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“Negli Usa il 79% dei morti da Covid-19 è avvenuto nel Nord del paese dove vive il 44% della popolazione, e solo il 21% è avvenuto nel Sud dove vive il 56% degli abitanti. Questo nonostante al Sud abbiano ‘chiuso’ meno (esempio clamoroso la Florida). Eppure c’è chi, curiosamente, continua a negare l’effetto della temperatura sulla diffusione di Sars-CoV-2 e sulla gravità di Covid-19″. A sottolinearlo è il virologo Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, che nel suo quotidiano post su Fabecook in cui fa la sua analisi sulla situazione dell’emergenza coronavirus evidenzia come l'”effetto caldo” appaia visibile negli Usa.

“Insisto su questo punto perché credo che il non considerare a fondo questo parametro sia alla base di certi errori spettacolari nel prevedere l’andamento della pandemia (tipo i 151 mila pazienti italiani in terapia intensiva entro l’8 giugno)”. Silvestri però su un punto non è ottimista. “Ricordo come l’altra faccia della medaglia sulla stagionalità sia il possibile ritorno del virus verso dicembre-gennaio prossimi. Questo è un punto su cui sono io il pessimista, ed è lì che monitoraggio e preparazione saranno fondamentali”, conclude.

 

 

(AdnKronos)

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