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E’ il giorno del vertice Biden-Putin a Ginevra: le news



 

Aggiornamento ORE 17,00 – Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente americano Joe Biden sono a Villa La Grange, a Ginevra. I due presidenti sono riuniti in una sala tappezzata di libri della residenza che ospita il vertice di oggi. Accanto a loro, rispettivamente, Sergei Lavrov e Antony Blinken. In mezzo a loro, un mappamondo antico.

Biden e Putin si sono stretti la mano dopo un significativo momento di esitazione, rotto dal braccio teso del presidente americano a cui la controparte russa ha risposto. E’ seguito un breve scambio di battute alla presenza dei giornalisti, prima dell’avvio del loro incontro. “Credo sia sempre meglio incontrarsi faccia a faccia”, ha detto l’inquilino della Casa Bianca. “Spero che il nostro incontro sia produttivo”, la replica del leader russo. I due leader si sono poi diretti all’interno della residenza per dare inizio al vertice, con un colloquio esteso solo ai rispettivi ministri degli Esteri.

Alle 16 ha preso il via, dopo una pausa di quasi tre quarti d’ora, l’incontro più ‘esteso’ fra Biden e Putin con le delegazioni, ha reso noto la Casa Bianca. Non è al momento chiaro in quanti partecipino all’incontro, oltre agli interpreti. La Casa Bianca aveva anticipato cinque rappresentanti più il presidente per parte e il Cremlino tre. Il primo colloquio fra Putin e Biden era iniziato alle 13.44 ed è terminato alle 15.17, durando quindi poco più di un’ora e mezzo.

Come è noto non è prevista una conferenza stampa congiunta. Al termine del vertice, Biden terrà una conferenza stampa all’Hotel du parc a Ginevra, il cui orario non è stato fissato, prima di ripartire in serata per Washington. I colloqui, nei diversi formati, dureranno circa cinque ore. La conferenza stampa di Putin è prevista per le 18.

Sebbene si giochi in ‘campo neutro’ a Ginevra, il vertice avrebbe comunque un ‘host’, un padrone di casa. E si tratterebbe del presidente russo secondo l’agenzia russa Ria Novosti, la quale spiega che poiché Putin è arrivato per primo a Villa La Grange, ha ottenuto di sedere sulla poltrona di destra, nella sala dove si svolge l’incontro col presidente Usa. “Nel linguaggio protocollare, questo significa che l’ospite del vertice è la Russia”, sostiene l’agenzia.

I colloqui potrebbero durare più del previsto, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “L’agenda è così ampia che certamente sarà difficile limitarla a quattro o cinque ore di colloqui”, ha affermato Peskov alla televisione di stato. Ieri il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov, ha riferito che gli ambasciatori degli Stati Uniti in Russia, John Sullivan, e della Russia negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, prenderanno parte ai colloqui e potrebbero in seguito tornare in missione rispettivamente a Mosca e a Washington se i presidenti raggiungeranno un accordo in questo senso. I due diplomatici erano stati richiamati per consultazioni nei loro Paesi. Mosca aveva richiamato in patria Antonov a marzo, dopo che Joe Biden, in un’intervista, aveva parlato di Putin come di un assassino. Sullivan era tornato il mese successivo, dopo l’introduzione di nuove sanzioni americane contro la Russia e l’espulsione di dieci diplomatici.

Il summit a Ginevra si svolge a Villa La Grange, una grande dimora del 18esimo secolo, con un ampio parco che digrada dolcemente verso il lago Lemano, nei pressi del celebre Jet d’eau. Donata al Comune dal suo ultimo proprietario William Favre nel 1917, ha accolto ospiti importanti in occasioni di eventi internazionali. Già nel 1864 Favre vi organizzò uno degli incontri della prima conferenza del Comitato internazionale della Croce rossa.

Posta in collina, con una magnifica vista sul lago, la magione ha una pianta perfettamente simmetrica ed è stata costruita tra il 1768 e il 1773 dalla famiglia ginevrina Lullin. Al suo interno, l’edificio settecentesco è composto da un pianterreno in cui a nord-est è situata la sala da pranzo per beneficiare di una temperatura più fresca. Ci sono anche diversi saloni, uffici e una biblioteca considerevole che contiene oltre 12.000 opere. Una scala indipendente conduce al primo piano, dove un corridoio serve diverse stanze con vista sul lago.

C’è ancora un seminterrato e un sottotetto. La decorazione interna corrisponde a quella lasciata da Favre. La villa con persiane verdi è circondata da varie ‘dépendances’, fra cui un fienile, una stalla, una tettoia e una fontana con laghetto. Tutto è stato conservato nella sua disposizione originaria.

Imponente il dispositivo di sicurezza che avrà ripercussioni sull’intera città, per questo le autorità hanno chiesto ai cittadini di lavorare oggi il più possibile da casa.

Il summit tra Joe Biden e Vladimir Putin è stato organizzato a Ginevra poco meno di trentasei anni dopo lo storico vertice fra Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov del 19 e 20 novembre del 1985. Il vertice non produsse alcun risultato concreto, ma i due protagonisti diedero il via a un rapporto personale che negli anni sarebbe stato fruttuoso. Tanto che l’immagine che rimane di quel summit, che per molti segnò l’inizio della fine della guerra fredda, è quella di Reagan e Gorbaciov seduti, sorridenti, di fronte a un caminetto acceso. Il presidente americano, che pure due anni prima aveva definito l’Urss come impero del male, disse che Gorbaciov “aveva un viso che emanava calore e stile, non la freddezza al limite dell’odio che ho visto nella gran parte degli altri leader sovietici che ho incontrato fino ad allora”.


La notizia della prima ora – Oggi a Ginevra il vertice tra Joe Biden e Vladimir Putin. L’incontro inizierà attorno alle 13 locali e durerà 4-5 ore, incluse le pause, ha anticipato ieri il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov. Sono previsti anche cambi di formato per i colloqui che inizieranno in forma ristretta e saranno poi allargati alle delegazioni. La durata effettiva del summit dipenderà dall’andamento dei colloqui e dal sentire dei due presidenti, ha quindi aggiunto.

Ushakov ha spiegato che gli ambasciatori degli Stati Uniti in Russia, John Sullivan, e della Russia negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, prenderanno parte ai colloqui e potrebbero in seguito tornare in missione rispettivamente a Mosca e a Washington se i presidenti raggiungeranno un accordo in questo senso. I due diplomatici erano stati richiamati per consultazioni nei loro Paesi. Mosca aveva richiamato in patria Antonov a marzo, dopo che Joe Biden, in un’intervista, aveva parlato di Putin come di un assassino. Sullivan era tornato il mese successivo, dopo l’introduzione di nuove sanzioni americane contro la Russia e l’espulsione di dieci diplomatici.

Il summit a Ginevra si terrà a Villa La Grange, una grande dimora del 18esimo secolo, con un ampio parco che digrada dolcemente verso il lago Lemano, nei pressi del celebre Jet d’eau. Donata al Comune dal suo ultimo proprietario William Favre nel 1917, ha accolto ospiti importanti in occasioni di eventi internazionali. Già nel 1864 Favre vi organizzò uno degli incontri della prima conferenza del Comitato internazionale della Croce rossa.

Posta in collina, con una magnifica vista sul lago, la magione ha una pianta perfettamente simmetrica ed è stata costruita tra il 1768 e il 1773 dalla famiglia ginevrina Lullin. Al suo interno, l’edificio settecentesco è composto da un pianterreno in cui a nord-est è situata la sala da pranzo per beneficiare di una temperatura più fresca. Ci sono anche diversi saloni, uffici e una biblioteca considerevole che contiene oltre 12.000 opere. Una scala indipendente conduce al primo piano, dove un corridoio serve diverse stanze con vista sul lago.

C’è ancora un seminterrato e un sottotetto. La decorazione interna corrisponde a quella lasciata da Favre. La villa con persiane verdi è circondata da varie ‘dépendances’, fra cui un fienile, una stalla, una tettoia e una fontana con laghetto. Tutto è stato conservato nella sua disposizione originaria.

Imponente il dispositivo di sicurezza che avrà ripercussioni sull’intera città, per questo le autorità hanno chiesto ai cittadini di lavorare oggi il più possibile da casa.

Il summit tra Joe Biden e Vladimir Putin è stato organizzato a Ginevra poco meno di trentasei anni dopo lo storico vertice fra Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov del 19 e 20 novembre del 1985. Il vertice non produsse alcun risultato concreto, ma i due protagonisti diedero il via a un rapporto personale che negli anni sarebbe stato fruttuoso. Tanto che l’immagine che rimane di quel summit, che per molti segnò l’inizio della fine della guerra fredda, è quella di Reagan e Gorbaciov seduti, sorridenti, di fronte a un caminetto acceso. Il presidente americano, che pure due anni prima aveva definito l’Urss come impero del male, disse che Gorbaciov “aveva un viso che emanava calore e stile, non la freddezza al limite dell’odio che ho visto nella gran parte degli altri leader sovietici che ho incontrato fino ad allora”.

(AdnKronos)

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