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Aggiornamento ore 19,45 – Nessuna commozione o segni di pentimento da parte Martina Patti. Così gli inquirenti descrivono la reazione della madre, che dopo ore di interrogatorio, ha confessato l’omicidio della piccola Elena Del Pozzo, la bimba di quasi 5 anni uccisa a Mascalucia in provincia di Catania “con un coltello da cucina” e poi sepolta “a circa 600 metri dall’abitazione in un terreno”.

“Il cadavere era parzialmente interrato ed occultato all’interno di 5 sacchi di plastica”, ha riferito in conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri di Catania, Rino Coppola. “E sul terreno in questione sono state rinvenute una pala ed una zappa. Dopo il ritrovamento del corpo – ha aggiunto – la signora è stata sentita con l’assistenza del suo legale e ha ammesso di aver ucciso la bimba con un coltello ma non ha detto perché”.

“Nei confronti della madre della piccola Elena sarà notificato a breve un provvedimento di fermo per omicidio premeditato e pluriaggravato e soppressione di cadavere”, annuncia il comandante Coppola spiegando che ci sono “diversi elementi” che fanno propendere per la premeditazione del delitto.

Prima di arrivare alla confessione infatti la donna aveva lungamente insistito sul rapimento della figlia. “La bambina è stata prelevata intorno alle 13 dall’asilo dalla madre – ricostruisce Coppola – . La signora riferisce del rapimento intorno alle 15.30, orario in cui allerta l’ex convivente prima al telefono, poi si reca dai genitori e con questi ultimi viene in caserma e fa la denuncia”. Denuncia in cui Patti riferisce che intorno alle 15 un gruppo di uomini incappucciati aveva bloccato l’auto su cui viaggiava con la figlia e minacciandola con delle armi avevano rapito Elana preannunciandone la morte come ritorsione nei confronti dell’ex marito. Una versione smentita però dai filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona. “Nel punto e nell’orario indicato dalla signora – sottolineano gli inquirenti – dove sarebbe avvenuto il sequestro da lei raccontato insistentemente, si è evinto che non era presente alcun commando armato. A fronte di questa discrepanza è stata fatta alla signora la prima contestazione”.

Ancora oscuro resta il movente. “L’indagata, la madre della bimba, al momento, ha riferito di aver commesso l’omicidio della figlia in maniera autonoma. Non ha riferito circa il coinvolgimento di altre persone e – spiega il comandante Coppola – non ha indicato il movente dell’evento delittuoso”. “Uno dei motivi del gesto – afferma però il capo reparto operativo dei carabinieri di Catania, Piercarmine Sica – ricondurrebbe alla gelosia e al possibile affezionarsi della nuova compagna del marito da parte della bimba”. Infatti “la piccola Elena, ha trascorso la sera prima del delitto insieme al papà, ai nonni paterni ed alla nuova compagna del padre con la quale ha giocato. E la bimba ha dormito con loro”.

17,30 – Martina Patti ha confessato di aver ucciso a coltellate la figlia Elena, 5 anni, scomparsa ieri a Mascalucia, in provincia di Catania. Dopo aver fatto riferimento ad un rapimento, la donna interrogata dai carabinieri ha indicato ai militari il luogo dove rinvenire il corpo della figlia (sotterrato in un campo vicino alla via Euclide di Mascalucia), quindi, sentita presso il Comando Provinciale dei Carabinieri alla presenza di magistrati dalla Procura di Catania, ha confessato l’omicidio. Ha detto di aver agito da sola dopo essere andata a prendere la figlia all’asilo, di aver usato un coltello da cucina e dei sacchi neri per nascondere il corpo nella terra.

Secondo quanto emerso, la donna avrebbe agito anche per una forma di gelosia nei confronti dell’attuale compagna dell’ex convivente. La madre di Elena non tollerava che la figlia si affezionasse all’attuale partner del padre della bimba.

15,40 – La piccola Elena, 5 anni da compiere il prossimo luglio, sarebbe stata uccisa dalla madre nella sua abitazione di Mascalucia, nel catanese. La mamma 23enne avrebbe poi portato e nascosto il corpicino della piccola in un vicino terreno di campagna nel tentativo di coprire il cadavere con terra e cenere lavica. E’ quanto emerge dall’interrogatorio della giovane donna, Martina Patti, che ha confessato a carabinieri e Procura di Catania di avere ucciso la figlia dopo averla presa all’asilo, mentre era sola in casa. La Procura di Catania sta predisponendo il fermo della donna per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.

La notizia della prima ora – Elena è morta. Trovata morta la bambina scomparsa nel catanese. Il cadavere della piccola, 5 anni, è stato ritrovato non lontano dall’abitazione della famiglia a Mascalucia. La madre della bimba ha confessato.

La giovane non avrebbe ancora spiegato come e perché avrebbe ucciso la bimba. Il rinvenimento del cadavere della piccola Elena è stato reso possibile in seguito alle pressioni degli inquirenti durante gli interrogatori che da ieri sono andati avanti senza sosta.

Sono apparse “poco credibili” agli investigatori le ricostruzioni della madre della bambina. Durante l’interrogatorio della notte scorsa la donna era stata lungamente sentita e le erano state contestate varie incongruenze, a quanto si apprende da ambienti della Procura di Catania. I carabinieri in questi minuti la stanno risentendo.

Le parole dei nonni

“Elena era una bimba meravigliosa. Avevamo creduto alla storia degli uomini incappucciati, non avevamo ragione di non credere”. Lo afferma Rosaria Testa nonna paterna della piccola Elena, la bambina di 5 anni scomparsa ieri a Mascalucia, in provincia di Catania, e trovata morta questa mattina. “Quando i genitori hanno litigato la bimba non voleva andare via da casa, un giorno la mamma le stava dando botte e gliela abbiamo dovuta togliere dalle mani”, ha raccontato la donna nel luogo del ritrovamento, a due passi dalla abitazione della famiglia della bimba.

“Quella mattina – ricorda la nonna in lacrime – l’ho accompagnata a scuola e le ho detto ‘nessuno ti vuole bene più di me’. Lei mi ha guardata e mi ha fatto capire che aveva capito quello che avevo detto. La madre aveva un atteggiamento autoritario e aristocratico. Decideva lei quando portarci la bambina…”.

Incredulo Giovanni del Pozzo, nonno paterno della piccola: “Non capiamo come sia stata possibile una cosa del genere, il rapimento era impensabile, chi poteva immaginare quanto avvenuto?”. “Sembra tutto molto strano – aggiunge – La madre era un tipo molto chiuso. Adesso – conclude – chi è stato a compiere un gesto del genere deve pagare così come altre persone, eventualmente, l’avessero aiutata”.

Dura l’accusa di Martina Vanessa Del Pozzo, zia della bambina: “La mamma voleva incastrare mio fratello. Un anno fa mio fratello fu accusato ingiustamente di una rapina ma fortunatamente fu scagionato completamente. Quando dal carcere passò ai domiciliari, sotto casa trovammo un biglietto di minacce con scritto: ‘non fare lo sbirro, attento a quello che fai’. Mio fratello non sa nulla di nulla. A questo biglietto la madre della bimba ha fatto riferimento dicendo che avevano rapito Elena”, ha riferito ai giornalisti. “La madre – aggiunge – disse che quelle persone incappucciate avevano fatto riferimento al biglietto dicendo ‘non ti è bastato il biglietto? Digli a tuo marito che questa è l’ultima cosa che fa o sua figlia la trova morta’”.

(AdnKronos)

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