Manovra 2026: emendamenti, condoni edilizi e detrazioni tra le novità
Emendamenti alla Manovra 2026, dalla sanatoria edilizia alle detrazioni per sepolcri
Dal condono edilizio alle detrazioni fiscali per sepolcri, la manovra 2026 è piena di sorprese e polemiche. Tra le 5.742 proposte di modifica, solo una minima parte – 414 emendamenti – sarà discussa in commissione Bilancio, quasi il 93% delle proposte viene scartato. Il restante 7% subirà un’ulteriore scrematura sulle ammissibilità.
Condono edilizio e polemica politica
Tra gli emendamenti più discussi c’è quello che prevede la sanatoria per le opere abusive secondo le regole del condono del 2003. Accanto, Fratelli d’Italia propone di aumentare da 50 a 75 milioni le risorse del Fondo per le demolizioni gestito da Cassa depositi e prestiti.
Le opposizioni parlano di favoritismi: secondo il Pd, l’emendamento sarebbe “uno strizzar l’occhio a chi non ha rispettato le regole” mentre manca un vero piano casa per chi non può pagare l’affitto, ha sottolineato Elly Schlein. Dal fronte di centrodestra, Edmondo Cirielli difende la proposta come “atto di giustizia per migliaia di famiglie campane che hanno costruito per necessità e non per abusivismo selvaggio”.
Cirielli aggiunge che la norma chiarisce la posizione degli immobili regolarizzabili, esclusi quelli in zone rosse o a scopo speculativo, e sarà attuata dalle Regioni entro 60 giorni. La Campania, promette, sarà la prima a recepirla.
Detrazioni fiscali per sepolcri
La manovra prevede inoltre detrazioni del 36% per la manutenzione e ristrutturazione delle tombe con almeno due feretri o otto urne cinerarie. La misura, dal costo di circa 40 milioni tra il 2026 e il 2035, sarà finanziata con tagli al Fondo per lo sviluppo e la coesione, destinato a ridurre gli squilibri territoriali.
Scioperi e preavviso: la bufera sindacale
Non manca la polemica sull’emendamento che obbliga i lavoratori dei trasporti a comunicare con sette giorni di anticipo la partecipazione agli scioperi. Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti chiedono il ritiro immediato e denunciano che la norma “snatura il diritto di sciopero garantito dalla Costituzione, crea liste di scioperanti e apre la strada a pressioni e discriminazioni, peggiorando le relazioni industriali”.
Manovra 2026, Gelmetti ritira l’emendamento sul preavviso
Il senatore di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti ha ritirato l’emendamento alla manovra che obbligava a comunicare in anticipo l’adesione agli scioperi dei trasporti. Gelmetti ha spiegato che l’obiettivo era correggere una “stortura” della normativa attuale, che provoca grandi disagi agli utenti anche in caso di adesioni minime. Ha sottolineato la necessità di un meccanismo equilibrato tra riduzione del servizio e reale partecipazione allo sciopero, nel rispetto del diritto dei lavoratori. Ha annunciato che presenterà un disegno di legge più articolato per affrontare il tema con un confronto approfondito.
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(con fonte AdnKronos) Manovra 2026
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