Israele annuncia “pausa tattica” per facilitare gli aiuti umanitari a Gaza
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Obiettivo: consentire il passaggio sicuro degli aiuti lungo l’autostrada Salah a-Din
L’esercito israeliano ha annunciato una “pausa tattica” nell’offensiva nel sud della Striscia di Gaza, destinata a facilitare la consegna degli aiuti umanitari. La pausa inizierà nella zona di Rafah alle 8:00 e rimarrà in vigore fino alle 19:00, come dichiarato dalle Forze di difesa israeliane (IDF). Questo cessate il fuoco temporaneo avrà luogo tutti i giorni fino a nuovo avviso.
Come riportato dal Guardian, lo scopo della pausa è consentire ai camion umanitari di raggiungere il vicino valico di Kerem Shalom, il principale punto di ingresso degli aiuti controllato da Israele. Questi veicoli potranno quindi viaggiare in sicurezza verso nord lungo l’autostrada Salah a-Din, per consegnare i rifornimenti ad altre parti di Gaza. L’IDF ha specificato che la pausa è stata coordinata con le Nazioni Unite e le agenzie umanitarie internazionali per “aumentare il volume degli aiuti umanitari” destinati al territorio palestinese assediato.
Dopo otto mesi di combattimenti tra l’esercito israeliano e i militanti di Hamas, il Programma alimentare mondiale (WFP) delle Nazioni Unite avverte che le popolazioni nella parte meridionale della Striscia di Gaza potrebbero presto soffrire terribili livelli di fame simili a quelli riscontrati nel nord di Gaza. Carl Skau, vicedirettore esecutivo dell’agenzia, ha dichiarato che mentre nel nord si registrano progressi, nel sud la situazione si sta nuovamente deteriorando. L’agenzia di soccorso delle Nazioni Unite per i palestinesi (UNRWA) ha segnalato che oltre 50.000 bambini a Gaza necessitano di cure per malnutrizione acuta.
Nel frattempo, l’esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due riservisti, uccisi ieri quando il loro carro armato è stato attaccato nel nord di Gaza. Il Time of Israel riferisce che i due soldati, rispettivamente di 28 e 49 anni, in servizio nel 129° battaglione dell’8a brigata corazzata di riserva, sono morti a causa di un ordigno esplosivo. Altri due soldati sono rimasti gravemente feriti nell’attacco.
Con queste ultime perdite, il bilancio dei militari israeliani uccisi ieri nell’enclave palestinese sale a dieci, rendendo l’episodio il più letale per le IDF a Gaza da gennaio. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha definito la morte degli otto soldati israeliani come “il prezzo straziante di questa nostra guerra giusta per difendere la patria”, esprimendo le sue “profonde condoglianze” e sottolineando che, nonostante il pesante tributo, è necessario mantenere gli obiettivi della guerra.
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(con fonte AdnKronos)
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