Maltempo Italia: ciclone ‘Boris’ porta piogge e freddo, scatta l’allerta in diverse regioni
Ciclone ‘Boris’ colpisce l’Italia con piogge intense e temperature autunnali. Allerta arancione in Emilia-Romagna e gialla in diverse regioni del Centro-Sud
Il ciclone ‘Boris’ continua a imperversare sull’Italia, portando un’ondata di maltempo che si farà sentire oggi e domani. Le regioni più colpite saranno l’Emilia-Romagna, per cui è stata diramata un’allerta arancione, e molte altre al Centro e al Sud, dove è in vigore un’allerta gialla per temporali. Tra queste Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Toscana settentrionale. Piogge forti, grandinate e raffiche di vento stanno caratterizzando il quadro meteorologico, mettendo fine a quello che sembra essere l’ultimo respiro dell’estate.
Secondo il meteorologo Andrea Giuliacci di ‘Meteo.it‘, l’estate non tornerà più quest’anno, salvo qualche sporadica giornata più calda. “Il ciclone sta portando temperature autunnali e piogge diffuse su tutto il Paese, con precipitazioni più abbondanti in Emilia e nelle regioni del versante tirrenico”, ha dichiarato Giuliacci all’Adnkronos. Le temperature al Nord sono particolarmente basse, con valori tipici di metà ottobre. Venerdì è previsto un miglioramento, con più sole e meno piogge, ma le temperature rimarranno comunque inferiori alla norma.
Anche il meteorologo Lorenzo Tedici di ‘iLMeteo.it‘ conferma che ‘Boris’ continuerà a condizionare il tempo fino a giovedì. Piogge intense colpiranno soprattutto Emilia-Romagna e Marche, ma anche Roma vedrà temperature sotto la media, con massime intorno ai 20 gradi. Tuttavia, il fine settimana potrebbe regalare un breve sussulto estivo con temperature fino a 27 gradi nella Capitale e 30 gradi al Sud. Ma già da lunedì è atteso un nuovo peggioramento.
Nel frattempo, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. Oltre all’Emilia-Romagna, sotto allerta arancione, l’allerta gialla interessa Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, gran parte dell’Emilia-Romagna e settori di Toscana, Lazio e Campania.
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(con fonte AdnKronos)