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L’11 giugno prossimo a Locarno, nella Svizzera italiana, l’artista brasiliana Silvana Sarti presenterà una Performance presso lo Spazio Elle, dal titolo: “Sangue del mio sangue. Rispettare le donne, valorizzare la vita.” Il 14 giugno 2019, si terrà, in tutta la Svizzera lo “Sciopero delle donne. Sciopero Femminista”.

L’Associazione “Io l’8 ogni giorno” insieme a Spazio Elle presentano, in occasione dello sciopero delle donne, l’artista brasiliana Silvana Sarti, in tour in Europa, con la performance Sangue del mio Sangue, rituale catartico di denuncia contro la grande ondata mondiale del femminicidio e dimostrazione della forza che le donne unite possono avere per raggiungere il necessario cambiamento di mentalità e il rispetto della loro vita.
Come in numerosi altri paesi, anche in Svizzera le donne manifestano per la parità, contro il sessismo e le discriminazioni: “Ne abbiamo abbastanza del sessismo e di qualsiasi forma di violenza. Parità significa vivere senza paura di essere aggredite, lavorare senza timore di essere molestate, tornare a casa senza l’angoscia di essere maltrattate. Rispettare il nostro corpo, le nostre vite, significa metter fine a tutte le violenze fatte alle donne e riconoscere il loro diritto di decidere in modo autonomo e per loro stesse.
Vogliamo una società fondata sulla parità e sulla solidarietà, senza discriminazioni, senza sessismo e senza violenza verso le donne, indipendentemente dal colore della nostra pelle, dalla nostra cultura, origine o religione, dal nostro passaporto, dal nostro orientamento o identità sessuale, dalla nostra età o dal nostro status.”

Secondo Silvana, sono tante le forme di aggressione subite dalle donne, da quelle psicologiche a quelle fisiche, domestiche o sul lavoro, fino al femminicidio, la cosiddetta morte “per amore”, che registra nel mondo casi sempre più frequenti. Da tempi molto lontani fino a oggi, alle donne sono stati negati il corpo, il desiderio, il piacere e la femminilità è stata ridotta a mera maternità, alla funzione, cioè, di produrre eredi sani e preferibilmente maschi. A ciò si aggiungono le aggressioni, oggi sempre più frequenti, con esiti spesso mortali, subite da transessuali.
La performance propone un simbolico sacrificio di espiazione, un rituale catartico di forte impatto visivo ed emotivo, teso a far prendere coscienza del problema e a riscattare da eventuali situazioni di abuso coloro che assistono all’evento. Attraverso l’intera azione, si vuole anche esprimere l’idea che soltanto quando ci uniamo, come uguali, sotto il segno della consapevolezza, dell’espiazione e della cura reciproca, possiamo creare un mondo migliore.
Dalla sofferenza particolare o collettiva, l’azione pretende di ricavare la possibilità di una espiazione, una guarigione e purificazione della società in cui viviamo.
L’azione porta alla luce il lato oscuro, “omicida”, presente in ciascuno, invita a denunciare il ciclo infinito di morti, a spogliarsi della sofferenza del corpo e dell’anima e a ricercare una possibilità di cambiamento, che può passare solo attraverso la valorizzazione del femminile e il rinnovamento della coscienza di gruppo.
Silvana Sarti è laureata in Disegno all’Università Santa Marcelina, San Paolo (Brasile); Lettere all’Università di Sorocaba (SP), Brasile. Diplomata in Pittura, restauro e conservazione al Centro Europeo per i Mestieri del Patrimonio, Thiene (VI), Italia.
Ha vissuto in Italia dal 2003 al 2013, collaborando con il periodico “Il Giornale dell’Architettura”, Ed. Allemandi, Torino.
Partecipa al gruppo “Tutu Marambà, Arti del Corpo” dal 2013, Sorocaba (SP) Brasile.
Alcuni lavori recenti:

• Attrice in “Triade Donne”, 2018, teatro fisico.
• “Per dipingere un’immagine con la lingua”, 2018, performance dove esplora una smaterializzazione dell’opera d’arte, con il gruppo Piccolo Comitato Performativo, Sorocaba (SP), Brasile.
• “Per partorire mio nonno”, 2019, progetto di arti visive.
• “Anima Latente. Allegoria dell’anima vegetale”, 2019, foto performance, presentata a Vicenza (Italia) dal 24 al 26 maggio 2019, nell’ambito del Festival Biblico.

La sua poetica si compone di elementi del linguaggio mitologico, di quello del sacro, di elementi della natura e si pone l’obiettivo di far riflettere, in particolare, sui problemi del femminile, del rapporto tra esseri umani e ambiente, delle minoranze in pericolo oggi nel suo paese.

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