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Sale il bilancio delle vittime dopo i nuovi attacchi missilistici iraniani. Israele risponde colpendo i centri del programma nucleare. Trump avverte Teheran: “Risponderemo con forza mai vista”.
Notte di fuoco in Medio Oriente, sotto l’incubo di una guerra totale. L’Iran ha sferrato una nuova ondata di attacchi missilistici contro Israele, aggravando ulteriormente una crisi già esplosiva. Le autorità israeliane hanno confermato almeno dieci morti, tra cui diversi bambini, e circa 200 feriti. I missili hanno colpito aree densamente popolate come Tel Aviv, Gerusalemme e Bat Yam. In quest’ultima, i soccorritori hanno recuperato altri due corpi da un edificio crollato: il bilancio parziale in zona è di sei vittime, oltre a decine di feriti e sette dispersi.
Nel nord di Israele, un attacco separato ha causato la morte di altri quattro civili. Le squadre di emergenza sono ancora all’opera sotto le macerie, mentre il governo israeliano valuta nuove azioni militari in risposta all’aggressione diretta da Teheran.
L’attacco di Israele a Teheran
La reazione israeliana non si è fatta attendere. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver completato una serie di attacchi mirati su obiettivi strategici in Iran, con particolare attenzione ai centri coinvolti nel programma nucleare. Colpiti, tra gli altri, la sede del ministero della Difesa iraniano e il quartier generale dello Spnd, l’organismo incaricato dello sviluppo nucleare. In un messaggio pubblicato su X, l’Idf ha affermato che l’operazione aveva lo scopo di “interrompere la capacità del regime iraniano di dotarsi dell’arma atomica”.
Una fonte governativa israeliana, citata dal Wall Street Journal, ha sottolineato che “nessun bersaglio è escluso”, riferendosi anche alla Guida Suprema Ali Khamenei come potenziale obiettivo.
L’Iran parla di guerra, e chiama a raccolta gli alleati
Da Teheran, la risposta è netta: gli attacchi israeliani sono una vera e propria dichiarazione di guerra. In segno di ritorsione, l’Iran ha intensificato il lancio di missili e droni verso il territorio israeliano. Finora si contano decine di morti e centinaia di feriti anche in Iran, secondo fonti locali.
Intanto, entrano in campo anche gli alleati regionali. I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno annunciato di aver lanciato due missili balistici contro “obiettivi sensibili” nell’area di Tel Aviv, rivendicando per la prima volta un’azione “coordinata direttamente con le forze iraniane”. Tuttavia, le Forze armate israeliane non hanno confermato attacchi recenti dallo Yemen. Un razzo lanciato due giorni fa ha colpito Hebron, in Cisgiordania, ferendo alcuni civili palestinesi, ma l’episodio non è stato rivendicato ufficialmente.
Trump avverte: “Se l’Iran colpisce gli USA, reagiremo con forza mai vista”
In questo scenario incandescente, interviene anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Pur negando ogni coinvolgimento americano nei raid israeliani, ha lanciato un chiaro monito a Teheran: “Qualunque attacco contro gli Stati Uniti porterà a una risposta militare devastante”. Il messaggio, pubblicato su Truth Social, non lascia spazio a interpretazioni: “La piena forza delle forze armate americane si abbatterà su di voi a livelli mai visti”.
Trump ha anche rilanciato l’idea di una possibile mediazione tra le parti: “Possiamo concludere facilmente un accordo tra Iran e Israele e porre fine a questo conflitto sanguinoso”, ha scritto, dopo aver già esortato l’Iran alla trattativa nei giorni scorsi.
Prospettive cupe e rischio escalation
Il rischio di un’escalation fuori controllo cresce di ora in ora. Con le principali città israeliane sotto attacco, l’Iran ferito nei suoi simboli militari e nucleari, e gli Stati Uniti pronti a intervenire in caso di minacce dirette, il Medio Oriente sembra più vicino che mai a un punto di non ritorno. In attesa di nuove mosse sul fronte diplomatico, il mondo guarda con apprensione agli sviluppi delle prossime ore.
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(con fonte AdnKronos)
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