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Damasco accusa Israele di alcuni raid condotti ieri su territorio siriano contro depositi di armi e basi aeree usate da soldati siriani ma anche iraniani

Sembrerebbe ci sia la mano di Israele nel bombardamento avvenuto ieri in Siria, contro un deposito di armi a Damasco. Secondo fonti mediorientali l’attacco ha avuto tre obiettivi, delle postazioni militari siriani e iraniani sul territorio governato dal presidente Assad. A seguito del raid, sono morte tre persone di cittadinanza straniera, il che fa supporre che fossero militari di Teheran.

Colpite basi aeree e depositi armi

L’aviazione con la Stella di David avrebbe colpito una serie di magazzini di munizioni e le basi aeree di Hama e T4. Secondo fonti libanesi, gli aerei israeliani hanno percorso parte dello spazio aereo del Libano, prima di effettuare i raid. Bocche cucite e Gerusalemme, mentre a Damasco sono convinti che non può che esserci la mano israeliana negli attacchi e che i raid siano stati condotti da una parte dal vicino Libano e dall’altra dallo stesso territorio ebraico nella zona delle Alture del Golan.

Non è la prima volta che Israele colpisce la base T4

In passato l’aviazione ebraica ha colpito diverse volte la base T4, ogni qualvolta i servizi segreti avevano la certezza che l’Iran stesse mettendo a punto una strategia volta a colpire il territorio israeliano. Proprio pochi giorni fa, una società israeliana che si occupa di monitorare via satellite i territori confinanti con Israele, ha fotografato alcuni movimenti di militari iraniani che stavano costruendo un tunnel sotterraneo nella zona al confine tra Siria e Iraq, dove far transitare armi e uomini.

 

 

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