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Il caso Siri è una mina sul Governo e questo da quando la Procura ha indagato il sottosegretario ai Trasporti, per corruzione. Ora fino a questo momento, tra tira e molla, Armando Siri è rimasto al suo posto, ma da ieri il Premier Conte si è svegliato e ha preso la sua decisione, quella di mettere ai voti in Consiglio dei Ministri la revoca del mandato al sottosegretario. Conte ne ha facoltà, perché è lui che scegli i sottosegretari, presentandoli al CdM: Il Consiglio dei Ministri così come li nomina li può anche revocare. Ma il problema non è certamente una “questione” di prassi, quanto un vero e proprio atto politico. E in Consiglio dei Ministri Conte ha una maggioranza, quella dei Cinquestelle, dalla sua parte, quindi se si andasse al voto Siri sarebbe fuori, come ha ribadito oggi il leader pentastellato Di Maio. Senza entrare nel merito del giudizio sull’inchiesta che lo vede indagato, il Movimento e il Premier vogliono la testa di Siri.
Qui si gioca la partita con la Lega, che è su tutte le furie per questo gesto di Conte. Di Maio pochi minuti fa, durante la trasmissione in cui era ospite, “L’Intervista” di Maria Latella su “SkyTg24”, ha dichiarato che per lui “il caso è chiuso!”. Ma Salvini lo considera chiuso?
La partita a scacchi che caratterizza la vita di questo governo continua.

Truman Siciliano

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