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Published

1 anno ago

8 Agosto 2024

Bre-news

Il presidente iraniano Pezeshkian e il presidente francese Macron discutono la crisi; Iran potenzia la difesa aerea

Le tensioni tra Iran e Israele continuano ad aumentare, con nuovi sviluppi significativi. L’esercito iraniano ha ribadito che la risposta a Israele sarà “dura”, mentre il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha espresso preoccupazioni alla Guida suprema, l’Ayatollah Ali Khamenei, riguardo le conseguenze di un attacco diretto. Pezeshkian teme che una guerra possa portare a devastazioni su larga scala in Israele e paralizzare l’economia iraniana, aggravando anche il malcontento interno. La Guida suprema non ha ancora espresso un parere chiaro sulle preoccupazioni sollevate, secondo quanto riportato da Iran International.

Nel frattempo, Pezeshkian ha avuto una conversazione telefonica con il presidente francese Emmanuel Macron, durante la quale ha sottolineato la volontà dell’Iran di evitare il conflitto, pur riservandosi il diritto di rispondere agli attacchi israeliani. Pezeshkian ha criticato il sostegno occidentale al “regime sionista” e denunciato le violazioni contro l’Iran. Macron ha esortato l’Iran a evitare la rappresaglia, avvertendo che una nuova escalation militare non gioverebbe a nessuno e danneggerebbe gravemente la stabilità regionale. Ha anche invitato l’Iran a chiedere ai gruppi destabilizzanti che sostiene di mantenere la massima moderazione.

In risposta alle crescenti minacce, l’Iran ha potenziato la sua difesa aerea. Il sistema di difesa nell’est del paese è stato aggiornato con nuovi radar e missili intercettori, come riferito dall’agenzia ufficiale Irna. Il Generale Alireza Sabahifard ha supervisione il miglioramento delle capacità operative delle unità di difesa.

Nel frattempo, i funzionari israeliani ritengono che Hezbollah potrebbe essere il primo a colpire Israele nei prossimi giorni, piuttosto che l’Iran. L’emittente israeliana Channel 12 ha riportato che Israele ha avvertito sia Hezbollah che l’Iran che qualsiasi danno ai civili israeliani in caso di rappresaglia sarà considerato una linea rossa, con conseguenze sproporzionate.

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