Hezbollah: raid israeliano, oltre ad Aqil ucciso anche Ahmed Wahabi
Nel raid israeliano alla periferia sud di Beirut, sono stati uccisi due importanti comandanti di Hezbollah: Ibrahim Aqil e Ahmed Wahabi. Il raid ha provocato la morte anche di altri 12 militanti di rilievo
Hezbollah ha identificato Ahmed Wahabi come il secondo comandante ucciso, insieme a Ibrahim Aqil, nel recente raid israeliano. Wahabi, 60 anni, ha diretto fino al 2024 l’unità militare d’élite al-Radwan e poi l’unità centrale di addestramento, dopo la morte di Wissam Tawil, un altro leader militare, ucciso a gennaio. Hezbollah ha dichiarato che la perdita di questi due comandanti rappresenta un grave colpo, ma ha ribadito il suo impegno nel continuare il percorso di resistenza.
In un comunicato trasmesso dall’emittente affiliata al-Manar, Hezbollah ha reso omaggio ai suoi leader, descrivendo Aqil come uno dei protagonisti dell’attacco all’ambasciata americana di Beirut nel 1983, durante l’invasione israeliana.
Sul fronte internazionale, gli Stati Uniti hanno ribadito che, pur non versando lacrime per la morte di Aqil, sono contrari a una nuova escalation con il Libano. Brett McGurk, durante una conferenza a Washington, ha confermato che Aqil era responsabile dell’attentato del 1983, ma ha anche sottolineato che gli Stati Uniti cercano una soluzione diplomatica per evitare una guerra.
Hamas ha condannato duramente il raid, definendolo un “crimine” e promettendo che Israele pagherà un caro prezzo per quanto accaduto a Beirut.
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(con fonte AdnKronos)
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