Israele: 19 feriti a Tira. Hezbollah colpisce base israeliana a Tel Aviv
Nell’ultimo attacco dal Libano, feriti civili israeliani e danni a Tel Aviv, mentre il campo profughi di Jabalia in Palestina subisce pesanti bombardamenti
Israele ha subito un’intensa serie di attacchi missilistici dal Libano nelle prime ore della mattina. L’assalto ha colpito Tira, nel centro-est del Paese, causando 19 feriti tra i civili, mentre altre sirene di allarme sono risuonate nel nord di Israele. Tra i razzi lanciati, circa 15 sono stati diretti verso l’Alta Galilea: molti sono stati intercettati dall’Iron Dome, ma alcuni sono riusciti a raggiungere le aree aperte della regione. Nella baia di Haifa e in Galilea, i razzi caduti non hanno causato ulteriori feriti, ma hanno danneggiato alcune strutture e vetture. Hezbollah ha rivendicato l’attacco, dichiarando di aver lanciato una salva di razzi contro la base di intelligence militare israeliana 8200 nei pressi di Tel Aviv, mirata specificamente alla base Glilot.
Parallelamente, la situazione si aggrava nella Striscia di Gaza: nella notte un massiccio attacco israeliano ha colpito il campo profughi di Jabalia, dove due edifici residenziali sono stati distrutti, uccidendo almeno 84 persone e lasciando molte altre intrappolate sotto le macerie. I soccorritori stanno incontrando enormi difficoltà per prestare assistenza ai superstiti e recuperare i corpi dalle rovine. Fonti locali, come Al Jazeera, riportano che la protezione civile non riesce a raggiungere le aree più colpite.
Sul fronte diplomatico e militare, gli Stati Uniti hanno deciso di intensificare la propria presenza nella regione. Secondo quanto comunicato dal Pentagono, saranno inviati ulteriori mezzi e forze militari, tra cui cacciatorpediniere con missili balistici, squadroni di caccia e bombardieri strategici B-52. Queste forze si aggiungeranno al sistema Thaad, schierato di recente in Israele, e al gruppo anfibio di pronta risposta attualmente nel Mediterraneo orientale. La mossa degli Stati Uniti, come ha dichiarato il segretario alla Difesa Lloyd Austin, è mirata a proteggere il personale americano e a mantenere una forte deterrenza nella regione, con un avvertimento esplicito all’Iran e ai suoi alleati locali: qualsiasi attacco agli interessi statunitensi riceverà una risposta immediata e decisa.
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(con fonte AdnKronos)
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