Usa, perquisizione casa Trump: “Fbi cercava documenti riservati al massimo livello”
Gli agenti dell’Fbi che lunedì hanno perquisito la residenza di Donald Trump di Mar-a-Lago cercavano documenti di sicurezza nazionale classificati come “special access”, cioè uno dei più alti livelli di riservatezza. E’ quanto rivelano fonti informate a Abcnews, dopo che il Washington Post ha rivelato che i documenti sono relativi all’arsenale nucleare e che si tratta di materiale accessibile solo ad un limitato numero di persone che hanno il più alto livello di autorizzazione di sicurezza.
Le stesse fonti spiegano che i procuratori del dipartimento di Giustizia e gli investigatori dell’Fbi avevano elementi per ritenere che l’ex presidente continua ad avere in suo possesso questi documenti senza aver quindi rispettato in pieno il mandato del grand jury, che era stato presentato lo scorso giugno ai suoi legali, che imponeva la consegna di tutti i documenti prelevati dalla Casa Bianca.
La natura e il livello di riservatezza di questi documenti avrebbe spinto alla clamorosa decisione, presa dallo stesso attorney general Merrick Garland, di procedere alla perquisizione della residenza di un ex presidente. A sostenere la convinzione degli inquirenti anche le testimonianze raccolte sia tra ex funzionari della Casa Bianca che tra l’attuale staff di Trump, spiegano ancora le fonti citate dall’emittente, suggerendo che ci possa essere un testimone, una sorta di talpa, che sta indirizzando le indagini.
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(AdnKronos)
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