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Spazi vuoti trovano nuova vita e diventano luoghi di accoglienza e rinascita per chi ne ha più bisogno. Per garantire al maggior numero di persone il diritto ad un posto in cui respirare il senso di casa nasce il progetto Ikea ‘Un posto da chiamare casa’. 


L’azienda ha promosso un modello virtuoso di collaborazione con associazioni del territorio e istituzioni locali per recuperare, riqualificare e arredare spazi vuoti, trasformandoli in luoghi di accoglienza.

“In Ikea crediamo che tutti meritino un posto da chiamare casa e confidiamo, infatti, nel potere che ha il design di trasformare uno spazio in luogo in grado di accogliere la vita, l’identità e le relazioni – dichiara Asunta Enrile, Country Retail Manager & Cso Ikea Italia – Lo facciamo da sempre, perché migliorare la vita quotidiana della maggioranza delle persone è la visione che ci guida. Un impegno che portiamo avanti ogni giorno per costruire una società più equa e attenta ai bisogni delle persone, a partire da quello che per noi è il posto più importante al mondo, la casa. Con questo progetto abbiamo voluto contribuire a scrivere, insieme alle associazioni con cui collaboriamo, delle storie di rinascita e di riscatto, che siano di ispirazione per tutti”.

In Italia, nell’ultimo anno, Ikea ha dato vita a sei progetti di accoglienza per sostenere le comunità locali e in particolar modo le fasce più fragili che con la pandemia hanno incontrato ulteriori difficoltà nella vita quotidiana. In stretta collaborazione con Associazione Risorse Donna (Cassino), Codice Segreto Onlus (Cagliari), Cooperativa sociale La Cordata (Milano), Binario 95 (Roma), La Band degli Orsi (Genova) e Trame di Quartiere (Catania), Ikea ha realizzato interventi che hanno permesso di creare soluzioni abitative su misura e adatte alle esigenze delle persone ospitate.

I progetti sono volti a proteggere minori e famiglie in situazioni di sofferenza e donne vittime di violenza e sono dedicati all’inclusione e alla valorizzazione della diversità per persone con disabilità, senza fissa dimora o appartenenti alla comunità Lgbt+.

“Come Ikea sentiamo la responsabilità di essere parte attiva della società per costruire insieme a tutti gli attori della comunità un futuro migliore – dichiara Ylenia Tommasato, Country Sustainability Manager Ikea Italia – Grazie allo speciale e autentico legame che abbiamo creato con il territorio, riusciamo ad intervenire a sostegno di quanti si trovano in difficoltà, instaurando con associazioni e istituzioni collaborazioni virtuose, capaci di generare un impatto positivo sull’intera comunità locale”.

Ikea ha promosso il progetto ‘Un posto da chiamare casa’, mettendo a disposizione non solo la propria competenza e i propri prodotti, ma soprattutto l’impegno appassionato dei propri co-worker sul territorio, che hanno concretamente contribuito ai singoli interventi.

‘Un posto da chiamare casa’ potrà inoltre contare su una sezione dedicata sul sito Ikea.it in cui saranno raccolte e raccontate tutte le collaborazioni tra Ikea e le associazioni nel corso degli anni: negli ultimi 10 anni sono stati infatti oltre 700 i progetti sociali di accoglienza che Ikea ha contribuito a realizzare in tutta Italia.

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