
Accordo USA-Ucraina sulle terre rare: corsia preferenziale per Washington
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Intesa strategica tra Washington e Kiev: accesso garantito alle risorse minerarie ucraine in cambio di un fondo per la ricostruzione. Trump: “Riceveremo più dei 350 miliardi spesi in guerra”
Stati Uniti e Ucraina hanno firmato un accordo storico sullo sfruttamento delle risorse naturali, che prevede investimenti congiunti nei settori minerario, petrolifero e strategico. Per Washington si tratta di una corsia preferenziale sull’accesso a materiali cruciali per l’industria tecnologica e militare, a partire dalle terre rare. Per Kiev, un sostegno economico legato anche alla sicurezza, seppure in forma non esplicita.
Il presidente Donald Trump ha annunciato la fumata bianca parlando di un’intesa che rappresenta un “risarcimento” per i 350 miliardi di dollari spesi dagli USA dall’inizio del conflitto: “Teoricamente, riceveremo molto più di quella cifra”, ha dichiarato. Una visione che alcuni analisti, secondo il Washington Post, definiscono “prematura”, visto che il comparto minerario ucraino è attualmente quasi fermo a causa della guerra in corso.
L’Ucraina è uno dei Paesi più ricchi al mondo in termini di materie prime: ospita il 5% del patrimonio minerario globale e possiede titanio, litio, berillio, manganese, gallio, grafite, uranio e altri elementi strategici. Il titanio, in particolare, è fondamentale per settori chiave come aerospazio, difesa, medicina e automotive. Ma lo sviluppo di questi giacimenti richiederà anni e ingenti investimenti, anche perché, come sottolineato dagli osservatori, nessun Paese al di fuori della Cina ha oggi un’industria completa per il litio.
L’accordo, definito dopo trattative complesse e modifiche dell’ultimo minuto, ha portato alla creazione del Fondo di Investimento per la Ricostruzione USA-Ucraina. Lo strumento mira a favorire la ripresa economica del Paese attraverso collaborazioni strategiche pubblico-private. Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che l’intesa dimostra “l’impegno degli USA per un’Ucraina libera, sovrana e prospera”.
Il ministro dell’Economia ucraino, Yulia Svyrydenko, ha definito l’intesa “un passo fondamentale per la sicurezza e la ricostruzione”. Tuttavia, Kiev non è riuscita a ottenere un riferimento diretto a garanzie militari: il testo si limita a evocare un “allineamento strategico a lungo termine” e il sostegno alla sicurezza, prosperità e integrazione internazionale dell’Ucraina.
Non è menzionata nell’accordo la centrale nucleare di Zaporizhzhia, sotto controllo russo dal 2022, anche se gli USA avrebbero proposto di gestirla nel dopoguerra.
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(con fonte AdnKronos)
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