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Uomo, over 80, asiatico o di colore, con malattie preesistenti come diabete e obesità, in condizioni disagiate. E’ l’identikit delle persone che rischiano di più di morire di Covid-19. A tracciarlo è stato un maxi studio condotto in Inghilterra analizzando i dati sanitari completi di 17 milioni di adulti. Il lavoro è pubblicato su ‘Nature’ e calcola ad esempio come – in linea anche con gli studi precedenti – gli uomini abbiano un rischio 1,59 volte superiore di morire per Covid-19 rispetto alle donne. O, ancora, la ricerca conferma che l’età è un fattore di rischio: secondo i dati analizzati, infatti, le persone di età pari o superiore a 80 anni avevano un rischio di morte 20 volte più alto rispetto ai 50-59enni.

Un altro fattore con un peso significativo è la ‘deprivazione’, il trovarsi in una condizione disagiata. Inoltre, fra i più esposti a un maggior rischio di morte sono risultati neri e asiatici. Ma questo aumento del rischio, spiegano i ricercatori, è risultato attribuibile solo parzialmente a fattori di rischio clinici preesistenti e a situazioni di privazione.

Gli autori dello studio – Ben Goldacre dell’University of Oxford, Liam Smeeth della London School of Hygiene and Tropical Medicine, e colleghi – hanno sviluppato la piattaforma ‘OpenSafely’, per garantire un’analisi sicura dei dati (pseudonimizzati) di pazienti del Servizio sanitario nazionale (Nhs) in Inghilterra. E hanno rilevato che, tra le cartelle cliniche elettroniche di 17,2 mln di adulti, sono stati registrati 10.926 decessi dentro e fuori l’ospedale collegati a Covid-19. Un’analisi sui fattori associati alla morte per coronavirus Sars-CoV-2 su 5.700 decessi era già stata condotta (e resa disponibile a maggio in versione pre-print) e in questa nuova ricerca gli autori hanno potuto espandere i risultati iniziali.

Nel dettaglio, è emerso per esempio che le persone di colore e quelle di origine sud asiatica, o di origine mista, avevano 1,62-1,88 volte più probabilità di morire di Covid-19 rispetto ai bianchi. Anche i fattori socioeconomici hanno un peso. Nella coorte analizzata, le persone più svantaggiate avevano una probabilità 1,8 volte superiore di morire di Covid rispetto alle meno private. I fattori clinici hanno fornito solo un piccolo contributo a questo rischio, suggerendo che i fattori sociali hanno un ruolo, evidenziano gli autori.

E’ stato associato a un aumentato rischio anche l’avere malattie e problematiche mediche preesistenti, tra cui obesità (in particolare un indice di massa corporea Bmi superiore a 40), diabete, asma grave e malattie respiratorie, cardiache, epatiche, neurologiche e autoimmuni croniche. Gli autori fanno notare che gli effetti riportati non devono necessariamente essere interpretati come causali. Il fumo e l’ipertensione, ad esempio, avevano entrambi una leggera associazione negativa con il rischio, ma gli scienziati suggeriscono che questo potrebbe essere il risultato di interazioni con altri fattori clinici e sottolineano come siano necessari ulteriori studi per comprendere meglio queste relazioni.

Un altro aspetto che viene precisato è che nell’analisi sono stati inclusi anche casi sospetti di Covid (da un punto di vista clinico) ma non confermati da test. Quindi, avvertono i ricercatori, alcuni pazienti potrebbero essere stati erroneamente identificati come casi Covid e, al contrario, alcuni decessi – in particolare nelle fasi precedenti – potrebbero essere stati classificati erroneamente come non-Covid pur essendolo.

 

 

(Adnkronos)

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