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Il primo round di negoziati tra Ucraina e Russia tenutisi oggi al confine tra Ucraina e Bielorussia, sono andati avanti per 5 ore e mezza, con una breve pausa tra le 15 e le 15,30 di oggi 28 febbraio. Quanto prima torneranno a sedere nuovamente ad un tavolo, con buona probabilità questa volta al confine tra Polonia e Bielorussia. Ecco quali sono le richieste e le posizioni emerse tra Mosca e Kiev

LE RICHIESTE UCRAINE

Primo tentativo di dialogo dall’inizio della guerra innescata in Ucraina dalla Russia, oggi, con il round di inizio dei colloqui fra le delegazioni dei due Paesi sulla riva del fiume Pripyat. Cinque ore e mezza la durata del confronto, sul quale il consigliere della presidenza ucraina Mikhail Podolyak, ha confermato che “le due parti hanno identificato un certo numero di temi prioritari su cui sono state indicate alcune decisioni. Perché ci sia l’opportunità di attuarle le parti partiranno per consultazioni nelle loro rispettive capitali. La possibilità di un secondo round di consultazioni nel prossimo futuro è stata discussa e questi temi verranno sviluppati in modo pratico e concreto”.

Secondo quanto ha reso noto la presidenza ucraina, della delegazione hanno fatto parte il ministro della Difesa Oleksii Reznikov, il vice ministro degli Esteri, Mykola Tochytskyi, il consigliere del Presidente Podoliak, i deputati Davyd Arakhamia e Rustem Umerov, oltre che il rappresentante del Presidente per il Donbass Andryi Kostin.

“I negoziati sono difficili. Almeno senza già alcun ultimatum obbligatorio. Sfortunatamente, la parte russa è ancora estremamente parziale riguardo ai processi distruttivi che ha avviato”, ha poi detto su twitter il consigliere del presidente ucraino.

“L’Ucraina è pronta a continuare a cercare una soluzione diplomatica, ma non è disposta ad arrendersi o a capitolare”. E’ quanto ha dichiarato, intervistato da Cnbc, il ministro degli Esteri ucraino, Dymtro Kuleba, mentre si svolgevano i negoziati tra le delegazioni di Mosca e Kiev. “Io sono un diplomatico e devo credere nel successo dei negoziati – ha detto ancora il ministro- ma allo stesso momento il mio principale obiettivo come diplomatico è imporre più sanzioni alla Russia, portare più armi all’Ucraina ed isolare il più possibile la Russia nell’arena internazionale”.

Intanto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha firmato la richiesta di ammissione immediata del suo Paese nell’Unione europea. “Il nostro obiettivo è quello di essere insieme a tutti gli europei e soprattutto di esserlo su base uguale. Sono sicuro che è la cosa giusta. Sono sicuro che è possibile”, ha affermato. “Chiediamo l’adesione immediata attraverso una nuova procedura speciale”, ha aggiunto in un video messaggio.

Zelenski ha poi rivolto un appello ai soldati russi entrati in Ucraina esortandoli a deporre le armi. “Deponete le armi, partite, non credete ai vostri comandanti, a chi fa propaganda. Salvate le vostre vite”, ha dichiarato in un messaggio video in russo.

Amnistia totale e risarcimento in denaro, se depongono le armi volontariamente. E’ quanto il ministro della Difesa di Kiev Oleksii Reznikov ha promesso ai soldati russi impegnati in Ucraina, ai quali si è rivolto direttamente. ”Chi di voi non vuole diventare un assassino e vuole salvarsi, lo può fare”, ha scritto il ministro su Twitter in russo.

LE RICHIESTE RUSSE

Il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, ha dichiarato “abbiamo trovato un punto di contatto sui quali costruire una posizione comune”. Tra le richieste della Russia, ribadite dal presidente russo Vladimir Putin in una telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron, “la sovranità russa della Crimea e la risoluzione degli obiettivi di demilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina e l’assicurazione del suo status neutrale“. Dal canto suo, Macron ha chiesto di “sospendere tutti gli attacchi contro i civili, di preservare le infrastrutture civili e le vie di accesso all’Ucraina”, riferisce l’Eliseo, secondo cui Putin si sarebbe “impegnato su tutti e tre questi punti”.

“La cosa più importante – ha spiegato Medinsky al termine del primo giro di colloqui, è che abbiamo concordato di continuare il processo negoziale e il prossimo incontro avverrà nei prossimi giorni al confine polacco-bielorusso. C’è un accordo”. A far parte della rappresentanza del Cremlino anche esponenti del ministero della Difesa e del ministero degli Esteri, nonché della Duma.

“I colloqui con la parte ucraina sono durati circa cinque ore. Abbiamo discusso in dettaglio tutti i temi in agenda e trovato alcuni punti in comune su cui prevediamo che possano essere trovate posizioni comuni”, ha detto Medinsky, a cominciare dal fatto che i negoziati continuino. E continueranno “nei prossimi giorni al confine tra Polonia e Bielorussa, c’è un accordo su questo”, ha riferito il capo della delegazione russa, secondo cui “fino ad allora ogni delegazione si consulterà con la leadership del proprio paese sulle proprie posizioni negoziali”.

(AdnKronos)

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