Addio a Brigitte Bardot, l’icona che ha cambiato il cinema e il costume
-
Attacco Usa in Nigeria contro l’Isis, Trump: “Risposta al massacro di cristiani” VIDEO
-
Frana a Cormons: disperso un giovane e un’anziana sotto le macerie VIDEO
-
Tifone Fung-Wong colpisce le Filippine: un milione di evacuati VIDEO LIVE
-
Cargo Ups precipita in Kentucky: sette morti e diversi feriti VIDEO
Addio a Brigitte Bardot: morta a 91 anni l’attrice che ha segnato il cinema mondiale e il costume del Novecento, diventando un’icona senza tempo
Addio a Brigitte Bardot. Con la sua bellezza esuberante di un corpo quasi perfetto, la grazia provocante del volto segnato da un’espressione imbronciata e una trasgressione mai addomesticata, l’attrice francese ha conquistato un posto centrale nella storia del cinema e del costume, diventando l’icona di una nuova femminilità, al tempo stesso sensuale ed emancipata. La sua figura ha attraversato l’immaginario collettivo lasciando tracce profonde, dalla moda alla musica popolare.
Nata a Parigi il 28 settembre 1934 in una famiglia borghese, figlia dell’industriale Louis “Pilou” Bardot e di Anne-Marie Mucel, studiò danza fin dall’infanzia. Giovanissima iniziò a posare come modella e a soli quindici anni conquistò la copertina di Elle, dove apparve per la prima volta con le iniziali destinate a diventare leggendarie: B.B.
L’esordio cinematografico arrivò nel 1952 con Le trou normand, ma il vero punto di svolta fu nel 1956 con Et Dieu… créa la femme, diretto da Roger Vadim. Il personaggio di Juliette, libero da tabù e condizionamenti morali, scandalizzò la censura e conquistò il pubblico internazionale, imponendo Bardot come simbolo di una rivoluzione culturale e sessuale.
Negli anni successivi l’attrice fu protagonista di una serie di film che consolidarono il suo mito, alternando commedie, melodrammi e ruoli più drammatici. In La verità di Henri-Georges Clouzot, sottoposta a un durissimo processo morale prima ancora che giudiziario, emerse il lato più fragile e tragico del personaggio B.B., segnando uno dei momenti più alti della sua carriera.
Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta il successo raggiunse dimensioni globali, tanto che in Francia si parlò di “bardolâtrie”. Il suo modo di vestire, le acconciature, l’atteggiamento anticonformista diventarono modelli imitati in tutto il mondo, mentre la sua vita privata alimentava una continua attenzione mediatica.
Collaborò con grandi registi come Louis Malle e Jean-Luc Godard. In Vita privata e ne Il disprezzo la sua immagine venne rispettivamente analizzata e smitizzata, diventando metafora del rapporto conflittuale tra la diva e il proprio mito.
Dalla metà degli anni Sessanta la carriera cinematografica rallentò fino al ritiro definitivo nel 1974. Addio a Brigitte Bardot non significa però la fine della sua presenza pubblica: da quel momento l’ex attrice si dedicò con determinazione alla difesa dei diritti degli animali, fondando la Fondation Brigitte Bardot e facendo dell’attivismo la sua nuova missione.
Con la sua scomparsa si chiude la storia di una figura che ha inciso profondamente sul Novecento: non solo una star del cinema, ma un simbolo culturale capace di modificare lo sguardo sul corpo, sul desiderio e sulla libertà femminile.
LE ULTIME NOTIZIE
(con fonte AdnKronos)
-
Primo Piano1 giorno agoOperazione antiterrorismo a Genova, nove arresti per finanziamento a Hamas
-
Scienza e Ricerca23 ore agoAllerta Etna: il vulcano passa al livello giallo, preallerta attiva
-
News12 ore agoManovra 2026 alla Camera: fiducia, emendamenti e misure principali
-
News22 ore agoMeloni: unità tra Ue, Ucraina e Usa per la pace in Ucraina



You must be logged in to post a comment Login