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L’Alto Rappresentante dell’Ue sostiene l’uso di armi europee sul territorio russo, suscitando reazioni contrastanti in Italia

L’Ucraina ha il “diritto di difendersi” colpendo la Russia anche nel suo territorio, utilizzando le armi fornite dai Paesi europei, poiché il “rischio di escalation” nella guerra deve essere “bilanciato” con il diritto alla difesa. Lo ha affermato l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Difesa a Bruxelles, cui ha partecipato anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è oggi in visita a Bruxelles, mentre l’Ungheria continua a bloccare l’approvazione di un pacchetto di aiuti militari da quasi 7 miliardi di euro destinato a Kiev.

“C’è il problema – afferma Borrell – di autorizzare l’uso delle armi fornite all’Ucraina in territorio russo, come ha proposto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Alcuni Stati membri hanno deciso di rimuovere questo vincolo: è un’altra cosa importante da discutere oggi”. Secondo il diritto di guerra, prosegue Borrell, è “perfettamente possibile e non ci sono controindicazioni nel rispondere” a chi ti attacca dal suo territorio “colpendolo lì”.

“Di sicuro – continua – alcuni Paesi metteranno sul tavolo il rischio di una escalation. Ma occorre bilanciare il rischio di escalation con il diritto dell’Ucraina di difendersi. Se non puoi colpire il luogo da cui provengono gli attacchi, allora sei in una situazione completamente asimmetrica. E diventa sempre più cruciale, perché gli attacchi contro Kiev arriveranno dal territorio russo”.

Tra gli Stati membri dell’Ue “per ora non c’è consenso” sull’invio di addestratori militari europei in Ucraina per formare sul posto i soldati ucraini, aggiunge Borrell. “Non posso dire che ci sia consenso per farlo domani, ma le cose cambiano”.

Le parole di Borrell hanno provocato immediate reazioni in Italia. “Noi diciamo no, anziché concentrare tutti i nostri sforzi su questa escalation militare, se li avessimo invece diretti da subito verso sforzi diplomatici, ridando sostanza e linfa alla politica, avremmo ora un negoziato di pace, sicuramente una soluzione sul tavolo, mentre adesso c’è soltanto un’escalation dagli esiti imprevedibili, con la prospettiva della terza guerra mondiale”, ha dichiarato Giuseppe Conte, leader del M5S.

“Le parole di Borrell non fanno che confermare l’anima di questa Europa bellicista. La Lega crede nella via della pace. No assoluto all’uso di armi per offendere e non per difesa. Per noi la linea è chiara: nessun soldato italiano deve andare a combattere in Ucraina”, ha dichiarato il vicesegretario della Lega Andrea Crippa.

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(con fonte AdnKronos)

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