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10 marzo – Nuovo aggiornamento per quel che riguarda i dati del coronavirus nel nostro paese alla data di oggi alle ore 17: i casi di contagi positivi in totale al SARS-CoV-2 sono attualmente in Italia 10.149; di questi  sono stati dimessi dagli ospedali italiani perché guariti 1004 pazienti. Le vittime registrate fino a questo momento sono 631 (168 in più di ieri). Tutti i dati regione per regione nell’immagine in testa.


Nuovo bollettino veicolato dalla Protezione Civile con i dati ricevuti dal Ministero della Salute. L’aggiornamento della situazione dei casi di positività al coronavirus, decessi e dimissioni, risale alle ore 18 di oggi. In tutta Italia i casi sono saliti ancora in maniera vertiginosa: dai 7375 di ieri alla stessa ora, siamo giunti a 9172. Le persone decedute sono adesso 463, quasi 100 in più di ieri, mentre i dimessi erano nella giornata di ieri 622, oggi il numero è salito a 724. Intanto il Premier Giuseppe Conte pochi minuti fa ha annunciato che tutta l’Italia da domani mattina diventa Zona Arancione: niente spostamenti, niente più eventi di alcun tipo dove si possono assembrare le persone, scuole chiuse fino al 3 aprile e tutto quanto insomma era già previsto per le zone rosse del Nord (Lombardia e altre 14 province).

9 marzo 2020 ore 11 – Nuovo aggiornamento dei dati sulla situazione d’emergenza sul Coronavirus. Secondo i dati diffusi nella giornata di ieri 8 marzo, elaborati dal Ministero della Salute e aggiornati alle ore 17, i morti in Italia a causa di Covid-19 sono 366 e i guariti sono 622. I contagi totali sono al momento 7375 e sono stati effettuati in tutta Italia 49937. Qui di seguito i dati regione per regione.

Aggiornamento 8 marzo – Ecco tutti i dati in tempo reale regione per regione, registrati alle 18 di ieri 7 marzo. In totale in Italia i casi sono 5883, di questi sono decedute 233 mentre sono 589 le persone dimesse/guarite. In ospedale al momento si trovano 3218 pazienti, di cui 567 in terapia intensiva, mentre in quarantena ai domiciliari sono 1843. Infine il totale dei tamponi effettuati nel nostro paese fino alla prima serata di ieri è di 42062.

Il confronto dei dati tra Italia e Cina

6 marzo – Per tutte le fasce d’età il tasso di letalità da Covid-19 in Italia “è inferiore a quello che si registra attualmente in Cina”. Lo rileva un confronto fra i dati cinesi e quelli italiani prodotti dall’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui anche la letalità generale attuale nel nostro paese “è inferiore a quello che si aveva in Cina nella prima fase dell’epidemia”. In Italia al 4 marzo la letalità (calcolata come numero di decessi sui casi confermati) tra gli over 80 risulta del 10,9%, mentre in Cina al 24 febbraio (ultimo dato disponibile, estratto dal report della commissione congiunta Cina-Oms) era del 14,8%, sottolinea l’Iss in una nota.

Tra 70 e 79 anni il confronto vede l’Italia con una letalità del 5,3%, mentre la Cina ha l’8%, e tra 0 e 69 è 0,5% nel nostro paese contro l’1,3% cinese. Per quanto riguarda la letalità in generale, al 4 marzo in Italia risultava del 3,5%, mentre in Cina al 24 febbraio era del 2,3%.

“Il confronto sfata il luogo comune che sta circolando in questi giorni che afferma che nel nostro paese la mortalità sia più alta che in Cina – afferma Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss – I dati vanno a tutto merito del nostro Sistema Sanitario Nazionale e dei nostri operatori e professionisti che voglio ringraziare per il lavoro preziosissimo, infaticabile che giorno dopo giorno stanno garantendo. Non dimentichiamo che l’Italia ha un’età media molto più alta rispetto ad esempio alla Cina (44,3 anni contro 37,4) e questo mette ancora più pressione sulle strutture e gli operatori nelle zone colpite dall’epidemia”.

Brusaferro fornisce poi “alcuni dettagli sulle caratteristiche delle persone decedute: nell’80-85% dei casi si è trattato di persone con due o più patologie. L’età media è di 81 anni e il 28% era un donna”. “Le comorbidità sono quelle classiche cronico-degenerative: patologie cardiache, diabete, malattie epatiche, neoplasie”, sottolinea il presidente dell’Istituto.

Brusaferro spiega poi che “vengono stimati sopra i 200-250 gli operatori che in questo momento vengono valutati sia positivi che come contatti stretti. Nei prossimi giorni riusciremo a dare un dato preciso su questo tipo di situazioni”. L’Istituto superiore di sanità sta studiando “i contagi avvenuti al pronto soccorso. E anzi colgo l’occasione per invitare le persone a non andare al pronto soccorso in caso di sintomi sospetti”.

Brusaferro ha infine annunciato che “non rispettare la quarantena, specie se si è positivi a Covid-19, “e uscire non è una bravata. Non si deve fare. E stiamo studiando delle conseguenze per” chi lo fa.

(AdnKronos)

 


Aggiornamento 05 marzo 2020 – Sale il numero dei morti in Italia, ma anche il numero dei guariti: 148 le persone decedute e 414 quelle guarite, su un totale di 3858 persone che hanno contratto la malattia. Le persone che hanno perso la vita hanno un’età media di 81 anni, più uomini che donne e con patologie pregresse (anche più di due) prima di aver contratto il virus

L’età media dei pazienti italiani deceduti e positivi a Coronavirus è 81 anni, sono in maggioranza uomini e in più di due terzi dei casi hanno tre o più patologie preesistenti. E’ quanto emerge da un’analisi sui dati di 105 pazienti italiani deceduti al 4 marzo, condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, che sottolinea come ci siano 20 anni di differenza tra l’età media dei deceduti e quella dei pazienti positivi al virus.

Il report riguarda 73 pazienti deceduti in Lombardia, 21 in Emilia Romagna, 7 in Veneto e 3 nelle Marche, ed è basato sui dati ottenuti tramite la compilazione di un questionario sviluppato ad hoc ai fini della rilevazione dei casi di morte. L’età media dei pazienti presi in esame è 81 anni, circa 20 anni superiore a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione, e le donne sono 28 (26.7%).

La maggior parte dei decessi 42.2% si è avuta nella fascia di età tra 80 e 89 anni, mentre 32.4% erano tra 70 e 79, 8.4% tra 60 e 69, 2.8% tra 50 e 59 e 14.1% sopra i 90 anni. Le donne decedute dopo aver contratto infezione da Covid-19 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediana donne 83.4 – età mediana uomini 79.9).

Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3.4. Complessivamente, il 15.5% del campione presentava 0 o 1 patologie, il 18.3% presentava 2 patologie e il 67.2% soffriva di 3 o più patologie. La comorbidità più rappresentata è l’ipertensione (presente nel 74,6% del campione), seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4%) e dal diabete mellito (33,8%). Il tempo mediano dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale è stato di 5 giorni e la mediana del tempo intercorso tra il ricovero e il decesso è stato di 4 giorni.

“Anche se preliminari, questi dati confermano le osservazioni fatte fino a questo momento nel resto del mondo sulle caratteristiche principali dei pazienti – commenta il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro – in particolare sul fatto che gli anziani e le persone con patologie preesistenti sono più a rischio. Si tratta di persone molto fragili, che spesso vivono a stretto contatto e che dobbiamo proteggere il più possibile”.

(dati e font Adnkronos)

 


04 marzo 2020 – Nel mondo sono oltre 3100 i morti per Coronavirus e ovviamente la Cina detiene il triste primato della maggior parte dei decessi. In Italia i malati sono 2.706, mentre i morti sono saliti a 107

“Oggi sono morte 28 persone, il totale dei deceduti sale a 107” mentre “le persone attualmente positive sono 2.706. In Lombardia i positivi sono 1.497, 516 in Emilia Romagna, 345 in Veneto”. Lo ha detto il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli nel corso del punto stampa, dalla Protezione Civile a Roma, informando che “oggi sono guarite 116 persone, con un totale che sale a 276”. “Il totale dei deceduti è il 3,47 % del totale dei contagiati – conclude -, l’8,94 % è il totale delle persone che sono guarite”.

Nel resto del mondo

Sono 2.981 i decessi totali provocati in Cina dal nuovo coronavirus. Ad aggiornare i dati del contagio e dei suoi effetti è stato il ministero della Salute di Pechino. Positivi al virus sono 80.270, con 119 nuovi casi e 38 decessi in più per la giornata di ieri, tutti nella provincia di Hubei. Ieri sono stati anche registrati 143 nuovi casi sospetti e si è avuto conferma delle dimissioni di 2652 pazienti, per un totale di 49.856 guariti. Restano in gravi condizioni 6416 persone, 390 di meno. A Hong Kong, secondo la stessa fonte i casi sono 100, con 2 morti e 10 a Macao.

COREA DEL SUD – La Corea del sud registra 516 nuovi casi di contagio da coronavirus per la giornata di ieri, con 4 nuovi decessi, per un totale di 5328 contagiati e 32 morti. La maggior parte dei casi, ha reso noto il Kcdc, centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, è concentrato nella sola città di Daegu e nella circostante provincia di Gyeongsang del nord, dove si sono registrati 494 dei 516 nuovi casi.

IRAN – Il ministro iraniano dell’Industria, delle Miniere e del Commercio, Reza Rahmani è risultato positivo al test per il coronavirus. Lo riferisce il sito di informazione Asr-e Iran, spiegando che il ministro è ricoverato in un ospedale di Teheran e ”le sue condizioni di salute stanno migliorando”.

IRAQ – Le autorità di Baghdad hanno registrato il primo decesso per coronavirus in Iraq. Si tratta di un uomo di 70 anni morto a Sulaimani poco dopo essere risultato positivo al test. La direzione sanitaria di Sulaimani ha precisato che le condizioni di salute della vittima erano ”precarie” prima di aver contratto il Covid-19.

Il portavoce della direzione sanitaria di Suleimani, Yad Naqishbandi, ha spiegato che la vittima era ricoverata ”in terapia intensiva”. Il ministro della Sanità del Kurdistan iracheno, Saman Barzinji, ha affermato all’emittente Rudaw che l’uomo che ha perso la vita dopo aver contratto il coronavirus era un esponente religioso. Al momento non è chiaro se il chierico si fosse recato di recente in Iran.

Il Kurdistan iracheno ha adottato una serie di misure restrittive per contenere la diffusione del nuovo coronavirus, predisponendo la chiusura delle scuole e riducendo le ore di lavoro nelle istituzioni governative. Le autorità curde e irachene hanno anche disposto la chiusura dei loro confini con l’Iran e cancellato i voli diretti con le città iraniane. I cittadini iracheni che rientrano dall’Iran vengono sottoposti a una quarantena di 14 giorni.

POLONIA – Primo caso confermato di contagio da coronavirus in Polonia. Secondo quanto reso noto dal ministro della Salute, Lukasz Szumowski, il paziente sta bene e viene curato in ospedale a Zielona Gora, nella parte occidentale del paese. Il paziente, è stato inoltre reso noto, ha recentemente visitato la Germania. In totale nel paese ci sono 500 persone in quarantena e 68 casi sospetti.


ore 17 – 3 marzo – Sono ormai 90.663 i casi di nuovo coronavirus nel mondo, con 3.124 morti. Se in Cina il dato è di 80.261 casi (e 2.946 morti), le infezioni aumentano negli Stati Uniti, dove sono arrivati a quota 103 (con sei morti), mentre nel Vecchio Continente le infezioni sono 2.496, con 56 decessi.

Lo riferisce l’ultimo aggiornamento dell’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), che aggiorna l’elenco dei Paesi colpiti: Italia (1.835 casi e 52 morti), Francia (178 casi e 3 morti), Germania (157), Spagna (114), Gb (40), Svizzera (30), Norvegia (25), Austria (18), Olanda (18), Svezia (15), Belgio (8), Croazia (8), San Marino (8 casi e 1 morto), Grecia (7), Finlandia (6), Islanda (6), Repubblica Ceca (5), Danimarca (5), Romania (3), Portogallo (2), Andorra (1), Estonia (1), Irlanda (1), Lettonia (1), Lituania (1), Lussemburgo (1) e Monaco (1). (Adnkronos)

Rallenta l’epidemia di nuovo coronavirus in Cina, mentre in Corea del Sud è stato registrato ancora un altro picco. La commissione sanitaria nazionale cinese ha reso noto che ieri sono stati registrati 125 nuovi casi, il numero più basso dal 20 gennaio scorso, e 31 vittime, portando a 2.943 il totale dei morti ed a 80,151 quello delle infezioni.

In Corea del Sud, invece, il Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie ha dato notizia di 600 nuovi contagi, per un totale di 4.812, mentre le vittime sono salite a 28. 0

Anche in Italia aumentano i casi di contagio

“Il totale delle persone ancora malate di coronavirus in Italia è di 1.835, un incremento di 258” rispetto al giorno precedente, ha fatto sapere commissario straordinario Angelo Borrelli. “Quello che è confortante è che il 50% dei 258 è di persone asintomatiche o in isolamento domiciliare, il 40% è ricoverato con sintomi e il 10% è in terapia intensiva”.

Salgono a 52 le vittime, sottolinea poi Borrelli, “con le 18 persone morte oggi, 15 in Lombardia e 3 in Emilia Romagna. Cresce allo stesso tempo il numero delle persone guarite, 66: “Così il totale dei guariti da coronavirus sale a 149”.

“I tamponi effettuati finora – ha aggiunto Borrelli – sono oltre 23mila” e in particolare 23.345. I casi confermati dall’Istituto superiore di sanità “sono 668”, mentre le regioni che vedono il maggior numero di contagiati sono “la Lombardia con 1077 persone positive e in cura, in Emilia Romagna 324 e Veneto 271”. Al momento, ha spiegato il commissario, “non ci sono criticità nelle terapie intensive”.

Dall’inizio dell’emergenza sono 2036 i casi di coronavirus in Italia: gli attualmente positivi sono 1835, 149 sono le persone guarite e 52 le persone decedute. E quando emerge dai dati diffusi dalla Protezione Civile. (ADNKRONOS)


2 marzo – In Italia i casi accertati sono circa 1700, 42 decessi e 83 persone guarite dal virus. Oltre 3 mila i morti nel mondo, con quasi 90.000 persone che hanno contratto il virus

Il nuovo coronavirus Covid-19 ha provocato nel mondo oltre 3mila morti e contagiato quasi 89mila persone. Vi sono state infezioni in tutti i continenti, tranne l’Antartide, riporta la Cnn sul suo sito. Oggi la Cina ha diffuso un nuovo bilancio con 2912 decessi e 80.026 casi.

USA

E’ stato confermato il secondo decesso negli Stati Uniti a causa del coronavirus. E le autorità sanitarie hanno annunciato il primo caso di infezione nello stato di New York. Il secondo paziente morto per il coronavirus, un uomo di 70 anni con patologie pregresse, era dello Stato di Washington, dove anche si è registrata la prima vittima statunitense del virus. E’ una donna di oltre 35 anni la prima positiva al test del coronavirus nello stato di New York, secondo quanto ha reso noto il governatore Andrew Cuomo precisando che era tornata da poco dall’Iran. “La paziente ha sintomi respiratori, ma le sue condizioni non sono gravi ed è sotto controllo da quando è arrivata a New York”, ha aggiunto. Cuomo ha poi esortato la popolazione a non andare nel panico: “Non c’è motivo di preoccupazioni infondate, il rischio generale a New York rimane basso”.

IRAN

E’ salito a 1.501 il numero dei casi confermati di coronavirus in Iran, con 523 nuovi contagi, mentre si aggrava anche il bilancio dei morti. Con 11 nuovi decessi, sale infatti a 66 il totale dei morti legati alla nuova infezione. E’ quanto riferisce il ministero della Sanità di Teheran citato dalla televisione di Stato iraniana. Tra le persone che si sono ammalate ci sono anche vertici della Repubblica Islamica, con 3 morti tra gli esponenti di Teheran. Si tratta di un ex ambasciatore presso la Santa Sede, un neo deputato e un esponente del Consiglio del discernimento. Malati anche la vice presidente e un vice ministro malati, così come almeno quattro parlamentari.

COREA DEL SUD

E’ salito a 4.212 casi e 22 decessi il bilancio della diffusione del coronavirus in Corea del Sud. Le autorità sanitarie sudcoreane hanno infatti riportato oggi altri 476 casi , 377 dei quali a Daegu, focolaio dell’epidemia nel Paese, e gli altri 68 nella provincia vicina di Gyeongsang.

EGITTO

Nuovo caso di coronavirus in Egitto. Il ministero degli Esteri del Cairo ha confermato nelle ultime ore che si tratta di un cittadino “straniero” risultato positivo al test per il Covid-19. Le autorità, riportano i media governativi, hanno confermato che il paziente – in condizioni stabili – è stato posto in “isolamento” in ospedale. Non si conoscono ulteriori dettagli sul caso.

INDONESIA

Il presidente indonesiano Joko Widodo ha confermato i primi due casi di coronavirus nel Paese. “Questa mattina ho ricevuto l’informazione dal ministero della Sanità che una madre e sua figlia sono risultate positive al test”, ha detto il presidente, precisando che le due pazienti hanno avuto contatti con un turista giapponese contagiato.

AUSTRALIA

Il governo australiano ha invitato i propri cittadini a “riconsiderare i programmi di viaggio” nelle zone dell’Italia del Nord dove si trovano focolai di coronavirus. E’ stato infatti alzato oggi il livello di allerta, al grado tre, per queste zone del Nord Italia, mentre si esorta ad adottare la massima cautela nel resto del Paese, per il quale vige un livello 2 di allerta. Il nuovo travel warning australiano è stato annunciato oggi dal ministro della Sanità, Greg Hunt, un giorno dopo che a Perth si è registrato il primo decesso per coronavirus.

KUWAIT

Nuovi casi di coronavirus in Kuwait. Il ministero della Sanità ha confermato che nelle ultime 24 ore dieci persone, tutte reduci da viaggi in Iran, sono risultate positive ai test per il Covid-19. In Kuwait sono ormai 56 in totale i casi confermati. L’Iran è considerato il focolaio dell’epidemia nella regione.

ALGERIA

L’Algeria conferma due nuovi casi di coronavirus. Stando alle notizie del ministero della Sanità di Algeri, riportate da Entv, si tratta di una donna di 53 anni e della figlia 24enne. I due nuovi casi si registrano nella zona di Blida. Le due donne sono state messe in quarantena. Il 25 febbraio il governo algerino ha confermato il primo caso di coronavirus nel Paese che riguarda un dipendente italiano dell’Eni risultato positivo al tampone per il Covid-19.

ARMENIA

Primo caso di coronavirus in Armenia. Si tratta di un uomo di 29 anni appena tornato dall’Iran. Le persone che erano state in contatto con lui, totale di 32. sono state messe in isolamento in un albergo della località turistica di Tsaghakadzor. Il governo ha reintrodotto provvisoriamente il visto per chi arriva dall’Iran, parzialmente chiuso il confine, sospeso i voli di collegamento, e chiuso le scuole nella regione di confine, come ha reso noto il ministro della salute, Asen Torosyan.

INDIA

Due nuovi casi di coronavirus in India. Come conferma il ministero indiano della Sanità e riporta l’agenzia Pti, i due nuovi casi si registano a Nuova Delhi e nello stato di Telangana. La persona risultata positiva al test per il Covid-19 nella capitale era stata in Italia, mentre l’altra – un’attivista – era stata di recente a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Entrambe sono in “condizioni stabili”. A febbraio tre persone – rientrate da Wuhan, epicentro dell’epidemia nella vicina Cina – erano risultate positive ai test per il coronavirus nello stato di Kerala. Tutte e tre, si legge sul Times of India, sono state dimesse nel frattempo dall’ospedale.

FRANCIA

La Francia ha deciso di “sospendere fino a nuovo ordine i viaggi scolastici all’estero e nelle zone identificate come ‘cluster’ nel territorio nazionale”. E’ quanto si legge sul sito del ministero dell’Istruzione francese che precisa che la misura rientra nel piano di risposta e prevenzione all’emergenza coronavirus deciso dal governo il 29 febbraio, riporta Le Figaro.

PORTOGALLO

Due casi di coronavirus confermati in Portogallo. Si tratta, secondo la tv Rtp, di due pazienti – due uomini – ricoverati negli ospedali di Santo Antonio e Sao Joao di Porto. Uno dei due era stato di recente in Italia. E’ di ieri la notizia del ricovero al Central University Hospital of Asturias di Oviedo, in Spagna, dello scrittore cileno Luis Sepúlveda, dopo un viaggio in Portogallo dove ha partecipato ad un festival letterario.  (ADNKRONOS)

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