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Potrebbe essere l’inizio di escalation sul nucleare, la posizione assunta dall’Iran per quel che riguarda l’accordo del 2015, che era stato sottoscritto da Iran, Usa, Germania, Cina, Francia, Gran Bretagna e Russia: Teheran ha comunicato attraverso  il presidente iraniano Hassan Rohani, che a seguito del ritiro americano avvenuto circa un anno fa, la Repubblica islamica dell’Iran rinuncia “a parte degli impegni” assunti nel quadro dell’accordo internazionale. Questo praticamente apre la strada nuovamente alla possibilità che il paese degli ayatollah potrebbe tornare arricchire l’uranio ad alti livelli, nell’eventualità che le potenze mondiali non mantengano gli impegni presi nel luglio del 2015. Rohani ha tenuto a precisare che ”non si tratta della fine dell’accordo sul programma nucleare”, rassicurando anche sul fatto che non è intenzione dell’Iran vendere ad altri Paesi l’uranio arricchito o l’acqua pesante, ma senza un impegno serio a rispettare gli impegni presi, entro 60 giorni da oggi, per proteggere il settore petrolifero e bancario della Repubblica islamica dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti, l’Iran sarà costretto a muoversi in maniera differente per tutelare i suoi interessi.

 

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