Ucraina sotto attacco nella notte: raid russi su tre regioni, vittime e distruzione
Zelensky promette ritorsioni con droni a lungo raggio. Gli USA accusano la Cina di supportare l’industria bellica russa. Intanto Mosca denuncia vittime a Rostov e il Vaticano incontra la Chiesa ortodossa
Nuova ondata di attacchi russi nella notte in Ucraina. A darne notizia è il presidente Volodymyr Zelensky, che ha parlato di un “attacco combinato” condotto con missili, compresi balistici, e droni kamikaze su un ampio fronte che va da Sumy a Kharkiv fino alla regione di Dnipro. Il bilancio provvisorio è di almeno due morti e otto feriti, ma i soccorsi sono ancora in corso. “Purtroppo ci sono vittime, le mie condoglianze alle famiglie”, ha scritto il capo di Stato ucraino su X.
Il governatore della regione di Dnipropetrovsk, Serhiy Lisak, ha descritto l’attacco come “massiccio e devastante”: nonostante la contraerea ucraina sia riuscita ad abbattere sette missili e 26 droni, diversi obiettivi civili sono stati colpiti. Tra questi, un centro commerciale quasi completamente distrutto e auto incendiate. Anche a Kharkiv, nella cittadina di Zmiiv, droni russi hanno causato il ferimento di almeno tre persone.
Zelensky ha ringraziato i soccorritori per l’intervento immediato e ha promesso che Mosca subirà conseguenze: “I nostri droni a lungo raggio assicureranno la risposta. Le basi militari russe, la logistica e le industrie belliche non saranno al sicuro. La guerra che hanno portato in Ucraina tornerà a colpirli”.
Nel frattempo, anche la Russia lamenta vittime civili: due persone sono morte nella regione di Rostov a seguito di un attacco ucraino. Secondo il governatore ad interim Yuriy Slyusar, una vettura è stata colpita e avvolta dalle fiamme. Le difese russe hanno dichiarato di aver abbattuto droni nemici in cinque diversi distretti della regione.
Il conflitto continua anche sul piano diplomatico. Durante una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, gli Stati Uniti hanno puntato il dito contro la Cina, accusandola di sostenere l’industria militare russa fornendo materiali a doppio uso. La rappresentante americana Dorothy Shea ha dichiarato che “componenti cinesi vengono ritrovati quotidianamente nei droni e nei veicoli impiegati da Mosca”. Pechino ha respinto le accuse definendole “infondate”. Il vice ambasciatore cinese all’ONU, Geng Shuang, ha esortato Washington a “smettere di incolpare la Cina” e a sostenere invece il dialogo e il cessate il fuoco.
Mentre gli equilibri globali si fanno sempre più fragili, oggi in Vaticano è previsto un incontro dal forte valore simbolico: Papa Leone XIV riceverà il metropolita Antonij di Volokolamsk, responsabile per gli affari esteri del patriarcato ortodosso russo. L’incontro potrebbe segnare un passo significativo nel dialogo tra le due Chiese in un momento di tensioni internazionali e divisioni religiose aggravate dal conflitto in corso.
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(con fonte AdnKronos)
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