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Aggiornamento 9 novembre – Alla fine ha ceduto e ha confessato Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina di Quargnento in provincia di Alessandria, nella quale, a seguito di una esplosione, martedì scorso sono morti tre vigili del fuoco. L’uomo è stato fermato nella notte dai carabinieri di Alessandria, con l’accusa di disastro doloso, omicidio e lesioni volontarie. Vincenti ha organizzato il tutto, per riscuotere i soldi dell’assicurazone sulla cascina. L’uomo, ha riferito il suo avvocato Vittorio Spallasso, “Non aveva alcuna volontà di uccidere: adesso è in uno stato di prostrazione, è distrutto”. Anche la moglie è coinvolta secondo gli inquirenti: Antonella Patrucco è indagata a piede libero con le stesse accuse del marito.
L’ipotesi più accreditata è che i timer degli inneschi, avrebbero dovuto detonare alle 1,30 della notte, ma pare che vi fosse un settaggio precedente poco dopo la mezzanotte circa su uno e quindi vi è stata una prima esplosione più modesta, a seguito della quale sono arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri, poi travolti dalla deflagrazione successiva, dovuta al fatto che l’ambiente si era saturato di gas, visto che delle cinque bombole alcune non erano esplose nella detonazione della mezzanotte. Tra l’arrivo dei soccorsi e la seconda detonazione, i carabinieri avevano contattato il Vincenti, ragguagliandolo su quanto stava succedendo: il proprietario della cascina, avrebbe potuto evitare la tragedia, secondo gli inquirenti, comunicando in qualche maniera cosa aveva messo in atto, evitando la morte dei tre vigili del fuoco. Vincenti è in carcere ad Alessandria e si attende la decisione del gip per lunedì mattina che decidere sulla convalida dell’arresto.

Di sicuro l’esplosione è di origine dolosa: questo è quanto al momento si può stabilire, riguardo alla deflagrazione che si è verificata questa notte in un cascinale di Quargnento, in provincia di Alessandria e dove purtroppo hanno perso la vita tre vigili del fuoco intervenuti sul luogo per spegnere il rogo. I pompieri deceduti in servizio sono Antonino Candido, 32 anni, di San Bartolomeo (AL), Marco Triches, 38 anni di Valenza (AL) e Matteo Gastaldo, 47enne, di Gavi Ligure (sempre in provincia di Alessandria), mentre tre sono i feriti, altri due vigili più un carabiniere, ma nessuno di questi tre è in pericolo di vita. Duranti i sopralluoghi, sono stati ritrovati sul luogo della deflagrazione dei dispositivi di innesco. Interrogati dai carabinieri nella caserma di Solero il proprietario del cascinale disabitato e la moglie. L’unica cosa che al momento escludono gli inquirenti è che l’atto sia di matrice eversiva. Per capire le dinamiche e i motivi bisognerà attendere il lavoro degli investigatori e dei tecnici impegnati nel “fotografare” e congelare la scena.

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