccoli passi e di rinviare ogni commento a dopo le consultazioni con l’ex presidente della Bce. Una linea, quella del presidente di Fi, condivisa anche da Matteo Salvini che all’uscita dal summit dice: ”Siamo realisti, nessun pregiudizio nei confronti del professor Draghi”.

In particolare, a quanto apprende l’Adnkronos, Berlusconi si sarebbe soffermato sul nodo della giustizia, da sempre cavallo di battaglia di Fi, esprimendo preoccupazione su prossimo Guardasigilli. Spero che Draghi non metta alla Giustizia un ministro giustizialista, sarebbe stata la battuta dell’ex premier, secondo quanto riferito da fonti parlamentari dei centrodestra.

16.20 – “Conosciamo bene quanto possano essere deleterie le scelte di un Governo tecnico sulla vita dei cittadini. Lo abbiamo sperimentato pagando per anni, sulla pelle di tutti noi, gli errori e gli orrori del governo Monti. Dagli esodati, figli delle lacrime di coccodrillo dell’allora ministro Fornero, ai tagli alla sanità, di cui abbiamo pagato le spese quando l’emergenza sanitaria si è affacciata nel nostro Paese. Senza dimenticare i tagli all’università e alla ricerca che hanno sottratto a tantissimi studenti il sacrosanto diritto allo studio. Come Movimento 5 Stelle siamo nati in contrapposizione ai disastri di Monti e della sua squadra di ‘supertecnici’ e mai potremmo oggi avallare un Governo con le stesse caratteristiche e il medesimo modus operandi”. Così il deputato del Movimento 5 Stelle e facilitatore alle relazioni interne Luigi Iovino.

“Durante la fase di consultazioni – spiega Iovino – siamo stati molto chiari, spingendo per un Governo politico, l’unico in grado di dare continuità ai provvedimenti che stiamo portando avanti per risollevare l’Italia. Dobbiamo proseguire su questa strada, lavorando gomito a gomito con i grandi d’Europa soprattutto dopo che il nostro Paese ha riguadagnato la credibilità e la dignità che merita grazie all’opera del presidente Conte”.

16.15 – “Il PD dia sostegno pieno e convinto al governo Draghi e vi contribuisca con le sue idee, le sue energie, la statura che ha saputo conquistarsi come una grande forza credibile e affidabile per la tenuta del Paese”. Lo dice Gianni Pittella, vicepresidente del gruppo Pd al Senato.

“E si mostri politicamente aperto e disponibile a tutte le forze che pure con diversa sensibilità hanno concorso alla elezione di Ursula von der Leyen alla Presidenza della Commissione. Il perimetro fondamentale è e resta l’appartenza al campo internazionale europeo e atlantico, alla cultura democratica e liberale, all’ispirazione solidaristica e sociale”, conclude Pittella.

16.11 – “Ho una grande stima per Mario Draghi: è stato il migliore banchiere centrale che abbiamo avuto in Europa e per distacco. Ha salvato l’euro e l’area dell’euro, non è poco. Ha accettato di far passare le sue convinzioni prima della politica durante il braccio di ferro con alcuni membri del Consiglio della Bce”. Ad affermarlo all’Adnkronos è l’economista francese Jean-Paul Fitoussi, docente all’istituto di studi politici di Parigi e all’Università Luiss di Roma dopo che l’ex presidente della Bce ha accettato l’incarico a presidente del Consiglio con riserva.

Draghi, spiega, “è uomo che ha una visione lungimirante. Quando è stato alla guida della Bce ha avuto il coraggio di fare in modo che la banca centrale sia al servizio dell’Europa e non era una cosa scontata. E’ stato capace di affrontare il tabù monetario, perché non sarebbe in grado di far cadere il tabù del bilancio sia a livello nazionale che europeo?”, rileva Fitoussi ricordando le parole di Draghi che aveva parlato di ‘debito buono’ e ‘debito cattivo’. “Auspico che Draghi riesca e che possa svolgere questo suo incarico al meglio ma molto dipenderà anche dagli uomini e dalle donne che governeranno con lui e se saranno capaci a farlo”, sottolinea l’economista francese. “La scelta di Draghi è quasi una non scelta per uscire dalla situazione di stallo che si era venuto a creare”.

Ora, aggiunge Fitoussi, “bisogna aspettare e vedere che governo costituirà Draghi e se il Parlamento glielo consentirà e quale sarà il suo programma”. Per l’economista francese “servono obiettivi chiari”. Tra le priorità, in particolare, “ci dovrebbero essere la piena occupazione, la lotta alla precarietà e alla povertà, le infrastrutture”. Insomma “fa piacere vedere Draghi presidente del Consiglio, fa piacere agli europei convinti e soprattutto a quelli che non sono dogmatici nella condotta della politica”, conclude l’economista francese.

16.02 – I numeri dicono che il M5S è forza determinante sia al governo che all’opposizione. E’ quanto affermato da Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle, nel corso dell’assemblea dei gruppi grillini. Renzi ha continuamente alzato il tiro, voleva tutto: dai ministeri alla Rai alle partecipate, avrebbe detto ancora.

16.00 – “Ci aspettiamo che Draghi riesca a formare un nuovo governo con una ampio sostegno (almeno inizialmente)” ma se dovesse fallire “ci sarebbero conseguenti rischi al ribasso” perché l’ex presidente della Bce “è il ‘prestatore di ultima istanza’ in termini di capitale istituzionale e politico e, se dovesse fallire, ci aspetteremmo un aumento del rischio sovrano”. E’ netto il giudizio di Goldman Sachs in un commento all’incarico dato da Mattarella all’ex presidente della Bce. La banca Usa giudica “molto improbabili” elezioni anticipate “soprattutto dopo che il presidente Mattarella ha chiarito che la tempistica (almeno 4 mesi per un nuovo governo) sarebbe estremamente impegnativa per l’economia e rischiosa per il contenimento della pandemia”.

“Sul fronte delle politiche – si sottolinea – ci aspettiamo che il nuovo governo migliori la risposta fiscale alla crisi Covid, aggiorni l’attuazione del Fondo italiano di ripresa con alcune riforme strutturali e, infine, porti avanti una strategia più efficace su vaccinazioni e sistema sanitario”. Ma Goldman Sachs osserva come “pesano sul nuovo governo due principali rischi politici al di là del voto di fiducia: primo, la posizione frammentata del movimento 5 Stelle nel suo atteggiamento verso l’Europa – e verso Draghi; in secondo luogo, l’aggiunta di Forza Italia alla coalizione che aumenterà il grado di frammentazione nella piattaforma politica”.

15.55 – “Bene Zingaretti: riunire l’alleanza Pd M5S Leu per definire una linea comune è un passo necessario. Renzi ha lavorato per farla saltare. Nella fase che si apre va preservata e rafforzata”. Così Nicola Fratoianni di Leu.

“Non esistono governi tecnici e tantomeno esistono governi neutri – prosegue il segretario nazionale di Sinistra Italiana- la natura di un governo si misura dalle sue scelte. Quello che va discusso in queste ore è quale sarà la scelta prevalente di un eventuale, nuovo governo”.

“Se sceglierà di prorogare il blocco dei licenziamenti, di preparare una riforma del fisco in termini fortemente progressivi, di investire pesantemente sul rafforzamento del sistema sanitario pubblico e sulla scuola è un conto – conclude Fratoianni – se le scelte sono di segno opposto è tutta un’altra faccenda”.

15.54 – “L’obiettivo è questo, siamo sempre stati compatti e lavoro per questo”. Lo dice Matteo Salvini, uscendo dal vertice del centrodestra a chi gli chiede se il centrodestra andrà in unica delegazione alle consultazioni con Draghi. Salvini ha anche confermato che ci sarà “nelle prossime ore” un nuovo vertice tra alleati. “Ovviamente siamo realisti, sappiamo che il paese ha bisogno di risposte immediate. C’è Draghi che ci incontrerà, andremo a capire, proporre e valutare”, aggiunge. “Noi – assicura – non abbiamo pregiudizi, gli italiani hanno fame di salute”.

“Le priorità che porremo a Draghi – conclude, riferendosi alle consultazioni – sono il taglio delle tasse e burocrazia, il piano vaccinale, la riforma della giustizia”.

15.53 – Le trattative in Europa per il nuovo patto sull’Immigrazione e l’asilo, la gestione dei controlli sulle misure di contenimento del coronavirus, i possibili disordini sociali legati alla crisi economica e l’attento monitoraggio delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico. Sono questi i temi caldi su cui c’è attualmente la massima attenzione del Viminale e con cui dovrà confrontarsi il ministro dell’Interno nell’ipotesi di un futuro governo Draghi, sia nel caso di un cambio sia di una riconferma di Luciana Lamorgese come titolare del dicastero.

La battaglia portata avanti da Lamorgese in Europa non è certo un dossier semplice da risolvere. Sebbene la titolare del Viminale abbia definito il Nuovo Patto europeo per l’immigrazione e l’asilo come ”un progetto ambizioso” non ha certo nascosto le sue critiche alla proposta dell’Ue. ”Sebbene si dichiari l’intenzione programmatica di superare il regolamento di Dublino, di fatto se ne mantiene inalterato in larga parte l’impianto complessivo”, aveva detto il ministro. La proposta dell’Ue, secondo Lamorgese, resta ancorata alla determinazione del paese di primo ingresso per la definizione dello Stato competente all’esame della domanda di protezione internazionale.

Solo pochi giorni fa inoltre la titolare del Viminale ha sottolineato di non poter condividere il concetto di ‘solidarietà obbligatoria ma flessibile’ spiegando che ci vogliono forme certe per garantire la redistribuzione dei migranti sbarcati tra gli Stati membri.

Meno spinosa ma altrettanto cruciale è la gestione dei controlli sulle misure di contenimento del coronavirus e dei servizi anti-assembramento, che il Viminale gestisce attraverso i prefetti. A loro, tutori della sicurezza e dell’ordine pubblico, è affidato un ruolo delicato e sempre in equilibrio tra le diverse anime in campo: da un lato il rigore nel far rispettare le misure, dall’altro la sensibilità e la comprensione più volte richieste nei confronti dei cittadini e, ultimo ma non meno importante, il vaglio di chiusure di strade e piazze, che non mortifichino eccessivamente il tessuto commerciale delle città. Un tema, quello dei controlli, peraltro spesso al centro di polemiche da parte di altri soggetti istituzionali comunque coinvolti nella gestione dell’ordine pubblico.

C’è poi il rischio, più volte paventato dall’inizio della pandemia, che le tensioni sociali causate dalla crisi sanitaria ed economica tracimino in disordini di piazza. Anche questo è un punto che richiede la massima allerta.

Infine il ministro dell’Interno non dovrà abbassare la guardia e proseguire un attento monitoraggio sul pericolo di infiltrazione della criminalità organizzata nel circuito dei finanziamenti pubblici italiani ed europei anche legati all’emergenza. In tal senso Lamorgese ha stipulato due protocolli, uno con la Sace di Cassa Depositi e Prestiti, ente che rilascia le garanzie statali fornite alle banche per erogare i finanziamenti alle imprese, e uno con l’Agenzia delle Entrate, per l’adozione delle misure di prevenzione amministrativa antimafia nei confronti dei beneficiari del contributo a fondo perduto.

15.48 – La responsabilità della crisi è di Matteo Renzi, non di Italia Viva. Questo, apprende l’Adnkronos, il senso del ragionamento espresso dal ministro uscente Stefano Patuanelli nel corso dell’assemblea dei gruppi M5S.

15.47 – “Come centrodestra compatto, ribadiamo che la strada maestra sono le elezioni. Con il voto si potrebbe dare al paese stabilità, un governo stabile”. Lo ha detto Matteo Salvini, al termine del vertice el centrodestra alla Camera. Il leader della Lega. “C’è soddisfazione che dopo settimane di perdite di tempo non ci sono più Conte, Casalino, Renzi, Azzolina, questo – spiega – è già in servizio reso all’Italia”. “La via maestra – aggiunge il leader della Lega – sono le elezioni entro la primavera”.

15.45 – Anche L’Osservatore Romano parla dell’incarico affidato a Mario Draghi dal Capo dello Stato per formare il governo. E, in un articolo che si attiene alla cronaca dei fatti, il quotidiano d’Oltretevere registra appunto che “le forze politiche si sono divise, al momento”. Il quotidiano della Santa Sede ricorda le parole con le quali Draghi ha accettato con riserva l’incarico: “Mario Draghi, ex presidente della Banca centrale europea, appena ricevuto oggi dalle mani del capo dello Stato l’incarico di formare un nuovo governo, dice poche ma precise parole. Il suo primo messaggio, letto alla stampa nel salone delle feste del Quirinale, ricalca quello che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella aveva lanciato ieri sera nell’annunciare la scelta di Draghi come presidente del consiglio incaricato”.

Il quotidiano d’Oltretevere registra quindi le posizioni dei partiti: “Le forze politiche si sono divise, al momento. La formazione più forte in Parlamento, il Movimento 5 stelle (M5s) raccoglie voci molto critiche. ‘Ringraziamo il presidente Mattarella per aver pazientemente guidato questa grave ed insensata crisi ma ribadiamo che non voteremo un governo tecnico Draghi, meglio le elezioni‘, dice la vicepresidente del Senato, Paola Taverna, che rimanda ad un’assemblea fra gli eletti convocata immediatamente. Il senatore Emilio Carelli, da parte sua, lasciati il M5s, annuncia appoggio a Draghi. Per il Pd, il vicesegretario, Andrea Orlando, dice che ’non basta dire viva Draghi, occorre dare una mano a Draghi’. Italia viva saluta ’la saggezza’ del capo dello Stato. Anche il centrodestra annuncia un’assemblea interna sulla svolta alla crisi. La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, chiede comunque elezioni subito. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, lancia su Twitter un post con l’articolo 1 della Costituzione «La sovranità appartiene al popolo». Secondo Renato Brunetta , di Forza Italia ‘Draghi sarà la persona giusta. Ce la può fare, con il concorso di tutti’”.

15.44 – “Io oggi dico agli amici dei Cinque stelle: attenti, di fronte a problemi ancora più gravi a non rovesciare le parti; attenti, di fronte a un richiamo come quello di Mattarella e alla disponibilità di una personalità come Draghi a non produrre un esito paradossale: la maggioranza che si spacca e la destra disponibile per senso di responsabilità”. Lo dice Dario Franceschini a HuffPost.

15.35 – ‘Al di là della persona Draghi, il governo tecnico non ha una visione dalla parte della gente’. Questo, apprende l’Adnkronos, il senso del ragionamento espresso dal capo politico M5S Vito Crimi in assemblea. Un governo tecnico – ha proseguito Crimi – può immaginare il reddito di cittadinanza?

15.32 – Da parte di Iv c’è stato ostruzionismo, Renzi “non aveva alcun interesse a ricucire”. Lo avrebbe detto, secondo quanto apprende l’Adnkronos, il capo politico M5S Vito Crimi in assemblea, riepilogando i punti salienti che hanno scandito le trattative degli ultimi giorni.

15.24 – “Abbiamo lavorato, con convinzione e determinazione, a trovare una soluzione, con una maggioranza politica, ad una crisi incomprensibile che gli italiani alle prese con un’emergenza sanitaria, sociale ed economica non meritavano. Questo tentativo è fallito”. Così il capogruppo Graziano Delrio ai deputati dem riuniti in assemblea che ha annunciata una riunione congiunta dei gruppi Pd a breve con Nicola Zingaretti.

15.21 – Il presidente del consiglio incaricato, Mario Draghi, è appena arrivato a Palazzo Chigi per incontrare il premier uscente Giuseppe Conte.

15.15 – Mario Draghi ha da poco lasciato palazzo Giustiniani dopo l’incontro con la presidente Elisabetta Casellati, durato circa 50 minuti.

15.14 – “A Draghi assicuriamo una collaborazione fattiva, e chiederemo un confronto a tutto campo, sulle 3 emergenze che il Paese deve affrontare: Recovery, vaccini, economia. Sono contento che Draghi parta da consultazioni con gruppi parlamentari e forze sociali”. Così il presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci, durante l’informativa al gruppo

“Importante che il Pd dia un contribuito importante per uscire dalla crisi, nelle prossime ore Zingaretti incontrerà Leu e M5S per concordare una posizione comune. Io mi sento comunque di fare un ringraziamento al Presidente Conte, oggi però deve prevalere in tutti la lucidità di fare gli interessi dell’Italia”.

15.13 – “Ci rivedremo già nelle prossime ore per valutare i contenuti delle consultazioni con Draghi”. Lo ha detto Paolo Romani, al termine del vertice del centrodestra. “per ora abbiamo condiviso il fatto che il governo Conte non c’è più” “centrodestra unito alle consultazioni? Dobbiamo valutare”.

15.13 – A quanto apprende l’Adnkronos da autorevoli fonti M5S, il premier Giuseppe Conte ha rassicurato diversi esponenti grillini, nei colloqui intercorsi in queste ore, circa la sua intenzione di non accettare alcun ministero, ove mai gliene fosse offerto uno, dal presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi.

15.12 – “È assolutamente prematuro dire no a Draghi”, dice la deputata M5S Carla Ruocco, intercettata dai cronisti nei pressi di Montecitorio. Sul Pd, già disponibile verso il tentativo di Mario Draghi, dopo aver detto ‘o Conte o voto’, la pentastellata pronuncia un laconico: “Non commento”.

15.02 – Matteo Renzi ha trascorso giorni a indignarsi contro chi al Senato voleva costruire una maggioranza responsabile, ci accusava di mercanteggiare quando stavamo invece proponendo un programma politico alla luce del sole intorno al premier Giuseppe Conte e adesso, non pago di aver destabilizzato un intero Paese, apprendiamo che sarebbe impegnato in una ‘operazione simpatia’ per imbarcare parlamentari con cui assecondare il suo disegno spregiudicato. La smetta di offendere la dignità delle persone e dell’istituzione Parlamento, ha già fatto troppi danni. Peraltro la simpatia non è tra le sue doti migliori: scaltrezza, opacità, spregiudicatezza lo sono”. Lo afferma la senatrice del MoVimento 5 Stelle Alessandra Maiorino.

15.02 – “È fondamentale che Pd, M5S e Leu lavorino per assumere una posizione comune rispetto ai delicati passaggi dei prossimi giorni e all’ipotesi di un nuovo governo #Draghi. Sarebbe utile una maggioranza politica ampia ed europea non un governo tecnico”. Lo scrive su Twitter il vicecapogruppo del Pd alla Camera, Michele Bordo.

15.01 – “La risposta all’appello del Presidente #Mattarella e la fiducia a #Draghi sono il banco di prova dell’europeismo del M5Stelle, della sua affidabilità e del ‘cambiamento’ tante volte professato. Questo passaggio ci dirà anche quale sia la sua compatibilità con le forze riformiste”. Lo scrive su Twitter il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori.

15.00 – I numeri continuano a ossessionare i vertici grillini. La speranza, diventata strategia rimbalzata nelle telefonate susseguitesi fino a tarda notte della squadra di governo M5S uscente, è infatti una debacle sui numeri in Parlamento per il presidente incaricato Mario Draghi, che costringa il Colle a ripiegare nuovamente su un governo politico, nonostante ieri Sergio Mattarella abbia indicato come unica alternativa al governo istituzionale il voto. Ma i 5 Stelle di governo ci sperano ancora. Per questo restano al fianco del premier uscente Giuseppe Conte. E con lo stesso obiettivo sperano di convincere i parlamentari grillini dubbiosi sul no a Conte a sposare la loro linea.

La riunione congiunta dei parlamentari che inizierà a breve sarà decisiva. Il timore di una spaccatura c’è, anche se i vertici grillini hanno tirato un sospiro di sollievo dopo che Beppe Grillo ha chiamato alcuni ministri uscenti per dare la linea: fedeli a Conte e no a chiare lettere a un governo tecnico guidato da Draghi.

Ma sarà difficile trovare una sintesi. Anche perché se la squadra di governo M5S è con Crimi sulla gestione della crisi e sulla difesa dei ministri nel mirino di Matteo Renzi -Bonafede, Azzolina e Catalfo- un numero nutrito di parlamentari contesta la gestione del capo politico ed è pronto a farsi valere in assemblea.

14.55 – ”Renzi ha messo in piedi un comitato di accoltellatori politici che per le poltrone sono disposti a tutto: hanno gli occhi iniettati di sangue”. Così in un post su Facebook il consigliere capitolino M5S Paolo Ferrara. ”Il popolo italiano ha già assistito ai risultati di un governo tecnico – quello del Senatore a vita Mario Monti – che ha portato in eredità al paese +20 miliardi di tasse, 130 miliardi di debito pubblico e quasi 700mila posti di lavoro in meno”. ”Accettarlo ancora sarebbe dare il colpo di grazia al Paese e a Roma. Vista la situazione forse serve fare più di una riflessione”.

14.49 – “All’uscita dalle Consultazioni al Quirinale Emma Bonino disse che eravamo indisponibili a un governo con il medesimo Presidente del Consiglio. E’ stato un errore pensare di poter fare un Conte Ter all’altezza della situazione. Era evidente che sarebbe stato più debole. Ci eravamo invece messi a disposizione del Capo dello Stato per un Presidente incaricato di alto profilo europeista. E non c’è in Italia un profilo più alto ed europeista di quello di Mario Draghi”. Lo ha detto allo speciale Tg1 il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova.

“Ho fiducia che le forze parlamentari non rinuncino a questa occasione perché significherebbe rinunciare a un’occasione straordinaria per l’Italia. Il Presidente Mattarella e il Presidente incaricato Draghi hanno dimostrato grande disponibilità. Ora – ha concluso Della Vedova – la politica deve corrispondere con altrettanto coraggio e serietà”.

14.49 – “I Verdi italiani ritengono l’apertura della crisi di governo, decisa da Italia Viva, un atto di gravissima irresponsabilità nei confronti del Paese in un momento di drammatica crisi sanitaria, sociale, ambientale ed economica”. Cosí in una nota l’esecutivo nazionale dei Verdi. “Ci riconosciamo nelle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e per questo riteniamo che sia urgente e necessario che l’Italia nei prossimi giorni possa avere un governo che dia risposte al difficilissimo momento che stiamo vivendo e che presenti il piano del Next Generation UE per ricostruire una nuova Italia puntando sulla modernizzazione, innovazione e conversione ecologica fornendo una risposta all’emergenza del cambiamento climatico.

“La presentazione dei progetti per utilizzare gli oltre 200 miliardi di euro è un passaggio fondamentale. Ascolteremo con attenzione le proposte programmatiche del Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi e le valuteremo con grande senso di responsabilità, ma riteniamo imprescindibile che il futuro governo affronti l’emergenza sanitaria, sociale, economica e climatica ricordando che l’UE ha previsto che il 37% dei fondi vanno destinati alla transizione ecologica”, concludono i Verdi.

14.48 – “Mario Draghi ha risposto positivamente all’appello del presidente Mattarella e ha accettato con riserva l’incarico di formare un nuovo governo. Ora serve che tutti facciano la propria parte seguendo la strada indicata dal Capo dello Stato. L’Italia deve ripartire e deve farlo adesso lungo due direttrici: Costituzione e Europa. L’emergenza sanitaria, sociale ed economica impongono di non perdere altro tempo”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, in un post su Facebook.

14.48 – “Il professore Giuseppe Conte ha portato il suo contributo al servizio del Paese e lo ha fatto con grande competenza e con una precisa statura morale. Ha svolto il suo compito di presidente del Consiglio al meglio, come gli ha sempre richiesto l’alto ruolo ricoperto”. Lo ha detto all’Adnkronos il professore Luigi Dei, rettore dell’Università di Firenze, Ateneo dove il capo del governo uscente è professore ordinario di diritto privato presso il Dipartimento di Scienze giuridiche.

L’incarico di presidente del Consiglio dei Ministri svolto da Conte, sottolinea il rettore Dei, ha dato “sicuramente lustro alla nostra Università ed ha rappresentato un elemento di orgoglio per l’Ateneo”. “La nostra Università ha avuto ed ha docenti in ruoli importanti della vita pubblica – ha aggiunto il rettore Dei – Contribuire al funzionamento delle massime istituzioni repubblicane con i nostri docenti è ovviamente motivo di lustro e di orgoglio e lo è stato anche nel caso del professor Conte”.

Ora che il mandato governativo si avvia alla conclusione, per il professore Conte sarà automaticamente reintegrato nella vita accademico-universitaria. In base alla legge 383 del 1980, un docente che assume la carica di presidente del Consiglio, ha ricordato il rettore Dei, entra in aspettativa obbligatoria. Una volta che la Presidenza del Consiglio comunicherà al Rettorato la decadenza dalla carica, Conte riprenderà automaticamente possesso della sua cattedra universitaria. In teoria, il professore Conte potrebbe tornare a svolgere attività didattica già dal 22 febbraio, inizio del secondo semestre dell’anno accademico. Ma questo sarà tutto da vedere in base alla programmazione annuale del suo insegnamento. Nel caso in cui non fossero previste lezioni per la sua cattedra, Conte si dedicherà alla ricerca, allo studio ed eventualmente ai colloqui con gli studenti.

Quanto al presidente del Consiglio designato, Mario Draghi, il professore Luigi Dei spiega di non conoscerlo personalmente ma solo di fama: “Indubbiamente rappresenta una personalità assolutamente autorevole, forse la più autorevole per affrontare l’emergenza socio-economica in atto. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto la scelta più autorevole sia dal punto di vista nazionale e soprattutto internazionale”.

“Il nome di Draghi è una garanzia di altissimo profilo. Che poi riesca ad avere i numeri per governare, questo è un aspetto che attiene alle dinamiche politico-governative”, ha osservato il rettore dell’Università di Firenze.

14.47 – “Meglio le elezioni che un governo tecnico”. Lo scrive su Facebook Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio. “In assenza della possibilità di un governo politico, che – l’ho sempre detto sin dall’inizio e continuo a pensarlo – sarebbe la soluzione più saggia, i principi democratici della nostra Costituzione, che per noi è un faro dell’azione politica, ci impone, purtroppo, di chiedere di andare al voto”, osserva l’esponente pentastellata, componente del Comitato di Garanzia grillino.

“Non vorrei che il #RecoveryPlan, che poteva essere l’occasione straordinaria per ripensare e rivoluzionare l’#ItaliaCheVerrà, diventasse invece il veicolo di un nuovo estremo tentativo di Restaurazione. Questo sarebbe un rigurgito di vecchie pulsioni che il nostro Paese non merita e che invece è nostro dovere far in modo che la nostra Nazione se lo getti finalmente, e una volte per tutte, alle spalle. La Storia ci è testimone”, conclude Lombardi.

14.37 – “Mario Draghi è una delle personalità le più straordinarie che ho potuto incontrate. Nel 2012 è stato l’uomo che serviva per l’euro, può essere l’uomo che serve per l’Italia nel 2021 se ottiene ‘l’unità’ che auspica. Buona fortuna e coraggio Mario”. Ad affermarlo, in un tweet, è il presidente della Corte dei Conti francese ed ex Commissario Ue all’Economia, Pierre Moscovici dopo che Mario Draghi ha accettato l’incarico a presidente del Consiglio con riserva.

14.29 – Durante il collegio dei commissari europei, che oggi ha discusso dei piani nazionali di ripresa e di resilienza, “non abbiamo discusso di Mario Draghi: sta all’Italia e alle sue istituzioni democratiche decidere. Ma non sarà una grande sorpresa se dico che Mario Draghi è rispettato e ammirato, in questa città e non solo”. Lo dice il vicepresidente della Commissione Europea Margaritis Schinas, rispondendo ad una domanda sull’incarico conferito dal capo dello Stato all’ex presidente della Bce, durante una videoconferenza stampa a Bruxelles.

14.26 – Il discorso di Draghi? “Lui è un superman, non c’è dubbio, con meno di due minuti ha impostato le cose con grande chiarezza. Mi sono emozionato ascoltandolo”. Lo dice a ‘Un Giorno da Pecora’, su Rai Radio1, l’esponente di Centro Democratico Bruno Tabacci. Se c’è qualcuno che non vuole dare la fiducia a Draghi? “Chi lo farà se ne assumerà le responsabilità. Sarebbe come avere uno come Pelé e poi non farlo giocare. D’altra parte questo Parlamento è abituato a sciupare tutto. Io però credo che ce la farà”. Tuttavia l’ex governatore della Bce, annotano i critici, non è un politico e si trova nel bel mezzo di una situazione molto delicata. “Draghi è un politico raffinatissimo, visto che è riuscito a governare 7 anni la Bce ed avendo contro il banchiere della Bundesbank”.

14.25 – “Lo ha detto Zingaretti, la situazione si presenta drammatica. È stato conferito un incarico pieno a Mario Draghi per formare un governo aperto a tutti. Draghi, lo dico con assoluta sincerità e anche simpatia umana, è una personalità di prestigio, di grande forza intellettuale e di competenza su numerosi settori di intervento. Ma lo stesso Draghi parte in una situazione del tutto confusa e incerta nelle prospettive. E questo preoccupa perché rappresenta davvero una riserva repubblicana, da preservare e proteggere a tutti i costi”. Lo scrive Goffredo Bettini, uno dei padri nobili del Pd e tra i ‘pontieri’ che hanno cercato di approdare a un Conte ter, su ‘Tpi.it.

14.22 – Il premier incaricato Mario Draghi è da poco arrivato a palazzo Giustiniani per incontrare la presidente Elisabetta Casellati.

Fonte video: incontro Draghi-Fico Camera dei Deputati – Draghi-Casellati Senatotv

14.21 – Il presidente incaricato Mario Draghi ha lasciato Montecitorio dopo l’incontro con il presidente della Camera, Roberto Fico. Il colloquio è durato circa trenta minuti. Ora Draghi è atteso a palazzo Madama.

 

14.20 – “Facciamo i nostri migliori auguri a Mario Draghi, la cui chiamata da parte di Mattarella è stata almeno per me un atto di liberazione, che ha posto termine a un balletto che aveva finito per assumere caratteristiche imbarazzanti per un Paese serio”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, parlando ai sindaci di Penisola Sorrentina in occasione della sottoscrizione del contratto per l’avvio della progettazione dell’Ospedale unico della Penisola sorrentina.

14.11 – “Un NO compatto da parte del Movimento all’ipotesi Draghi non solo sarebbe un gesto responsabile nei confronti degli italiani, ma aprirebbe praterie di dignità e, perché no, anche di governo. Ovviamente un governo Politico che sappia gestire i fondi del Recovery Fund con meticolosità e rigore. E, soprattutto, nell’interesse pubblico”. Così Alessandro Di Battista nel suo editoriale sul giornale online Tpi.it.

14.04 – L’accettazione – con riserva – da parte di Mario Draghi del mandato ricevuto dal capo dello Stato per formare il governo è sottolineata con una breaking news dal New York Times, molto attento in questi giorni alle vicende italiane. “L’improvvisa ascesa dell’uomo che ha contribuito a salvare l’euro era un sogno irrealizzabile per quegli italiani frustrati da una coalizione paralizzata da scismi ideologici e incompetenza”, scrive il quotidiano Usa nel dare conto della notizia.

13.58 – Un po’ emozionato, ma la voce decisa. Mario Draghi si presenta così davanti a stampa e tv nel Salone delle feste del Quirinale per annunciare di aver accettato dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, l’incarico a formare un nuovo governo dopo il fallimento delle trattative per un Conte ter con dentro Italia Viva. Look rigorosamente istituzionale per l’ex presidente della Bce: completo scuro, blu notte, camicia bianca con collo alla francese e cravatta azzurra senza pochette nel taschino né pin sul bavero della giacca. Mascherina Fp2 al viso per il Covid, Draghi la toglie solo per iniziare a parlare. Finito il breve speech, l’ex governatore di Bankitalia sta per andar via senza prendere il dispositivo di protezione: si ferma, raccoglie la mascherina dal leggio, si scusa per la dimenticanza (”prima me la rimetto…”), forse dovuta all’emozione del momento, la indossa e saluta tutti.

13.51 – “Il mio timore è che i politici di mestiere gli remeranno tutti contro affinché non si noti troppo che è più bravo di loro’’. Così all’Adnkronos Giancarlo Magalli parlando dell’ex compagno di classe Mario Draghi, nuovo presidente del Consiglio incaricato. “Draghi era intelligente, simpatico e una persona molto corretta: non era uno di quelli che faceva la spia al professore – dice Magalli scoppiando in una risata. Insomma, era una persona estremamente piacevole. Da ragazzino era come adesso, con la sua riga, pettinato come adesso e sempre con quel sorriso che era il suo biglietto da visita”.

13.50 – E’ in corso a Montecitorio il colloquio tra il premier incaricato, Mario Draghi, e il presidente della Camera Roberto Fico. Subito dopo, Draghi si recherà al Palazzo Madama per incontrare la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

13.46 – Con l’incarico a Mario Draghi si apre una fase nuova che può portare il Paese fuori dall’incertezza creata da una crisi irresponsabile e assurda. Siamo pronti a contribuire con le nostre idee a questa sfida”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti in una nota. La sfida “per fermare la pandemia, per concludere la campagna vaccinale, per un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale e sociale, sulla difesa e sul rilancio di una forte collocazione europeista dell’Italia, che in questi mesi abbiamo riconquistato”. “Bisogna puntare a una fase di investimenti e crescita, ora possibile con il Next Generation Eu, attenta all’inclusione e ai diritti delle persone, per realizzare le riforme istituzionali di cui il Paese ha urgente bisogno. Ancora una volta è il tempo di un nostro protagonismo per mettere in campo i contenuti e una visione chiara”. “Non bisogna perdere la forza e le potenzialità di una alleanza con il Movimento 5 Stelle e con Leu basata su proposte comuni sul futuro dell’Italia. Per affrontare questi temi chiederemo nelle prossime ore un incontro con il Movimento 5 Stelle e Leu”.

13.42 – Il premier incaricato Mario Draghi è appena arrivato a Montecitorio per incontrare il presidente della Camera, Roberto Fico.

13.41 – “Con l’incarico a Mario Draghi si apre una fase nuova che può portare il Paese fuori dall’incertezza creata da una crisi irresponsabile e assurda. Siamo pronti a contribuire con le nostre idee a questa sfida”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti in una nota. La sfida “per fermare la pandemia, per concludere la campagna vaccinale, per un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale e sociale, sulla difesa e sul rilancio di una forte collocazione europeista dell’Italia, che in questi mesi abbiamo riconquistato”. “Bisogna puntare a una fase di investimenti e crescita, ora possibile con il Next Generation Eu, attenta all’inclusione e ai diritti delle persone, per realizzare le riforme istituzionali di cui il Paese ha urgente bisogno. Ancora una volta è il tempo di un nostro protagonismo per mettere in campo i contenuti e una visione chiara”. “Non bisogna perdere la forza e le potenzialità di una alleanza con il Movimento 5 Stelle e con Leu basata su proposte comuni sul futuro dell’Italia. Per affrontare questi temi chiederemo nelle prossime ore un incontro con il Movimento 5 Stelle e Leu”.

13.40 – “Con grande rispetto mi rivolgerò innanzi tutto al Parlamento, espressione della volontà popolare. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti e i Gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e co essa la capacità di dare una risposta responsabile e positiva all’appello del Presidente della Repubblica. Scioglierò la riserva al termine delle consultazioni”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, al termine del colloquio con il Presidente della Repubblica, Mario Draghi.

13.39 – “Ringrazio il Presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare conferendomi l’incarico per la formazione del nuovo governo. E’ un momento difficile, il Presidente ha ricordato la drammatica crisi sanitaria, con i suoi gravi effetti sulla vita delle persone, sull’economia, sulla società. La consapevolezza richiede risposte all’altezza della situazione. Ed è con questa speranza e con questo impegno che rispondo positivamente all’appello del Presidente della Repubblica”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, dopo aver ricevuto l’incarico di formare il nuovo governo.

13.38 – “Abbiamo lavorato con il presidente Conte per il bene dell’Italia con il massimo senso di responsabilità. E per questo stesso senso di responsabilità che nutriamo nei confronti dei nostri elettori e del popolo italiano, in particolare verso le future generazioni, verso i nostri figli, non daremo la nostra fiducia, insieme a personaggi come Renzi e Berlusconi, a un governo guidato da un uomo che incarna tutto ciò contro cui ci siamo sempre battuti”. Lo scrive su Facebook il senatore M5S Gianluca Ferrara.

13.37 – “Vedere questo teatrino romano mi fa vergognare, ma la vergogna è loro”. Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, commentando la situazione politica nazionale. “Condivido l’appello accorato del Presidente Mattarella a provare a formare un Governo – aggiunge de Magistris – perché in questo momento storico di pandemia andare al voto significherebbe avere un interlocutore, se tutto va bene, operativo fra 3 mesi. Ma mi auguro che sia un Governo politico. Non amo i Governi tecnici e la stessa formulazione di ‘governo tecnico’. Mi auguro, se ci sarà un Governo, che questo sia politico, ma credo stia venendo fuori una forte lacerazione del rapporto politico tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle”.

13.32 – “È un dovere di ogni costruttore accogliere l’appello del Presidente Mattarella e sostenere il governo di Mario Draghi. Le polemiche sono inutili, in ballo c’è il futuro dell’Italia”. Lo scrive su Twitter Raffaella Paita, deputata di Italia Viva.

13.30 – Il premier dimissionario Giuseppe Conte è da pochi minuti arrivato a Palazzo Chigi.

13.29 – Gli attivisti del Movimento Spontaneo Cittadini-Draghi Presidente si sono riuniti davanti al Quirinale per esprimere il loro sostegno e ringraziare il presidente Mattarella “per aver dato voce a noi cittadini che, mentre i nostri politici litigavano e perdevano di vista il Paese e il significato vero del loro mandato, siamo riusciti ad avere la lucidità di capire che in una situazione così grave per la società, nessun altro se non Mario Draghi poteva ridarci dignità, fiducia e autorevolezza nel gestire il grande debito che andremo ad acquisire sulle spalle delle future generazioni. Grazie ancora presidente per averci dato la forza di continuare a credere che possiamo farcela”. “Adesso – dice Daria Cascarano, portavoce nazionale del Movimento Spontaneo Cittadini-Draghi Presidente – dobbiamo solo permettere a Mario Draghi di lavorare con serietà ed efficienza come solo lui ha dimostrato di saper fare in questi anni e i nostri politici devono avere l’umiltà di farsi guidare. Noi, presidente, continueremo a far sentire la nostra presenza con lei come faro per far mantenere la rotta a chi potrebbe pensare ancora di potersi ammutinare”.

13.28 – “Lo saprà lui in anteprima”. Così il premier dimissionario Giuseppe Conte, intercettato da Sky Tg24 all’uscita della propria abitazione, risponde alla domanda su cosa dirà a Mario Draghi. Nessuna risposta, invece, su un eventuale partito a sua guida.

13.27 – Nessuna pregiudiziale su Draghi. E’ la posizione del sottosegretario uscente al Lavoro, Steni Di Piazza (M5S). “Il presidente della Repubblica -spiega Di Piazza- ha segnato alcune priorità quali il Pnrr e Piano vaccini, nel quadro della triplice crisi sanitaria economica e sociale. In questo quadro drammatico va letta la ipotesi di Draghi come presidente del Consiglio, a valle di una esperienza di Governo interrotta traumaticamente da Renzi”. Per Di Piazza, “è necessario affermare nel confronto alcuni valori e percorsi irrinunciabili, senza atteggiamenti pregiudiziali: la persona al centro degli obiettivi di governo; una decisa opzione per un modello di economia sociale, sociale e sostenibile; un rilancio del reddito di cittadinanza, potenziando l’inserimento socio-lavorativo coinvolgendo il Terzo settore”, conclude Di Piazza.

13.25 – E’ stata convocata per stasera alle 23 su zoom, a quanto si apprende, una riunione dei gruppi parlamentari di Italia Viva con Matteo Renzi.

13.19 – Forza Italia è di nuovo a un bivio. “Voterà o meno la fiducia a un eventuale governo Draghi?”, si chiedono in tanti. Il partito è confuso e allo stato, in assenza di un intervento del leader Silvio Berlusconi, non c’è una linea chiara, univoca. Il dilemma è semplice: seguire la coppia Salvini-Meloni che grida al voto, al voto! o accogliere l’appello del Colle per uscire tutti insieme dall’emergenza pandemica con un ”governo di altro profilo”, ovvero tecnico-istituzionale, senza politici visto che la politica ha fallito?

13.18 – Restare compatti e leali a Giuseppe Conte, no a un governo tecnico guidato da Mario Draghi. Dunque nessun sostegno all’ex numero 1 della Bce. Questa, a quanto apprende l’Adnkronos, la posizione di Beppe Grillo, espressa ad alcuni big del M5S che lo hanno sentito in queste ore. Il garante del Movimento, viene spiegato, avrebbe approvato la linea indicata dal capo politico Vito Crimi, ovvero nessun sostegno a un governo tecnico presieduto da Draghi. Ai suoi la raccomandazione di continuare a sostenere il premier uscente, Giuseppe Conte.

13.17 – ”Nessuno firma cambiali in bianco”. Così il presidente del Veneto Luca Zaia commenta l’incarico a Mario Draghi. Il governatore del Veneto ha spiegato che prima di tutto che “è fondamentale capire se Draghi accetterà l’incarico, o se lo farà con riserva. Mentre siamo qui lui è con Mattarella”. Ma il presidente del Veneto ci tiene anche a sottolineare che “Draghi sia una figura di alto livello internazionale, basti dire che è stato anche presidente della Bce, è riconosciuto a livello planetario”. Quindi Zaia, nel corso del punto stampa odierno, ha precisato “e credo che le parole del presidente della Repubblica siano state quasi una sorpresa per noi cittadini: il discorso è stato preciso e puntuale, quasi irrituale”, certo è che il governatore del Veneto non ha dubbi “se oggi siamo in queste condizioni lo dobbiamo a una maggioranza che ha trascinato un’agonia e ci ha fatto assistere ad un teatrino che ha fatto perdere tempo utile, direi vitale che in un periodo come questo di pandemia dove il tempo è vitale”.

13.15 – “Un governo politico modello Ciampi? Credo che in questo momento non vada tirato per la giacchetta Draghi. Noi ci affidiamo alla saggezza del presidente della Repubblica”. Lo dice Maria Elena Boschi a L’Aria che Tira su La7.

13.14 – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito l’incarico di formare il nuovo governo a Mario Draghi, che, come da prassi, ha accettato con riserva.

13.11 – “Se siamo arrivati a questo punto, con Giuseppe Conte e il suo pessimo governo che non sono più a Palazzo Chigi, è merito del fatto che il centrodestra è rimasto compatto”. Lo avrebbe detto Matteo Salvini, aprendo il vertice del centrodestra. L’incontro si è aperto con un applauso spontaneo dei presenti.

13.10 – “No, non direi che abbiamo vinto. Sono convinta che possa vincere l’Italia se Draghi accetterà l’incarico e se ci saranno le condizioni” per formare un governo. “Noi abbiamo sempre detto che avremmo preferito una soluzione politica”. Lo dice Maria Elena Boschi all’Aria che Tira su La7. Tutto caduto per problema sui nomi, compreso il suo? “Io -risponde Boschi- ieri mattina ho fatto un passo indietro perché non volevo essere un elemento divisivo. E comunque non credo di aver creato io problemi, nè di essere stata la causa dalla schiarita” che c’era stata ieri nella trattativa dopo che Boschi si era tirata fuori del totoministri.

13.08 – Con Draghi? “Io sono per parlare, sederci al tavolo e portare le nostre proposte, ad esempio mi preme salvare il reddito di cittadinanza. Non sono favorevole ad assumere decisioni drastiche o tenere posizioni ferme in questo momento. Per noi è una fase indubbiamente difficile, oggi discuteremo in assemblea e prenderemo una decisione”. Così il deputato M5S Gianluca Vacca, all’Adnkronos. A chi gli domanda se il Movimento si spaccherà, “spero e mi auguro di no – replica – non accadrà se troveremo una sintesi, se capiremo cosa è bene per il Movimento e per il Paese. Siamo la prima forza parlamentare del Paese, abbiamo più di una responsabilità”.

Con Draghi? “Io sono per parlare, sederci al tavolo e portare le nostre proposte, ad esempio mi preme salvare il reddito di cittadinanza. Non sono favorevole ad assumere decisioni drastiche o tenere posizioni ferme in questo momento. Per noi è una fase indubbiamente difficile, oggi discuteremo in assemblea e prenderemo una decisione”. Così il deputato M5S Gianluca Vacca, all’Adnkronos. A chi gli domanda se il Movimento si spaccherà, “spero e mi auguro di no – replica – non accadrà se troveremo una sintesi, se capiremo cosa è bene per il Movimento e per il Paese. Siamo la prima forza parlamentare del Paese, abbiamo più di una responsabilità”.

13.06 – E iniziato negli uffici della camera il vertice del centrodestra. Al tavolo, per fare il punto dopo l’incarico di Mattarella a Mario Draghi, il leader della Lega, Matteo Salvini, la presidente di fdi, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, vicepresidente di Fi. Al tavolo anche i rappresentanti degli alleati centristi. Da Paolo Romani, ad Andrea De Poli.

13.05 – “In queste ore difficili, mi torna in mente un altro periodo di emergenza che l’Italia superò grazie al governo di Carlo Azeglio #Ciampi”. Lo scrive su Twitter il presidente dei senatori del Pd Andrea Marcucci.

12.59 – “La mossa del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stata una mossa di grande intelligenza e responsabilità che ha spiazzato le forze politiche”. Così Maurizio Landini, leader Cgil, nel corso del convegno sulla siderurgia sulla situazione politica dopo la decisione di Mattarella di chiamare a colloquio l’ex presidente Bce, Mario Draghi. “Mai come adesso abbiamo la necessità di fare sistema”, ribadisce. “Abbiamo bisogno al più presto di un governo nel pieno della sue funzioni e di un coinvolgimento delle parti sociali molto più forte. E questo non vuole dire sostituirsi alla politica o al governo ma di dire la nostra ed essere coinvolti nella progettazione del futuro”, conclude.

12.54 – “Sono convinta che Mario Draghi farà il miglior governo politico di salvezza e pacificazione nazionale. Personalmente, da indubitabile esponente del centro destra unito, sono orgogliosa della scelta fatta dal Presidente Mattarella di affidare l’incarico all’italiano più stimato nel mondo. Si può dire, semplificando, che è l’uomo giusto finalmente al posto giusto, che avrà la capacità di spendere i soldi del Recovery Found per opere e azioni concrete che faranno ripartire il Paese. Una scelta alta che però per essere anche granitica avrà bisogno di essere accompagnata da una Squadra dei migliori campioni politici italiani, dai leader che hanno a cuore l’Italia e allo stesso tempo non vogliono il funerale della politica. E’ il momento dei coraggiosi che cancella, per altro, la annosa logica dei piccoli ricattatori che ha caratterizzato tutti gli ultimi governi italiani. Draghi avrà il mio modesto voto in Parlamento e mi auguro che questo sarà l’orientamento di tutto il centro destra visto che il premier i farà politiche di buon senso, specie in economia, comuni al nostro schieramento. Non c’è Nazionale politica italiana, senza i campioni del centro destra a partire da Silvio Berlusconi che ebbe l’intuito di mandarlo alla BCE”. Lo dichiara Michaela Biancofiore (Fi).

12.48 – “Tutti i pugliesi non possono che essere orgogliosi di come Giuseppe Conte ha portato alto il nome e la bandiera della nostra terra in Europa e nel mondo in questi anni di governo”. Lo dicono gli eurodeputati del M5S Mario Furore e Chiara Gemma, entrambi pugliesi. Per Furore e Gemma “Giuseppe Conte ha cambiato l’Europa, costringendola alla solidarietà dopo anni di austerity e vincoli di bilancio e ha governato con responsabilità il Paese in uno dei periodi più difficili della storia repubblicana”. “Con lui al governo sono arrivate riforme epocali come il reddito di cittadinanza, il Superbonus, la riforma Spazzacorrotti, il risarcimento ai risparmiatori truffati delle banche, il Codice rosso per proteggere donne e bambini e lo stop alla pubblicità del gioco d’azzardo. E non dimentichiamo il suo capolavoro politico e diplomatico: senza Conte l’Italia oggi non avrebbe 209 miliardi di Recovery Fund da gestire. Questi sono fatti concreti. Lasciamo ad altri le macerie”, concludono.

12.46 – L’ipotesi di un coinvolgimento dei leader politici nel governo Draghi? “A me piacerebbe moltissimo, sarebbe un modello tedesco di grande maturità per la classe politica di questo paese. Dopodiché non so se è l’idea di Draghi, se è il mandato che avrà da Mattarella né se i leader politici avranno la disponibilità e la possibilità”. Così il presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo! Giovanni Toti nel suo intervento alla trasmissione tv di La7, L’Aria Che Tira.

12.44 – “Basta giocare a nascondino. Per dire no alla soluzione individuata dal Presidente Mattarella bisognerebbe avere pronta una valida alternativa politica. Chi ha condotto le trattative e ci ha portato sin qui dovrebbe farsi delle domande sul proprio ruolo”. E’ quanto afferma Dalila Nesci , deputato del M5S, animatrice del think tank Parole Guerriere

12.43 “Contro Giuseppe Conte è stato ordito un lavorio ai fianchi estenuante che ha infine interrotto un percorso di riforme essenziali, già a buon punto, per il Paese. Noi gli siamo grati per l’equilibrio con cui, da persona competente e onesta, ha saputo guidarci in uno dei momenti più drammatici dal dopo guerra, purtroppo ancora lungi dal concludersi. Ci auguriamo che resti una risorsa per tutti e in particolare per il MoVimento 5 Stelle nei modi e nei tempi che lui riterrà opportuni”. Lo afferma Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera.

12.41 – “Visto che fino a ieri condividevamo un tavolo di lavoro con Renzi, mi fa pensare che per qualcuno nel Movimento Cinque Stelle Renzi sia più responsabile di Draghi. Il no a priori a Draghi ci sembra eccessivo. Non pensate ci possa essere prima una discussione interna, anche nel rispetto delle indicazioni del Presidente Mattarella?”. Lo dice all’Adnkronos Giulia Grillo, deputata M5S ed ex ministro della Salute.

12.31 – “Non siamo di fronte a una riedizione di Monti. Draghi è un uomo saldamente ancorato alle istituzioni europee ma che nelle istituzioni europee ha saputo far valere una sua visione particolare. Ricordiamo tutti il ‘Whatever it takes’, quando si trattava di difendere la moneta ma anche il debito di alcuni paesi più fragili come il nostro. Non è un uomo che ha mai predicato il rigore ma anzi tutti quanti abbiamo parlato di ricerca di ricetta Draghi con la sua lectio magistralis”. Così il presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo! Giovanni Toti nel suo intervento alla trasmissione tv di La7, L’Aria Che Tira.

12.17 – ”Mario Draghi era una persona molto seria fin dai tempi del liceo”. Lo dice all’Adnkronos Paolo Vigevano, compagno di scuola di Mario Draghi. L’ex governatore della Bce e l’editore di Radio Radicale hanno frequentato il liceo classico ‘Massimo’, scuola paritaria gestita dai Gesuiti, in due classi diverse perché Draghi è più grande di un anno ma giocavano insieme a pallacanestro. ”Negli anni ci siamo rincontrati qualche volta in occasioni istituzionali”, aggiunge, una volta anche “al Quirinale”.

12.14 – Mario Draghi per un governo istituzionale. La decisione del presidente Sergio Mattarella di convocare l’ex governatore della Bce per conferirgli l’incarico di formare un esecutivo trova ampio spazio sulla stampa internazionale. ‘Super Mario’, come Draghi è soprannominato dopo la crisi del 2012, “ha salvato l’euro, riuscirà a salvare l’Italia dalla confusione politica?”, si chiede il ‘Wall Street Journal’, sottolineando che se Draghi diventerà primo ministro “dovrà affrontare la duplice sfida del Covid-19 e di una profonda crisi economica”. “L’Italia guarda a Mario Draghi per risolvere la crisi”, titola il ‘New York Times’ che in un articolo evidenzia il fallimento dell’ultimo tentativo di rinsaldare la maggioranza intorno al nome di Giuseppe Conte.

12.13 – Su Mario Draghi i gruppi M5S rischiano di andare in frantumi. “E’ il momento di pensare al Paese, la linea di Crimi non è condivisa. Non escludiamo la spaccatura”, dicono all’Adnkronos fonti parlamentari di primo piano che non hanno apprezzato la scelta del capo politico pentastellato di chiudere a un eventuale governo presieduto dall’ex numero uno della Bce. “Oggi ci sarà una resa dei conti in assemblea”, promettono le stesse fonti. Alle 15 i gruppi 5 Stelle di Camera e Senato si riuniranno in videoconferenza per fare il punto sulla delicata situazione politica.

12.06 – “Il quadro drammatico delineato ieri dal presidente della Repubblica è purtroppo del tutto reale. La responsabilità di aver precipitato il Paese in questa situazione è di chi, Renzi, in nome dei propri interessi ha impedito a un governo che aveva fronteggiato bene una situazione difficilissima di proseguire nella sua opera, bloccando così i Ristori di vitale importanza per moltissime persone, il Recovery Plan da cui dipende il futuro dell’Italia, il piano vaccinazioni”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto. “I danni prodotti dall’irresponsabilità di Renzi non si fermano qui: è stato inferto un durissimo colpo alla credibilità e all’autorevolezza della politica nel rapporto con i cittadini. In questo quadro la soluzione non può basarsi solo sul nome del presidente incaricato, per quanto autorevole esso sia. I governi e le maggioranze si basano su scelte politiche. La nostra preoccupazione non è sapere chi presiederà il governo ma quali politiche intende fare in materia di riconversione ecologica e green economy, di svolta nel modello di sviluppo, nel sostegno al lavoro e alle fasce più svantaggiate, nel blocco dei licenziamenti, nel ritorno a una sanità davvero pubblica e universalistica. Per questo escludiamo di poterci trovare nella stessa maggioranza con forze populiste e sovraniste che su tutti questi punti e altri ancora hanno sempre avuto posizioni opposte a quelle di cui ha bisogno oggi il Paese”, prosegue la senatrice di LeU.

11.58 – “Mario Draghi ha un profilo inattaccabile, nulla da dire. Così come nessuno può dir nulla sulle competenze di Giuseppe Conte”. Così il viceministro uscente Stefano Buffagni all’Adnkronos. A chi gli domanda se il M5S darà il suo sostegno all’ex numero 1 della Bce, “questo lo deciderà oggi l’assemblea” dei parlamentari grillini. Timori che il Movimento non tenga e si spacchi? “Il M5S, a sentire i giornalisti e i rumors di palazzo, sembra sempre che si spacchi, poi gli irresponsabili sono sempre altri…”.

11.55 – Mario Draghi è al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

11.53 – “Pur rispettando l’appello del presidente Mattarella, è noto che la Lega ritenesse il voto la soluzione migliore per il Paese. Nel senso che preferiamo stare fermi due mesi e avere un governo forte e legittimato. E’ chiaro che il nome di Draghi scombussola le carte e quindi, noi che siamo un partito responsabile, non diciamo no a prescindere. Ci confronteremo sui temi, capiremo quale è la squadra… Se fosse un governo a tempo, per fare il Recovery fund e affrontare lo sblocco dei licenziamenti e poi avere la certezza che poi si fa a votare sarebbe una cosa. Bisogna capire cosa ci sarà sul tavolo”. Lo ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, rispondendo – ospite a “L’aria che tira” su La7 – a una domanda su cosa farà la Lega se Mario Draghi riuscirà a portare un governo al voto del Parlamento.

11.45 – “Il nostro Paese affronta una clamorosa emergenza, sanitaria ed economica. E ha grandi opportunità da cogliere. Pretendere un governo all’altezza è stato il modo più giusto di servire l’Italia. Grazie Presidente #Mattarella, grazie Professor #Draghi: @ItaliaViva è al vostro fianco”. Lo scrive su Twitter il deputato del Pd Luciano Nobili.

11.40 – “Siamo ancora nella fase dei tatticismi. Ma di certo la scelta di Draghi sconquasserà gli equilibri (fragili) della politica. Ora vedremo in che modo, ma sarà difficile, per tutti, dire due No”. Così il senatore e portavoce nazionale UDC Antonio Saccone.

11.40 – “Il mandato del presidente Mattarella scade il 2 Febbraio 2022. Può sciogliere le Camere fino al 2 Agosto e indire elezioni generali per fine settembre. È un calendario possibile e coerente con la necessità, attraverso un governo autorevole, di affrontare le fondamentali scadenze davanti a noi”. Lo scrive il deputato di Leu, Stefano Fassina, in un post su Facebook. “Un ‘governo del presidente’ oltre tale limite implicherebbe la rassegnazione della classe dirigente politica non soltanto alla sua totale e irreversibile delegittimazione, ma alla delegittimazione della politica e all’ulteriore impoverimento della democrazia costituzionale. La parte seria della classe dirigente politica non può rassegnarsi a tale umiliazione: si auto-condannerebbe e condannerebbe la politica a una permanente funzione ancillare e al dominio degli interessi più forti. Senza la garanzia di elezioni a Settembre, impossibile il voto di fiducia al Governo Draghi”, conclude Fassina.

11.35 – L’appello rivolto alle forze politiche dal Presidente Mattarella va ascoltato e meditato anche pensando alla difficile situazione generale dell’Italia. La storia ci insegna che non esistono governi tecnici neutri, ma esecutivi che ottengono la fiducia politica nei due rami del parlamento. Ascolteremo il Presidente incaricato, Mario Draghi e poi decideremo il nostro voto sulla fiducia. Per quanto ci riguarda le nostre priorità programmatiche non sono cambiate a cominciare da un servizio sanitario nazionale rafforzato per affrontare e sconfiggere con la vaccinazione il Covid 19, la tutela della dignità del lavoro con la prosecuzione del blocco dei licenziamenti fino a fine emergenza sanitaria, una legge sulla rappresentanza e la riforma degli ammortizzatori sociali, oltre a una vera e profonda riconversione ecologica e una maggiore giustizia sociale. Tutti temi che sono stati al centro della agenda del governo Conte in questo ultimo anno e mezzo con risultati raggiunti importanti pur nel contesto generale che tutti noi ben conosciamo”. Lo afferma il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro.

11.30 – “Giuseppe Conte è la prova empirica di come un cittadino competente ed onesto possa ricoprire il ruolo di capo del Governo mille volte meglio di quei politicanti ingrigiti che Giorgio Gaber ben descriveva nelle sue canzoni. È stato di gran lunga il migliore e il più amato Presidente del Consiglio degli ultimi 30 anni. A lui va oggi la nostra profonda, sconfinata gratitudine per come ha rappresentato e difeso l’Italia in questi anni. Giuseppe Conte paga le sporche manovre di Renzi orchestrate sulla pelle di tutti gli italiani. Al Presidente della Repubblica Mattarella e al Presidente della Camera Roberto Fico va il nostro grazie per aver provato a mantenere responsabilmente il timone in mano nonostante l’attacco kamikaze di Renzi. Sono certo che tutti gli attivisti del Movimento 5 Stelle non molleranno mai. Siamo tantissimi, abbiamo valori etici e umanità che nessuno, con nessuna manovra di palazzo, potrà soffocare. Restiamo uniti e in alto i cuori: alla fine di questa stagione saremo ancora i più forti”. Così in una nota Dino Giarrusso, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

11.25 – “Il peggiore governo politico, meglio del miglior governo tecnico. Basta riavvolgere il nastro e ricordare ciò che è stato inferto a cittadini e povera gente da Monti & C. A testa alta con coraggio: No ai ‘comparuzzi di Goldman Sachs’, per il bene dell’Italia”. Lo scrive su Facebook il senatore M5S Elio Lannutti.

11.20 – ”Sicuramente il nome di Draghi è una garanzia, con le capacità di guidare il Paese in un momento molto difficile per questa pandemia che sta avendo pesanti ripercussioni a carattere sociale ed economico. In questo momento si ipotizza un governo istituzionale ma ritengo che debba avere anche un carattere politico. Credo che non sia un discorso semplice, ora bisogna vedere se nelle interlocuzioni riusciranno a trovare un punto d’unione su questo”. Così all’Adnkronos il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi (Forza Italia), su un possibile governo guidato da Mario Draghi.

11.15 – “Non è il momento di pensare all’interesse di partito ma all’interesse dell’Italia. È interesse dell’Italia che il governo sia stato liberato dal peso morto di un premier camaleontico e incapace, dall’influenza di un M5s diviso per bande e privo di senso politico, da un Pd in stato confusionale che ancora ieri sera confidava nel Conte ter, dalla Azzolina, da Buonafede, da Arcuri… È interesse dell’Italia che il piano vaccinale e il Recovery Plan siano tempestivamente gestiti da un presidente del Consiglio autorevole e stimato sia in Europa sia negli Stati Uniti. Meglio un bravo tecnico, di un pessimo non-politico”. Lo ha detto Andrea Cangini, senatore di Forza Italia e portavoce di Voce libera.

11.10 – “Ringraziamo il Presidente Mattarella per aver pazientemente guidato questa grave e insensata crisi, ma ribadiamo che non voteremo un governo tecnico guidato da Mario Draghi. A questo punto, riteniamo che l’unica strada giusta sia quella delle elezioni anticipate. I cittadini devono poter scegliere chi dovrà risollevare le sorti di questo nostro Paese. Noi siamo pronti”. A scriverlo sulla sua pagina Facebook è la senatrice del MoVimento 5 Stelle Paola Taverna, vice presidente del Senato.

11.05 – “Draghi lo avevamo previsto tre mesi fa. È arrivato. La previsione di un massacro sociale e della fine di ogni sovranità popolare dell’Italia, evidentemente necessita di un professionista e non di semplici passacarte. Solo il cambio di sistema ci può salvare”. Lo dichiara in una nota Marco Rizzo, segretario generale Partito Comunista.

10.50 – “Presidente Mattarella, ma un Presidente di altissimo profilo questo Paese ce l’aveva già, con diversi alti profili anche nella squadra di governo”. Lo ha scritto in un post su Facebook il senatore del Movimento 5 Stelle Agostino Santillo. “Perché l’alto profilo si dimostra sul campo – continua Santillo -, nel lavoro quotidiano al servizio dei cittadini, e nessuno dei nostri ministri si è mai risparmiato. Se però per ‘alto profilo’ si intende essere vicino alle elites, allora sì, il nostro profilo è proprio basso, così basso da impedirci di votare per un governo tecnico guidato da qualcuno che ha solo un curriculum brillante, ma che le vere esigenze dei cittadini da così in alto non le vede. Noi – ha concluso il senatore Santillo – non voteremo Mario Draghi”.

10.45 – “Più Europa è pronta a sostenere Mario Draghi: serve autorevolezza e competenza per gestire la campagna vaccinale e il Next Generation Eu. Anche il riscontro positivo dei mercati rappresenta un patrimonio che l’Italia di oggi non deve sprecare. Ora si lavori a una ‘maggioranza Draghi’’’. Lo scrive su Twitter il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova.

10.45 – “Questo è il tempo della politica che vuole lavorare per il Paese. Emergenza economica, emergenza sanitaria, emergenza educativa. – lo scrive sulla sua pagina Facebook Ettore Rosato, vice presidente della Camera – Serve un impegno di tutti – sottolinea il presidente di Italia Viva – con sobrietà, e l’Italia riparte”.

10.40 – “Il presidente Mattarella ha ridato dignità alla Repubblica italiana, sancendo il fallimento di tutta una classe dirigente. Tutti sono chiamati a voltare pagina”. Lo scrive su Twitter l’ex segretario del Pds, Achille Occhetto. “Il Presidente Mattarella ha ridato dignità alla Repubblica italiana, sancendo il fallimento di tutta una classe dirigente. Tutti sono chiamati a voltar pagina”, si legge ancora.

10.35 – “Adesso tocca alla Lega sacrificarsi. Pd e Lega insieme sarà uno spettacolo indimenticabile e Salvini sarà finito politicamente. Nel 2023 sarà corsa tra Conte e Meloni”. Così fonti di prima linea del M5S all’Adnkronos.

10.30 – “È sufficiente ripercorrere le dichiarazioni delle ultime settimane per individuare chi ha invocato Draghi e chi ha dichiarato ‘con fuori Conte, si può parlare di tutto’. Si tratta di Renzi, Berlusconi e Salvini. Persone che hanno dato prova di quanto tengano solo alla moltiplicazione delle proprie poltrone e al proprio potere. Sono gli stessi che hanno accusato i parlamentari del M5S di essere poveracci senza arte né parte pronti a ingoiare di tutto pur di non andare a votare. Abbiamo dimostrato esattamente il contrario. Il M5S non voterà la fiducia a Draghi”. Lo scrive su Fb la senatrice del M5s, Barbara Lezzi.

1o.25 – “Temo che Draghi, per i veti reciproci tra gli schieramenti, abbia in Parlamento meno voti di Conte. Senza i Cinque Stelle non c’è né la formula Ursula né il Pd può stare con la Lega a sostenere lo stesso governo”. Lo dice all’Adnkronos il Sindaco di Benevento Clemente Matella. A quel punto, sottolinea, “resterebbero a sostenerlo solo Pd, Forza Italia e italia viva” ma “se cosi fosse occorrerebbero responsabili a gogò. Scomparsa la politica -sentenzia Mastella- resta l’ aritmetica. E come diceva Totò è ‘la somma che fa il totale”.

10.20 – “Condivido totalmente il monito di ieri sera del presidente della Repubblica Mattarella, anzi mi auguravo che tutto questo avvenisse già un anno fa, all’inizio della pandemia, quando ci siamo resi conto della gravità della situazione sanitaria, economica e sociale. Bisognava allora fare un Governo di unità nazionale, di alto profilo, ma si è preferita un’altra strada: quella di buttare 140 miliardi di euro, quella di riempire il Parlamento e il Paese di dpcm e di decreti legge, quella di ridurre ai minimi termini il ruolo delle Camere, e il risultato è che non ne siamo ancora fuori”. Così Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia, intervenendo a ‘24Mattino’ su Radio 24.

10.15 – “Confido nel sì di molti colleghi M5s. Oggi alle 14 avremo l’assemblea on line del gruppo Pd Camera. Non ho dubbi all’esito: il Pd fa tanti errori ma sui fondamentali non sbaglia. Confido, tra gli altri, anche nel sì di molti colleghi del gruppo M5S con cui abbiamo lavorato molto bene in tutti questi mesi: pur comprendendo le difficoltà ben pochi capirebbero come, dopo aver votato la presidente della Commissione Ue, scelta che favorì in modo decisivo la nascita del Conte 2, e dopo aver impostato la crisi in nome della formazione di una maggioranza europeista, potrebbero ora votare No”. Lo ha detto il deputato del Pd, Stefano Ceccanti.

10 – “Fratelli d’Italia ha indicato nel ricorso alle urne la strada legittima per risolvere la crisi, così funziona una democrazia. Questo Parlamento è delegittimato nella qualità e nei numeri. Stupisce che per le elezioni amministrative si possa votare e farlo per le politiche risulterebbe drammatico. Dall’opposizione, con coerenza, sosterremo ogni iniziativa utile per l’Italia”. Lo ha detto ai microfoni di Radio Anch’io il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

9.45 – “Ora è il momento dei costruttori. Ora tutte le persone di buona volontà devono accogliere l’appello del presidente Mattarella e sostenere il governo di Mario Draghi. Ora è il tempo della sobrietà. Zero polemiche, Viva l’Italia”. Lo ha scritto su Twitter il leader di Iv, Matteo Renzi.

9.30 – “Porto enorme rispetto per il Presidente della Repubblica ma quando ieri sera ho sentito che se vai a votare ti ammali mi sono un po’ cascate le braccia”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a ‘Omnibus’ su La7. “Nel centrodestra in queste settimane ci siamo mossi compatti e continueremo a muoverci compatti”.

9.15 -“Quando Mattarella è costretto a rivolgere un appello a tutte le forze politiche per superare una situazione di stallo e di vuoto, vuol dire che c’è stato un fallimento degli ordinari meccanismi della politica. Questo fallimento ha delle responsabilità ben precise che non possono essere nascoste, perché questa è una forma più sofisticata dell’antipolitica. Fare di tutta un’erba un fascio e dire che è la ‘politica’ e non individuare chi ha impedito la nascita di un governo, ha un nome e un cognome, una sigla è un errore, è populismo, è antipolitica dall’alto”. Lo ha detto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, a Radio Immagina, la web radio del partito. “Il Pd ha svolto la sua funzione, ha lavorato per la nascita di un governo ma è stata impedita, è stata fatta saltare da una scelta di Iv e di Matteo Renzi. Quindi per favore non parliamo indistintamente di fallimento della politica”, ha concluso Orlando.

9.05 – “Mi pare molto difficile sostenere un governo di questo tipo”. Lo ha detto il segretario di Sinistra Italiana e parlamentare di Liberi e Uguali, Nicola Fratoianni esprimendo un giudizio sul governo guidato da Mario Draghi.

9.00 – “Intanto vediamo con quali voti può nascere questo governo. Ho sentito che il M5S dice di no, Salvini è abbastanza prudente, la Meloni non mi sembra abbia accolto con salti di gioia l’opzione Draghi. Non credo che Draghi sia così sprovveduto da andare in Parlamento con numeri più risicati di quelli che aveva Monti. Vedo più che altro i giornalisti, l’establishment esultare per Draghi, però la via parlamentare non è così scontata. Può darsi che il M5s che ha votato il governo sovranista e poi quello europeista alla fine voterà anche Draghi”. Lo ha affermato Gianluigi Paragone, senatore del gruppo misto e fondatore di No Europa per l’Italia – Italexit, ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.

8.50 – “Non si può non stimare Mario Draghi, la sua storia, i suoi meriti verso il Paese. Ma il suo arrivo è la sconfitta della politica e i colleghi che ne esultano vanno più commiserati che criticati. Il pazzo ride della sua sventura”. Lo afferma il vice capogruppo di Fi alla Camera, Gianfranco Rotondi su Twitter.

 

(AdnKronos)

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