Putin: deportazione se non si accetta cittadinanza russa in regioni ucraine annesse

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato durante un incontro con il Consiglio dei legislatori a San Pietroburgo che le quattro regioni ucraine annesse alla Russia sono “nostre terre storiche” e che i loro abitanti sono affini alla Russia. Putin ha inoltre firmato un decreto che prevede la deportazione di chi non accetterà la cittadinanza russa nelle regioni della Repubblica Popolare di Donetsk (Dpr), della Repubblica Popolare di Luhansk (Lpr), di Kherson e Zaporizhzhia. Dal primo luglio 2024, coloro che non accetteranno la cittadinanza russa saranno considerati “stranieri”. Putin ha aggiunto che è necessario difendere la scelta degli abitanti di queste regioni di tornare in Russia. La legge prevede la deportazione anche di coloro che rappresentano una minaccia alla sicurezza nazionale della Russia, che sostengono il cambiamento forzato delle fondamenta dell’ordine costituzionale, che finanzianno attività estremiste o terroristiche o che partecipano a proteste non autorizzate. Inoltre, Putin ha firmato la legge che inasprisce la pena per chi commette alto tradimento, introducendo la condanna all’ergastolo per il reato di spionaggio, consegna di informazioni che costituiscono segreti di stato a stranieri, passaggio dalla parte del nemico o fornitura di assistenza finanziaria, logistica, consulenza o altro contro la Federazione russa. Anche le condanne per sabotaggio e terrorismo sono state inaspriate.
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(con fonte AdnKronos)
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