Last Minute Market, nel 2021 recuperate oltre 1000 t di cibo
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Last Minute Market ha recuperato nel 2021 oltre 1000 tonnellate di cibo ancora buono e fruibile, a ridosso di scadenza. Nata come spin off dell’Università di Bologna, e nelle aule della Facoltà di Agraria dell’allora preside Andrea Segrè, Last Minute Market è oggi impresa sociale. Gli studenti di allora operano oggi, da Bologna, sull’intero territorio nazionale e solo nell’ultimo anno sono riusciti a coinvolgere e sensibilizzare nel corso del 2021 oltre 500 enti no profit, 700 attività commerciali o produttive e almeno un migliaio di studenti, coinvolti nei progetti di formazione e sensibilizzazione.
“Dall’idea del recupero a fini solidali, discussa e sviluppata durante le nostre lezioni alla fine del secolo scorso, correva l’anno 1998, alle centinaia di progetti percorsi nel tempo, all’organizzazione di una Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco del cibo: Last Minute Market è stata una intuizione pionieristica – spiega il fondatore, Andrea Segrè – elaborata come progetto win-win di ‘economia del dono’, un percorso economico-sociale-ambientale dove ‘vincono’ tutti: le imprese commerciali che evitano lo smaltimento di prodotti a breve classificabili come rifiuti; gli enti caritativi beneficiari che ottengono gratuitamente alimenti buoni; l’ambiente con meno rifiuti e inquinamento e dunque più sostenibilità; la società con più relazioni solidali”.
“Da allora – racconta – ne abbiamo fatta, di strada: Grazie anche a Spreco Zero, l’unica campagna pubblica attiva in Italia dal 2010, in modo continuativo, ogni anno e ogni giorno dell’anno. Una realtà di sensibilizzazione con radici a Bologna, che Last Minute Market ha voluto attivare. E grazie a un’altra idea generata nelle aule universitarie dell’Alma Mater Studiorum, l’Osservatorio Waste Watcher International, l’unico dedicato allo spreco alimentare in Italia e nel mondo, e alle abitudini di acquisto, fruizione e gestione sostenibile del cibo. Un occhio sull’evoluzione sociale che permette di elaborare strategie concrete di prevenzione e riduzione dello spreco alimentare e promuovere diete sane e sostenibili”.
(AdnKronos)
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