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Un cortocircuito potrebbe aver causato il devastante incendio che ha colpito un ospedale nello stato di Uttar Pradesh
Un incendio devastante ha colpito l’unità di terapia intensiva neonatale del Maharani Lakshmibai Medical College di Jhansi, nello stato dell’Uttar Pradesh, in India. Dieci neonati hanno perso la vita, mentre altri 16 sono in condizioni critiche. Le fiamme si sono propagate rapidamente, obbligando i soccorritori a sfondare finestre per evacuare i pazienti. Complessivamente, 45 neonati sono stati salvati e ricevono cure mediche.
Le autorità locali ipotizzano che un cortocircuito, forse legato al concentratore di ossigeno, sia all’origine del disastro. “Su come e perché sia successo, avremo risposte solo quando il rapporto investigativo sarà completato”, ha dichiarato Brajesh Pathak, vice capo ministro dello Stato. L’incidente è avvenuto intorno alle 22:45 ora locale, e secondo i testimoni, i soccorsi sarebbero stati ritardati di circa 30 minuti.
Il premier indiano Narendra Modi ha espresso il suo cordoglio, definendo l’accaduto “straziante”. Ha inoltre annunciato risarcimenti di 200.000 rupie (circa 2.250 euro) per le famiglie dei deceduti e 50.000 rupie (circa 560 euro) per i feriti.
L’incidente ha sollevato forti dubbi sulle misure di sicurezza dell’ospedale. Sebbene fossero installati allarmi antincendio, testimoni e genitori hanno riferito che non si sono attivati durante l’incendio. L’intervento del personale è avvenuto solo dopo aver notato fumo e fiamme.
Le autorità promettono un’indagine approfondita per accertare le responsabilità e garantire giustizia alle famiglie colpite. Tuttavia, l’episodio evidenzia l’urgenza di migliorare le misure di sicurezza negli ospedali, specie in reparti sensibili come le terapie intensive neonatali.
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(con fonte AdnKronos)
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